Psicosi da esame
Salve dottori, sono un ragazzo di 24 anni studente di giurisprudenza, vorrei chiedere un vostro parere sulla mia situazione. Sin dagli anni del liceo ho iniziato a soffrire di ansia dovuta particolarmente al timore delle interrogazioni e dei compiti in classe, ma tutto sommato fino alla fine della scuola pur con qualche piccola difficoltà sono riuscito a completare gli studi anche con un buon voto finale. Da quando frequento l'università, a parte i primi due anni dove sono riuscito a gestire più o meno bene l'ansia, è iniziato un incubo; la mia carriera universitaria è risultata nonostante tutto soddisfacente, con buoni risultati, anche se mi ritrovo indietro. Ogni esame che devo affrontare e in particolare i giorni che lo precedono vivo in uno stato di fortissima agitazione che mi porta uno status confusionale con conseguente scarsissima concentrazione, crisi di pianto, autolesionismo, paura del presente e del futuro, irritabilità, perdita di memoria e disturbi alimentari e con qualche raro caso di vomito. Vivo i giorni prima dell'esame in una maniera molto poco "dignitosa". È diventata una situazione insopportabile e troppo dura da affrontare. Premetto che da circa due anni faccio psicoterapia che però da questo fronte ha portato pochissimi risultati, la mia situazione familiare è piuttosto buona e non ho mai vissuto episodi particolarmente traumatici. Ho consultato il mio medico di fiducia, il quale mi ha prescritto due farmaci antidepressivi il depakin e il giachela che prendo regolarmente tutti i giorni, che però non sembrano aver cambiato molto la situazione, anzi sospetto che mi provochino effetti collaterali quali stordimento perdite di memoria, tremori ecc. Non credo si tratti di depressione, e che sia anche un po riduttivo parlare di ansia; questo stato si verifica sempre in prossimità degli esami, mentre molti mesi prima vivo una vita piuttosto tranquilla. Vorrei chiedere un vostro parere in merito a questi due farmaci (considerando che da quando con regolarità ho notato un cambiamento delle mie attitudini mentali) e a possibili modi di affrontare questo "essere sconosciuto".
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Sta assumendo uno stabilizzante ed un antidepressivo ma non ne ha specificato i dosaggi.
Inoltre, sta facendo una psicoterapia da due anni e dovrebbe avere qualche strumento utile al trattamento dei suoi sintomi.
Sarebbe il caso di sentire il parere di uno psichiatra in modo da fare il punto della situazione.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Inoltre, sta facendo una psicoterapia da due anni e dovrebbe avere qualche strumento utile al trattamento dei suoi sintomi.
Sarebbe il caso di sentire il parere di uno psichiatra in modo da fare il punto della situazione.
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Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.4k visite dal 16/06/2017.
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