Il problema che mi assilla

Buongiorno egregi dottori ho 43 anni e fin dall'adolescenza sono sempre stato una persona ansiosa a dei livelli elevati, ciò mi ha portato a subire due crisi di ansia forti a 18 e 25 anni poi risolte da sole in un mese. Non sto a specificare i particolari ma era una vera e propria angoscia esistenziale, avevo la testa piena di pensieri angosciosi e vedevo solo loro, avevo perso il contatto con la realtà. Il respiro era strozzato, avevo un peso costante nel petto, tachicardia, non dormivo la notte e quando crollavo la mattina mi risvegliavo in preda all'ansia. Ricordo che non riuscivo a stare seduto un attimo, dovevo camminare e rimuginare per risolvere qualcosa che reputavo essere la causa di quel dramma, sono stati dei giorni infernali. Adesso reputo la mia situazione molto migliorata, ciò nonostante ho sempre un atteggiamento ansioso verso la vita.
Ma ecco il problema che mi assilla, in pratica convivo da circa 10 anni con la dispnea cronica. Durante la giornata e tutti i giorni, ho una sensazione di costrizione al petto, come un peso a livello dello sterno che aumenta fino a che devo assolutamente fare un respiro profondo per scioglierlo ed essere appagato del respiro. C'è da dire che non sempre riesco al primo tentativo a sciogliere questo peso ma una volta fatto i respiri procedono regolarmente, fino a che tutto ricomincia e c'è di nuovo un crescendo di oppressione che dovrò superare con un altro respiro profondo. Questo tram tram si ripete in modo irregolare durante il giorno e sono molti i respiri profondi che devo fare durante le 24 ore. Abbinato qualche volta c'è un bruciore a livello della gola e della parte alta dell'esofago. Infine qualche volta se premo forte sulla bocca dello stomaco sento un dolore che credo sia un po' troppo alto rispetto a quello che dovrebbe procurare la pressione, questo soprattutto la sera.
Altri sintomi particolari non ne ho, non ho tosse o mancanza di appetito, vertigini ecc...C'è da dire poi che quando c'è questa sensazione di peso mentre inspiro non mi sento in mancanza di ossigeno, almeno credo, questo perché se osservo la mia respirazione mi sembra completa e non accuso neanche mancanza di ossigeno mentre faccio tutte le mie attività, tipo il lavoro o dello sport..

Nel 2007 visto che il problema era particolarmente intenso decisi di fare dei controlli. Il primo esame fu una gastroscopia e tutto risultò regolare, poi una radiografia e anche lì tutto ok, a parte avere i polmoni provati dal fumo passivo che mi sono sorbito da bambino, e infine feci un elettrocardiogramma e una ecografia al cuore, anche lì l'esito fu normale.

Ora la domanda. Pur essendo consapevole che prima di tutto dovrei fare e farò dei controlli per escludere altre patologie, secondo voi è anche possibile che abbia somatizzato in maniera cronica la mia ansia, tanto che questo problema persiste durante la giornata anche quando mi sembra di non pensare a niente di preoccupante?

Grazie per l'attenzione.

Cordiali saluti.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
"Pur essendo consapevole che prima di tutto dovrei fare e farò dei controlli per escludere altre patologie,"

Questo chi lo ha stabilito ? Un medico le ha detto che deve fare dei controlli ?

La frase "è anche possibile che abbia somatizzato in maniera cronica la mia ansia", presumo voglia dire se può dipendere da un disturbo d'ansia.
Da quel che scrive si ricava che si studia la respirazione, e anche che anziché esprimersi (come è meglio per farsi capire) in termini generali, con parole proprie, esprime il suo malessere in termini tecnici del tipo "sentirsi mancare l'ossigeno" o "andare in carenza d'ossigeno". Le persone non sentono il loro ossigeno, semplicemente hanno difficoltà a respirare, o avvertono un impaccio al collo, costrizione al torace, devono fare appunto respiri profondi, si controllano in maniera preoccupata le fasi del respiro etc. Cosa poi sia lo stabilisce il medico sulla base di una serie di ragionamenti e, se necessario, di esami.

Lei è in cura per questa ansia, ha ricevuto una diagnosi rispetto a questo, le è stato detto dai medici che dipende dall'ansia ?

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
Grazie per la risposta innanzitutto. Riguardo ciò che scrive capisco cosa intende, ma non è certo mia intenzione utilizzare termini tecnici o fare autodiagnosi, semplicemente mi è venuto di scrivere in quel modo. Così come mi pare visibile che nella maggior parte della domanda mi sono pure espresso con parole mie nella descrizione del problema. Quando ho scritto " non mi sento in mancanza di ossigeno" intendevo "non ho debolezza o giramenti di testa o altri impedimenti nel fare le mie attività", nonostante la sensazione di non aver respirato pienamente.
Per rispondere alle sue domande le dico che l'idea di fare dei controlli mi è semplicemente sembrata la cosa più logica da fare visto che ho questo problema e non ne conosco la causa. Ovviamente gli esami da fare verrebbero scelti parlandone prima con il mio medico curante. Infine riguardo il presupporre si tratti di ansia, i medici presso i quali nel 2007 feci i controlli mi dissero che per loro era una questione di ansia, ciò nonostante non mi sono mai recato da uno specialista per curarla perché poi sono stato molto meglio.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

A questo punto riprenderei da lì. andrei a fare una visita psichiatrica. Era sostanzialmente il punto a cui era arrivata prima di migliorare e quindi di lasciare giustamente stare le cose.