Anoressia

Salve, sono una ragazza di 24 anni con pochi esami rimanenti e una tesi che mi separano da quella che è la laurea in Medicina e Chirurgia.
Come ogni studente di questa facoltà vivo la paura e le ansie di quello che sarà il mio futuro mestiere ma ho un dubbio molto grande che mi sta rovinando le mie giornate.

Soffro di disturbi del comportamento alimentare da oramai sette anni, ho ristabilito quello che è un quasi peso forma grazie a un rigido controllo con la nutrizionista e sono in terapia da molto tempo.
Ho accettato quella che è la mia patologia psichiatrica e volente o nolente non posso/potrò sempre nasconderla sotto il tappeto.

Mi chiedo se sia normale continuare ad avere problemi legati all'aspetto emotivo con il cibo, ad esempio: so che è giusto mangiare X grammi di pasta a pranzo. Riesco a farlo oramai perché è un'imposizione ma non riesco a non sentirmi 'triste' dopo. O ancora non riuscire a identificare per bene le emozioni come 'positive' e 'negative' sull'aumento e sulla perdita di peso.

Non ho avuto modo di consultare uno psichiatra in questi anni, o meglio, non ho voluto farlo per i miei genitori, non lo avrebbero mai accettato.

C'è una possibilità che ci sia una remissione completa anche di questi sintomi? Devo continuare a lottare contro di loro o accettarli e farli miei? La mia psicologa sostiene che devo 'sconfiggerli' ma oramai mi risulta impossibile e sono quasi rassegnata.

E poi una curiosità, o meglio, una risposta che cerco con tutta me stessa. Esistono medici che hanno problemi psichiatrici e riescono comunque a lavorare? Ho il terrore che tutto quello fatto fino ad oggi debba essere buttato via.

Vi ringrazio, con la speranza di essere una vostra futura collega.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Esistono persone che hanno problemi di vario tipo, inclusi personaggi famosi, che hanno o hanno avuto problemi psichiatrici. Compresi molti nomi che studiamo come riferimenti storici, artistici, culturali etc. Ciò non significa che avessero dei disturbi che li facevano essere più forti, anzi, ma semplicemente che un disturbo non coincide con la totalità della persona e con la totalità della sua vita o dei suoi canali espressivi.

Detto questo, se già il comportamento è controllato, l'aspetto emotivo e sensoriale è certamente un obiettivo ulteriore, ma senza forzature eccessive. E' noto che l'anoressia può alleviarsi ma rimanere ad uno stadio comunque intermedio come allarme e attenzione al peso.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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