Tensione e agitazione
Gent.mi,
scrivo per mio padre, 76 anni,in buona salute.
Da 1 anno assume alprazolam 3 volte al giorno per ansia.
Tuttavia lamenta sempre uno stato di preoccupazione per ogni cosa, soprattutto non si da pace per un sintomo che ritiene insopportabile:
un senso di peso e tensione sul capo, dietro la nuca e davanti a collo. Dice che in situazioni che lo occupano manualmente, in cui si rilassa, la sintomatologia migliora. E' davvero ossessionato da questo disturbo, è il suo unico argomento di conversazione durante il giorno, tanto da risultare estenuante ascoltarlo: vorrebbe sapere da cosa dipende e se c'è qualche farmaco che possa aiutarlo;il sintomo è comparso circa un anno ma è precedente all'assunzione della benzodiazepina.
Il medico di famiglia non ha dato una spiegazione in merito.
Aggiungo cio' che riscontro io:
mio padre è una persona costantemente agitata. Durante il giorno ha degli attacchi d'ira incredibili, caratterizzati da urla e insulti ai familiari, scatenati da motivi insignificanti o assenti. Cessati gli attacchi torna abbastanza tranquillo, a volte scherzoso, (ma è sempre meglio non parlargli per evitare di scatenare di nuovo accessi di rabbia). Interrogato sul perchè del suo comportamento non ammette mai di essere irrascibile e offensivo, attribuendo eventuali sue accessi di rabbia ai familiari che lo provocano (non vero).
E' un comportamento che sussiste da sempre.
L'agitazione, la rabbia e l'atteggiamento denigratorio verso i familiari, hanno portato gli stessi ad uno stato depressivo che rasenta la disperazione.
Ha eseguito una seduta presso uno psicoterapeuta, il quale gli ha semplicemente detto di svagarsi per sentirsi meglio. Ne sono rimasta davvero perplessa. Potrebbe rivolgersi ad uno psichiatra ma non lo vedo capace di esternare in toto la sua situazione relativa al'irascibilità, che minimizza.
Le mie domande sono:
1) La tensione che riferisce al capo e al collo a cosa puo' essere dovuta e cosa si puo' fare per ridurla?
2) Potrebbe essere utile per calmarlo l'assunzione di farmaci del tipo Serenase, anche a basso dosaggio?
Il medico di famiglia non è a conoscenza di questi suoi comportamenti, a parte l'ansia, perchè lui non ha mai voluti riferirglieli, anche perchè come ho detto, nega di averli o comunque li sminuisce. Se ci fosse una soluzione farmacologica potrei tentare di parlarci insieme a lui.
In attesa di un vostro gentile riscontro, ringrazio ed invio cordiali saluti.
scrivo per mio padre, 76 anni,in buona salute.
Da 1 anno assume alprazolam 3 volte al giorno per ansia.
Tuttavia lamenta sempre uno stato di preoccupazione per ogni cosa, soprattutto non si da pace per un sintomo che ritiene insopportabile:
un senso di peso e tensione sul capo, dietro la nuca e davanti a collo. Dice che in situazioni che lo occupano manualmente, in cui si rilassa, la sintomatologia migliora. E' davvero ossessionato da questo disturbo, è il suo unico argomento di conversazione durante il giorno, tanto da risultare estenuante ascoltarlo: vorrebbe sapere da cosa dipende e se c'è qualche farmaco che possa aiutarlo;il sintomo è comparso circa un anno ma è precedente all'assunzione della benzodiazepina.
Il medico di famiglia non ha dato una spiegazione in merito.
Aggiungo cio' che riscontro io:
mio padre è una persona costantemente agitata. Durante il giorno ha degli attacchi d'ira incredibili, caratterizzati da urla e insulti ai familiari, scatenati da motivi insignificanti o assenti. Cessati gli attacchi torna abbastanza tranquillo, a volte scherzoso, (ma è sempre meglio non parlargli per evitare di scatenare di nuovo accessi di rabbia). Interrogato sul perchè del suo comportamento non ammette mai di essere irrascibile e offensivo, attribuendo eventuali sue accessi di rabbia ai familiari che lo provocano (non vero).
E' un comportamento che sussiste da sempre.
L'agitazione, la rabbia e l'atteggiamento denigratorio verso i familiari, hanno portato gli stessi ad uno stato depressivo che rasenta la disperazione.
Ha eseguito una seduta presso uno psicoterapeuta, il quale gli ha semplicemente detto di svagarsi per sentirsi meglio. Ne sono rimasta davvero perplessa. Potrebbe rivolgersi ad uno psichiatra ma non lo vedo capace di esternare in toto la sua situazione relativa al'irascibilità, che minimizza.
Le mie domande sono:
1) La tensione che riferisce al capo e al collo a cosa puo' essere dovuta e cosa si puo' fare per ridurla?
2) Potrebbe essere utile per calmarlo l'assunzione di farmaci del tipo Serenase, anche a basso dosaggio?
Il medico di famiglia non è a conoscenza di questi suoi comportamenti, a parte l'ansia, perchè lui non ha mai voluti riferirglieli, anche perchè come ho detto, nega di averli o comunque li sminuisce. Se ci fosse una soluzione farmacologica potrei tentare di parlarci insieme a lui.
In attesa di un vostro gentile riscontro, ringrazio ed invio cordiali saluti.
[#1]
L'utilizzo di benzodiazepine in un anziano non ha indicazione.
La presenza di alcuni sintomi possono riportare anche ad un deterioramento cognitivo iniziale, probabilmente la rabbia scaturisce dalla comprensione della difficoltà di ricordare o fare cose.
Primariamente la questione andrebbe inquadrata correttamente, svagarsi non è una soluzione terapeutica.
Accompagni suo padre da uno specialista.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
La presenza di alcuni sintomi possono riportare anche ad un deterioramento cognitivo iniziale, probabilmente la rabbia scaturisce dalla comprensione della difficoltà di ricordare o fare cose.
Primariamente la questione andrebbe inquadrata correttamente, svagarsi non è una soluzione terapeutica.
Accompagni suo padre da uno specialista.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Utente
Gent.mo,
la ringrazio per la cortese risposta.
Gli episodi di rabbia sono un comportamento che sussiste fin dalla giovinezza; non è presente un deterioramento cognitivo.
Concordando sul fatto che l'inquadramento di ciascun caso sia di competenza specialistica e non del web, ripropongo la domanda da me posta, su base generale e non del caso specifico:
- in un soggetto senza patologie organiche identificate,
la percezione di peso e tensione al capo, alla nuca e al collo, rientra secondo la vostra esperienza clinica nel campo di una sintomatologia ascrivibile ad una causa di natura psichiatrica: per esempio ansia, agitazione, pensieri ossessivi ricorrenti?
Grazie.
la ringrazio per la cortese risposta.
Gli episodi di rabbia sono un comportamento che sussiste fin dalla giovinezza; non è presente un deterioramento cognitivo.
Concordando sul fatto che l'inquadramento di ciascun caso sia di competenza specialistica e non del web, ripropongo la domanda da me posta, su base generale e non del caso specifico:
- in un soggetto senza patologie organiche identificate,
la percezione di peso e tensione al capo, alla nuca e al collo, rientra secondo la vostra esperienza clinica nel campo di una sintomatologia ascrivibile ad una causa di natura psichiatrica: per esempio ansia, agitazione, pensieri ossessivi ricorrenti?
Grazie.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.5k visite dal 29/04/2017.
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