Disfunzione erettile e psicofarmaci

Salve a tutti,
descrivo in breve la mia situazione.
Ho 28 anni, peso 105 kg e sono alto 180 cm, in sovrappeso evidente.

è da un paio d'anni che sono in terapia presso uno psichiatra per un disturbo depressivo: attualmente assumo unicamente Fevarin 100mg (fluvoxamina maleato) in due dosi (una compressa al mattino, una la sera).

Settimanalmente mi reco ad una seduta di psicoanalisi.

Devo dire che con l'aiuto combinato della terapia farmacologica e psicologica non mi sento male come prima, e sto poco a poco ritrovando un equilibrio e una serenità, anche se precaria.

All'inizio della terapia presso lo psichiatra, lo stesso mi prescrisse l'assunzione di Tavor 2,5 mg (Lorazepam), da assumerne metà compressa qualche ora prima di andare a letto, soffrendo io anche di insonnia, oltre che di ansia generalizzata, poi rispondendo in quel periodo alla terapia mi è stato eliminato.

Atteso che a breve mi rivedrò con lo psichiatra per rivalutare la terapia, anche a causa di una mia ricaduta in uno stato di forte depressione e di ansia, avrò modo di confrontarmi con lui anche riguardo l'aspetto della mia sessualità: nello specifico sto ritornando ad avere problemi di disfunzione erettile e di eiaculazione precoce, di chiara origine ansiosa.

Per quanto sia sovrappeso e conduca una vita piuttosto sedentaria, non ho mai avuto problemi del genere fino al verificarsi, 3 anni fa, di alcuni eventi in una relazione per me piuttosto importante dal punto di vista emotivo: da allora mi capita spesso di trovarmi nella situazione di "ansia da prestazione", specialmente quando la persona con la quale sono coinvolto fisicamente assume un valore importante nella mia vita. Non ho invece un calo o un aumento della libido.

Sono fiducioso che con la terapia, magari con i dovuti accorgimenti (oltre che con una più regolare attività fisica) ritroverò una serenità nei confronti del sesso che adesso sento venire a mancarmi.

Prima di iniziare la terapia presso lo psichiatra, resosi conto che non c'erano chiare origini organiche alla mia condizione di disfunzione erettile e di eiaculazione precoce (ma solo un problema di ansia), il mio medico di base mi prescrisse una dose minima di Viagra (sildenafil citrato), in compresse da 25 mg da assumere 30/40 min prima dell'atto: in effetti, sia per l'effetto del farmaco, sia per la maggiore sicurezza che mi conferiva il sapere di aver assunto un rimedio (seppur provvisorio ed agente soltanto sul sintomo e non sulla causa), ebbi grandi benefici dal punto di vista sessuale.

Ora mi chiedo, e vi prego di rispondermi, potrei associare l'uso di questo farmaco, seppur temporaneamente, alla terapia in atto, o si verificherebbero interazioni pericolose tra il Viagra ed il Fevarin?

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
L'associazione farmacologica è di pertinenza di chi la visita direttamente.

Dr. F. S. Ruggiero

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https://wa.me/3908251881139
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Utente
Utente
Grazie mille della risposta, non poteva essere differente. Ovviamente il concetto di "terapia" si fonda su un paziente ed un medico prescrittore e di riflesso sulla loro fiducia reciproca: in ogni caso mi attengo alle decisioni che il mio psichiatra prenderà sulla base delle valutazioni che insieme andremo a costruire in dialogo.
Più che altro la mia, come avrà notato, era una domanda finalizzata a soddisfare una curiosità (eccessiva, lo riconosco) dovuta sia al prospettarmi un probabile cambio di terapia, sia principalmente all'angoscia che questa situazione di disfunzione erettile - che si manifesta ciclicamente - possa non risolversi mai.
Considerando il farmaco non come soluzione, ma come aiuto ulteriore nella risoluzione (che deve essere una motivazione interiore) del problema, già si parte da un punto di consapevolezza diverso: intanto (se d'accordo lo specialista) ci si prova.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Essendo in commercio diversi farmaci personalmente non concordo con l'uso di questi prodotti in giovane età in quanto hanno uno specifico utilizzo indicato dal Ministero della Salute.

Piuttosto se effettivamente il disturbo è da considerarsi di origine ansiosa i giusti accorgimenti terapeutici possono portare ad un miglioramento clinico consistente anche nella sfera sessuale.
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