Idrossizina

Gent.ssmi Dottori del sito,

volevo sapere se la molecola idrossizina, oltre alle sue doti di antagonista dei recettori per l'istamina, determini anche degli effetti antidepressivi, oppure se ciò sia il risultato, semplicemente, della sua azione ansiolitica.

Grazie, Giuseppe
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k
Gentile utente,

No, è utilizzato come farmaco anti-ansia, sintomatico. Indirettamente, curando l'ansia può migliorare l'umore, ma non per effetto diretto.

A Lei per cosa lo hanno prescritto ?

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
Gentile Dott. Pacini,

grazie per aver risposo.
A me lo specialista lo ha prescritto per l'ansia.
Il problema è che forse c'è stato un misunderstanding: per depressione, non intendevo un problema dell'umore, bensì quello riguardante la vitalità, la concentrazione e le prestazioni mentali e fisiche più in generale. Noto nettamente, dopo l'assunzione del farmaco, dei miglioramenti della sintomatologia a questi campi afferente: si tratta sempre di ansia?
Poi, un'altra cosa non mi è chiara: lei prima parla dell'idrossizina come farmaco che agisce solo sui sintomi, salvo poi dire che è un farmaco curativo. Quale sorte, quindi?

Grazie, Giuseppe
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k
Gentile utente,

Dove ho detto che è un farmaco curativo ?

Che trattando l'ansia migliori in generale la situazione siamo d'accordo, questo accade con qualsiasi terapia.
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Utente
Utente
"Indirettamente, curando l'ansia può migliorare l'umore"..ma non importa, avrò sicuramente capito male io.

Leggevo, incidentalmente, un suo interessante articolo sulle droghe, e notavo il seguente appunto: laddove si somministri una sostanza narcotica, il cervello è portato a controbilanciare tale effetto con un effetto eccitatorio, cosicché, alla sospensione del primo, permane l'effetto eccitatorio che va scomparendo man mano che il cervello ripristini la sua funzione inibitoria.

Detto ciò, può essere che, dopo aver usato, per diverso tempo, sostanze (lecite) volte ad ottenere una perfomance sia a livelli mentali che, indirettamente, a livello fisico, abbia portato il cervello ad abituarsi a tale "avocazione" delle sue funzioni cd. di azione, alla sospensione di queste è opportuno attendersi una marcata depressione? E che una molecola come l'idrossizina, col suo effetto "narcotico", possa, in qualche modo, sollecitare il cervello a rimettere in moto la sua parte attiva?

Grazie, se vorrà rispondermi
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k
Gentile utente

L'articolo fa riferimento al fenomeno della tolleranza, ovvero assuefazione, possibile con alcune sostanze e in caso di assunzione regolare.

Il termine curare era inteso in senso generico, se si fa una distinzione tra sintomatico e curativo assume un altro senso.