Madre con forti sbalzi d'umore e dichiarazioni suicide

Salve, vorrei chiedere un consulto riguardo mia madre. Da giovane si è' ammalata di una malattia minore appartenente alla famiglia della sclerosi multipla (non so nulla di più preciso mi e' sempre stata raccontata cosi) e e come residuo della malattia le e' rimasto un handicap con danno dello sfintere vescicale e quindi impossibilità a contenere le urine. Da allora ha iniziato a soffrire di sbalzi di umore, forti paranoie e ansie che non sono mai diminuiti. Accusa mio padre di ogni piccola cosa che le succede, ogni piccolo litigio diventa enorme .Più volte in quelle situazion si veste ed esce di casa e cammina a piedi o in macchina per poi ritornare dopo continue chiamate. La mia paura maggiore nasce dal fatto che ha dichiarato più volte che in quelle situazioni le verrebbe voglia di ammazzarsi. Viene seguita da uno psichiatra ma si rifiuta di prendere le medicine. Io non so bene come comportarmi, vorrei un consulto più che altro su come mi devo comportare perché ho paura di aver sbagliato sempre approccio con lei. Inoltre vorrei un consiglio su come farle prendere le medicine.
Grazie mille in anticipo
Cordiali saluti
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Che tipo di terapia è stata prescritta a sua madre?

Dr. F. S. Ruggiero

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Utente
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Leggo nella diagnosi fatta dalla psichiatra: " Disturbo depressivo maggiore cronico, grave; disturbo d'ansia con multiple fobie, disturbo ossessivo compulsivo di personalità in pazienza con pregressa mielite trasversa" E' in terapia con efexor 150 mg 1 compressa al giorno e en gtt 3 volte al giorno ma ripeto purtroppo non prende le medicine
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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 4.1k 202
Sua madre non è in terapia, perché andare dallo psichiatra senza prendere i farmaci prescritti non serve a niente.
Non è possibile dare una risposta senza poter valutare le interazioni all'interno della famiglia, perché ci sono altre persone, ad es suo padre, con le quali sua madre interagisce. Ho forti dubbi che la patologia di sua madre sia nata da una reazione agli esiti della mielite, è probabile che molti sintomi ci fossero anche prima, forse meno clamorosi.
Le consiglio di riferire alla psichiatra, se ancora non è al corrente, che sua madre non assume medicine. Potrebbe anche, se sua madre accettasse (è difficile, ma non impossibile) accompagnarla dalla psichiatra e fare un colloquio a tre, in un ambiente neutro, fuori da casa.

Franca Scapellato

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Utente
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Mi rendo conto che non sia in terapia, infatti sto scrivendo proprio per capire come comportarmi di fronte a questa problematica anche perché penso che non sia un evento infrequente la non accettazione della patologia e conseguentemente il non prendere le medicine. Comunque grazie per la risposta, cercherò di comportarmi di conseguenza e riferire la problematica allo psichiatra
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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 4.1k 202
Di solito invece le persone che stanno male accettano di curarsi, magari si lamentano (spesso a ragione) degli effetti collaterali (che si possono attenuare) e non vivono la cura come una punizione o un modo per tenerli "tranquilli", perché la terapia farmacologica è una vera cura, come l'insulina per il diabetico o l'antiipertensivo per chi ha la pressione alta. Nel caso di sua madre servirebbe a migliorarle l'umore, a ridurre le ossessioni (forse aumentando il dosaggio) e a far vivere meglio lei e tutti voi.
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