Depressione, Apatia, Stanchezza Cronica, alternanza stati emotivi

Buongiorno,
scrivo per un consulto, seppure mi rendo conto che probabilmente sarà necessario un incontro di persona con uno specialista. Vorrei, comunque, sottoporre il mio caso così da avere un primo riscontro.
Da qualche anno ormai soffro di quella che penso sia una forma di depressione, porto dentro un grande peso e spesso mi sento triste e non riesco a immaginare un futuro. La sera vado a dormire sperando di non risvegliarmi il mattino dopo.
Ho sofferto di disturbi dell'alimentazione, a fronte di un peso forma di 65KG ero arrivato a pesarne 95. Al momento sto gestendo questo problema ma il desiderio di colmare il vuoto interiore con il cibo è sempre presente.
Alterno i momenti di grande tristezza e inquietudine a quelli di allegria, seppure in termini di tempo i secondi sono decisamente inferiori.
Soprattutto negli ultimi mesi sto risentendo di una grande apatia che mi provoca disagi in ufficio e che ha pesantemente compromesso il mio rapporto di coppia. Da più di un anno, col peggiorare dei sintomi di cui sopra, fatico a sopportare la mia compagna. Sono, però, certo che faticherei a sopportare qualsiasi altra persona vi fosse al mio fianco, non si tratta di qualcosa di specifico nei confronti di questa persona.
In questo periodo di distacco ho avuto una breve relazione, finita in maniera non propriamente piacevole e la cosa mi ha ulteriormente messo in difficoltà. A causa di questo non riesco a dormire da più di un mese, nei pochi momenti in cui prevale il sonno, questo è tormentato.
Come informazione aggiuntiva, da bambino sono stato vittima di bullismo e, per diversi anni, ho sofferto di una grande insicurezza. Adesso, a 40 anni, è leggermente migliorata la situazione da questo punto di vista, ma provo sempre un senso di inadeguatezza.

Credo di aver detto tutto, vi ringrazio in anticipo per le risposte che saprete darmi.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Non so se sia già stato trattato per episodi simili a questo, però potrebbe trattarsi di una depressione, per esempio, così' come diversi dei sintomi potrebbero indicare.
Le cure non sono complicate, e la diagnosi richiede una semplice visita.

C'è qualche motivo per cui sta temporeggiando nel farsi valutare ? Precedenti esperienze ? Timore dei farmaci ?

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
Gentile Dott. Pacini,
finora ho cercato di razionalizzare ogni situazione e, con grande fatica, sono riuscito a mantenere un certo tipo di controllo, seppure fittizio.
Oggi non è più sufficiente perché credo di avere raggiunto il mio limite.
Come dicevo sopra, sono intenzionato ad andare da un professionista, ma mi piacerebbe arrivarci un po' preparato.
Tra le varie, avevo dimenticato di dire che fino a un paio d'anni fa, di fronte a situazioni particolarmente stressanti, ho avuto degli attacchi di rabbia con una sorta di offuscamento di vista.
Questi ultimi, con molto lavoro su me stesso, sono rientrati, seppure le stesse situazioni ora mi lasciano una sensazione di "svuotamento".
In effetti le cure farmacologiche mi hanno sempre preoccupato, temo di perdere lucidità, anche se devo ammettere di avere sempre il cervello in movimento, quindi un temporaneo intontimento potrebbe essere utile.

Grazie mille per la risposta.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Dal medico ci si va quando si sta male, questa è la "preparazione" necessaria, niente di più. Ci pensa lui a capire cosa ha, e le malattie della psiche, che sia ansia o depressione, parlano senza che ci sia bisogno di spiegarle punto per punto.