Attacchi di panico e somatizzazioni
Buonasera,
mi chiamo Alessia ho 26 anni e lavoro presso un callcenter.
A maggio ebbi il primo attacco di panico, fu orrendo perchè non sapevo spiegarmi quel senso di svenimento, tachicardia,vomito, tremore, sudorazione e terrore che provavo. Dopo un mese di questa "agonia" il mio medico curante mi indirizzò verso una cura psichiatrica. Lo psichiatra, legato alla terapia, mi ha prescritto ENTACT, 10 gocce dopo colazione e 10 dopo pranzo, in caso di bisogno 10 gocce xanax. I miglioramenti li ho visti dopo 2/3 settimane, ora riesco ad uscire anche sola, a superare gli attacchi di panico senza l'uso dello xanax etc. A livello fisico i sintomi che avvertivo sono quasi del tutto spariti. Solo 3 di questi perseverano qualche volta e sono: il senso di nausea, il senso di svenimento ed un battito cardico non regolare, cerco di spiegarmi meglio.
Mi capita qualche volta di avvertire un solo battito molto forte, come fosse un pugno e poi tutto ritorna regolare oppure avvertire 4/5 battiti molti forti la gola che si stringe, infine fitte che attraversano il petto e girano fino le spalla. Gli esami clinici che ho eseguito sono stati, una gastroscopia, dalla quale è emerso un riflussogastroesofageo curato con una terapia. Pressione normale 110/80. Analisi del sangue che hanno riscontrato un aumento dei globuli bianchi 12.3 (8.8) ed il ves lievemetene più alto. Per il cuore venerdi 28 nov.dovrò fare l'ECG. Premettendo che io sono una fumatrice e bevo anche caffè, sono ipocondriaca e molto ansiosa, ho il terrore delle malattie e della morte; i sintomi che vi ho su citato possono essere legati a qualcosa di fisico e non somatico? C'è qualche cosa di più specifico che posso fare per averne certezza? Ed infine, che altra terapia potrei seguire per uscire una volta per tutte da questa situazione di terrore perenne di star per morire con ogni tipo di malattia che basta solo che senta o pensi?
Nonostante abbia fatto passi da gigante dall'inizio ad ora, questo attuale mio stato mi consente solo di sopravvivere e non vivere.
Ringraziandovi di cuore per l'attenzione e la vostra futura risposta
Porgo a tutti voi
Distinti saluti.
mi chiamo Alessia ho 26 anni e lavoro presso un callcenter.
A maggio ebbi il primo attacco di panico, fu orrendo perchè non sapevo spiegarmi quel senso di svenimento, tachicardia,vomito, tremore, sudorazione e terrore che provavo. Dopo un mese di questa "agonia" il mio medico curante mi indirizzò verso una cura psichiatrica. Lo psichiatra, legato alla terapia, mi ha prescritto ENTACT, 10 gocce dopo colazione e 10 dopo pranzo, in caso di bisogno 10 gocce xanax. I miglioramenti li ho visti dopo 2/3 settimane, ora riesco ad uscire anche sola, a superare gli attacchi di panico senza l'uso dello xanax etc. A livello fisico i sintomi che avvertivo sono quasi del tutto spariti. Solo 3 di questi perseverano qualche volta e sono: il senso di nausea, il senso di svenimento ed un battito cardico non regolare, cerco di spiegarmi meglio.
Mi capita qualche volta di avvertire un solo battito molto forte, come fosse un pugno e poi tutto ritorna regolare oppure avvertire 4/5 battiti molti forti la gola che si stringe, infine fitte che attraversano il petto e girano fino le spalla. Gli esami clinici che ho eseguito sono stati, una gastroscopia, dalla quale è emerso un riflussogastroesofageo curato con una terapia. Pressione normale 110/80. Analisi del sangue che hanno riscontrato un aumento dei globuli bianchi 12.3 (8.8) ed il ves lievemetene più alto. Per il cuore venerdi 28 nov.dovrò fare l'ECG. Premettendo che io sono una fumatrice e bevo anche caffè, sono ipocondriaca e molto ansiosa, ho il terrore delle malattie e della morte; i sintomi che vi ho su citato possono essere legati a qualcosa di fisico e non somatico? C'è qualche cosa di più specifico che posso fare per averne certezza? Ed infine, che altra terapia potrei seguire per uscire una volta per tutte da questa situazione di terrore perenne di star per morire con ogni tipo di malattia che basta solo che senta o pensi?
Nonostante abbia fatto passi da gigante dall'inizio ad ora, questo attuale mio stato mi consente solo di sopravvivere e non vivere.
Ringraziandovi di cuore per l'attenzione e la vostra futura risposta
Porgo a tutti voi
Distinti saluti.
[#1]
Gentile utente,
gli ulteriori esami da praticare devono essere prescritti da un medico. comunque, oltre alla valutazione cardiologica sarebbe opportuna una valutazione della funzione tiroidea. La terapia che lei pratica prevede un ciclo di almeno 9-12 mesi per ridurre al minimo il rischio di ricadute. Consideri la possibilità di associare un percorso terapeutico di tipo cognitivo-comportamentale che possa ulteriormente contribuire a stabilizzare la situazione di benessere raggiunta. Se necessita di ulteriori chiarimenti resto a disposizione.
cordiali saluti
gli ulteriori esami da praticare devono essere prescritti da un medico. comunque, oltre alla valutazione cardiologica sarebbe opportuna una valutazione della funzione tiroidea. La terapia che lei pratica prevede un ciclo di almeno 9-12 mesi per ridurre al minimo il rischio di ricadute. Consideri la possibilità di associare un percorso terapeutico di tipo cognitivo-comportamentale che possa ulteriormente contribuire a stabilizzare la situazione di benessere raggiunta. Se necessita di ulteriori chiarimenti resto a disposizione.
cordiali saluti
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
[#2]
Gentile utente,
partendo dalla diagnosi di disturbo di panico, la terapia indicata è corretta ma tenga presente che è a dose non massimale, e che se è da poche settimane che la fa comunque non è consolidato, quindi alcuni sintomi possono rimanere (è frequente) ed equivalgono ad attacchi che non si sviluppano al pieno e poi ovviamente cessano. L'ipocondria non è però molto ben controllata, perché comunque la prima cosa che le viene in mente non è che siano semplicemente residui di quello che c'era prima, quindi il livello di ansia non è rientrato in maniera "decisiva". Il suo psichiatra credo sia in grado di valutare la situazione per gestire la terapia in base a questo, ma se siamo all'inizio è un evento frequente.
Gli esami si fanno sulla base di una visita medica in riferimento a ipotesi diagnostiche. Alla cieca no, anche perché sarebbero infiniti.
partendo dalla diagnosi di disturbo di panico, la terapia indicata è corretta ma tenga presente che è a dose non massimale, e che se è da poche settimane che la fa comunque non è consolidato, quindi alcuni sintomi possono rimanere (è frequente) ed equivalgono ad attacchi che non si sviluppano al pieno e poi ovviamente cessano. L'ipocondria non è però molto ben controllata, perché comunque la prima cosa che le viene in mente non è che siano semplicemente residui di quello che c'era prima, quindi il livello di ansia non è rientrato in maniera "decisiva". Il suo psichiatra credo sia in grado di valutare la situazione per gestire la terapia in base a questo, ma se siamo all'inizio è un evento frequente.
Gli esami si fanno sulla base di una visita medica in riferimento a ipotesi diagnostiche. Alla cieca no, anche perché sarebbero infiniti.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.3k visite dal 26/11/2008.
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