Disturbo bipolare?

Egregi Dottori, il parere che vi sottopongo riguarda mia moglie di 70 anni, che soffre da anni di problemi psichici che di anno in anno si sono sempre più aggravati anche perché lei rifiuta di accettare la sua situazione e non intende farsi curare. Poi tre mesi fa l'intervento deciso di un figlio a seguito di minaccia di non farle più vedere la nipotina è riuscito a portarla da uno psichiatra e a farsi visitare. Lo specialista ha affrontato il problema con molto tatto e malgrado la fortissima aggressività e diffidenza é riuscito ad instaurare un rapporto medico -paziente accettabile, all'improvviso dopo quattro visite quando lo Psichiatra a cominciato ad accennare ad una terapia farmacologica ( moditen) lei ha deciso di interrompere le visite e solo l'intervento del figlio e di un medico nostro amico l'a convinta ad iniziare la cura consistente in un'iniezione mensile. Quello che mi chiedo e vi chiedo e dato che rifiuta categoricamente di riprendere il rapporto con lo psichiatra e non vuole avvalersi della struttura di igiene mentale locale, è in grado un medico generico di verificare l'andamento della terapia ed eventualmente di rettificarla, dato che a nostro parere le stà creando alcuni effetti collaterali ? Coma dobbiamo comportaci? Lo so che sto chiedendo una cosa complicata ma non sappiamo più come comportarci, grazie.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Volendo il medico di medicina generale se ne può occupare. Uno specialista potrebbe cogliere degli elementi in modo più repentino.

Dr. F. S. Ruggiero

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Utente
Utente
La ringrazio per la sua sollecita risposta e mi permetto di approfittare della sua cortesia per informarla del proseguo della situazione. Mia moglie ieri mattina a seguito di nostre insistenze e resasi conto del suo non più sostenibile stato di salute ha finalmente accettato di sottoporsi a visita presso la struttura di Igiene Mentale.
Lo psichiatra che ci ha ricevuti è stato abilissimo ad instaurare con lei un rapporto di fiducia insperato, tale da farle accettare di essere inserito nel loro programma di visite e cure. Per prima cosa dopo un consulto con altri colleghi hanno deciso di sospendere il Moditen e di iniziare una terapia con con altri farmaci. Siamo ovviamente soddisfatti di come si stanno svolgendo le cose, ovviamente consapevoli che e importante che mia moglie una volta che si sarà rimessa dalla situazione estremamente critica di adesso non cambi idea. Quello che ci lascia un po perplessi e il fatto che nessuno dei medici che l'anno visitata e presa in cura abbia voluto esprimersi per una diagnosi precisa, è normale ? La ringrazio e la saluto.
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Utente
Utente
Buon giorno, sento la necessità di approfittare della sua cortesia per chiederle un parere in merito al proseguo della terapia attuale ( Akineton, Xanax ) Sicuramente gli effetti collaterali del Moditen sono stati tali da consigliare la sospensione del medicinale. Quello che mi domando e se in genere questi effetti sono destinati a risolversi con la sospensione del farmaco?
Questi nuovi farmaci sono solo curativi degli effetti collaterali o sono per se stessi adatti ad una nuova terapia?
Il fatto che i medici non abbiano ancora emessa una diagnosi precisa, ma da quanto riesco a capire stanno ancora studiando il caso può essere il motivo di prudenza nella prescrizione di altri medicinali specifici?
Poi vorrei un suo parere anche sul tipo di comportamento da tenersi da parte di noi famigliari e mio in particolare nei confronti di mia moglie, dato che ora è passata da una fase molto aggressiva a d una fase di estrema mitezza.
Tutto per non fare gli psichiatri fai da tè, che possono fare più danni che altro.
Cordiali saluti.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Attualmente sua moglie sta assumendo una sola terapia sintomatica che non ha effetto sulla sintomatologia.

Probabilmente l'attesa è quella di consentire il completo smaltimento del Moditen rispetto all'ultima somministrazione.


La diagnosi di sua moglie non dovrebbe essere variata nel corso degli anni in modo considerevole per cui dovrebbe coincidere con quella per cui era in trattamento precedente.
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Utente
Utente
Buon giorno, dopo quasi due anni torno a rivolgermi a voi per cercare di capire quale comportamento un famigliare può adottare nei confronti di una persona bipolare. Malgrado sia sotto cura con litio, e olanzapina essa e costantemente sopraeccitata e vi assicuro che conviverci è durissimo. Vi chiedo come mi devo comportare? Io generalmente abbozzo e porto più pazienza che posso, ma è la tattica giusta? Che ne dite? Un'altra cosa io sapevo che una bipolare ha due fasi una depressiva e una maniacale, mia moglie è sempre in fase maniacale, può essere? La psichiatria che la segue dice che può essere. Ringraziandovi anticipatamente, tanti saluti.
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