Ho paura di essere categorizzato negativamente
Buonasera gentili dottori, sono un ragazzo del napoletano di 21 anni. Provengo da una famiglia che negli anni ha attraversato diversi problemi, del resto come molte famiglie.
Ogni persona che mi conosca, e che non mi veda da anni, si stupisce se pensa a quanto sia diventato un ragazzo tranquillo e quanto fossi 'terribile' in età infantile. Sono sincero, non conosco persona che mi abbia conosciuto da piccolo che non mi abbia detto quanto fossi tremendamente irrequieto da piccolo, fino ad arrivare all'autolesionismo (sfondavo le mura con le capocciate). Ero particolarmente capriccioso. Mi stupisco del fatto che i miei genitori non mi abbiano mai portato da un medico di salute mentale, ero irrequieto tanto da gettare uova e forbici dal 4 piano in cui abitavo... Al di fuori di questo breve flashback, credo e ne sono sicuro, di essere affetto dalla sindrome da deficit di attenzione e iperattività. Non ho ricordi della mia vita iperattiva e irrequieta, la mia vita e ricordi sembrano essere iniziati quando il mio comportamento si è tranquillizzato. Questo cambiamento credo di averlo avvertito verso gli 11 anni, in concomitanza della scoperta della mia sessualità.
Oggigiorno soffro di depressione maggiore, disturbo d'ansia, ho paura del giudizio che gli altri hanno su di me, non ho paura di essere solo perché già lo sono: le persone si allontano da me, ho il vizio involontario di dire le cose in faccia, sia positive che negative, quasi non ci riesco
è come se dentro di me scoppiassi se non dicessi ad una ragazza che ha la cellulite; ho paura di essere categorizzato negativamente, ed è quello che in questi anni è accaduto.
Soffro di disturbi dell'attenzione, non riesco ad ascoltare la prof all'università per più di una decina di minuti a patto che l'argomento non mi interessi particolarmente, lo stesso accade con la lettura.
Sono frustrato, perché ieri notte mentre leggevo per caso i sintomi di questa patologia psichiatrica ho avvertito subito uno strano senso simile alla paura ed ho esclamato 'sono io'.
Parlo con me stesso, non so quanto possa essere indicativo questo sintomo.
Sono affetto anche da disturbo ossessivo compulsivo diagnosticatomi 2 anni fa circa dallo psichiatra di mia madre dopo alcune visite (non smetto di lavare le mani, controllo che l'auto sia chiusa anche 3-4 volte di fila, evito le fughe tra le mattonelle).
Sono triste dottori, sono depresso, non avverto il sentimento di suicidio ma non riesco più a percepire la realtà, quando guido mi incanto e inizio a pensare a milioni di cose, cammino per le strade e mi sento come un guscio vuoto senz'anima, come se il mio sguardo fosse spento, avverto un velo opaco avanti al mio viso che non mi fa mettere a fuoco sulla vita. Non riesco a realizzarmi, avrei molto da scrivere sulle delusioni che ho avuto nella vita e che hanno indubbiamente accentuato questi disagi, ma i caratteri a disposizione sono quasi fini quindi aspetto una vostra risposta.
Ogni persona che mi conosca, e che non mi veda da anni, si stupisce se pensa a quanto sia diventato un ragazzo tranquillo e quanto fossi 'terribile' in età infantile. Sono sincero, non conosco persona che mi abbia conosciuto da piccolo che non mi abbia detto quanto fossi tremendamente irrequieto da piccolo, fino ad arrivare all'autolesionismo (sfondavo le mura con le capocciate). Ero particolarmente capriccioso. Mi stupisco del fatto che i miei genitori non mi abbiano mai portato da un medico di salute mentale, ero irrequieto tanto da gettare uova e forbici dal 4 piano in cui abitavo... Al di fuori di questo breve flashback, credo e ne sono sicuro, di essere affetto dalla sindrome da deficit di attenzione e iperattività. Non ho ricordi della mia vita iperattiva e irrequieta, la mia vita e ricordi sembrano essere iniziati quando il mio comportamento si è tranquillizzato. Questo cambiamento credo di averlo avvertito verso gli 11 anni, in concomitanza della scoperta della mia sessualità.
Oggigiorno soffro di depressione maggiore, disturbo d'ansia, ho paura del giudizio che gli altri hanno su di me, non ho paura di essere solo perché già lo sono: le persone si allontano da me, ho il vizio involontario di dire le cose in faccia, sia positive che negative, quasi non ci riesco
è come se dentro di me scoppiassi se non dicessi ad una ragazza che ha la cellulite; ho paura di essere categorizzato negativamente, ed è quello che in questi anni è accaduto.
Soffro di disturbi dell'attenzione, non riesco ad ascoltare la prof all'università per più di una decina di minuti a patto che l'argomento non mi interessi particolarmente, lo stesso accade con la lettura.
Sono frustrato, perché ieri notte mentre leggevo per caso i sintomi di questa patologia psichiatrica ho avvertito subito uno strano senso simile alla paura ed ho esclamato 'sono io'.
Parlo con me stesso, non so quanto possa essere indicativo questo sintomo.
Sono affetto anche da disturbo ossessivo compulsivo diagnosticatomi 2 anni fa circa dallo psichiatra di mia madre dopo alcune visite (non smetto di lavare le mani, controllo che l'auto sia chiusa anche 3-4 volte di fila, evito le fughe tra le mattonelle).
Sono triste dottori, sono depresso, non avverto il sentimento di suicidio ma non riesco più a percepire la realtà, quando guido mi incanto e inizio a pensare a milioni di cose, cammino per le strade e mi sento come un guscio vuoto senz'anima, come se il mio sguardo fosse spento, avverto un velo opaco avanti al mio viso che non mi fa mettere a fuoco sulla vita. Non riesco a realizzarmi, avrei molto da scrivere sulle delusioni che ho avuto nella vita e che hanno indubbiamente accentuato questi disagi, ma i caratteri a disposizione sono quasi fini quindi aspetto una vostra risposta.
[#1]
Attualmente assume una terapia per i suoi disturbi?
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.4k visite dal 08/05/2017.
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