Disturbo bipolare... è indispensabile una cura farmacologica?

Gentili medici,
Sono una ragazza di 22 anni che da circa 4-5 anni soffro di ansia (o almeno è cio' che credevo)
I primi anni la mia ansia era gestibile, si presentava nei momenti di maggiore stress. Con il tempo è peggiorata.
Nel momento in cui si presenta un problema, interagisco con la gente, guido l'auto o entro in un negozio inizio a tremare, sudare e il cuore batte talmente forte che temo un infarto.
Qualche volta ho attacchi di panico, sensazione indescrivibile che non auguro a nessuno....

Il mese scorso ho deciso di andare da un psichiatra per capire quali fossere i miei reali problemi e purtroppo mi sono sentita dire che soffro di un disturbo bipolare.
Ho sempre pensato che alcuni miei atteggiamenti fossero dettati dal mio carattere un po' introverso e che i miei "giorni si" e "giorni no" fossero cosa comune a tutti.
E invece ho dovuto prendere coscienza del fatto che soffro di questo cambiamento d'umore che si alterna a fasi depressive a fasi maniacali.

Lo psichiatra mi ha dato una cura farmacologica che consiste: Dropaxim 10 goccie e depakim bustina per poi passarne a 2.

Non convinta ho preso un altro consulto e mi sono sentita dire la stessa cosa DISTURBO BIPOLARE, ma la cura è con VERISAN 10goccie per poi passarne a 20 e infine 30 e COMPENDIUM in caso di necessità 15 goccie.

Tra le due terapie la seconda è quella che mi convince di più, è più leggera, tuttavia io ho tanta paura ad intraprendere questa cura.

Temo di dover dipendere dai farmaci a vita, ho letto che il disturbo bipolare è un disturbo cronico che puo' essere tenuto sotto controllo ma non curato definitivamente.
Ho paura che il VERISAN possa modificare la mia personalità e rendermi "diversa" dalla persona che sono attualmente.
Ho paura di ingrassare.

Al momento sto temporeggiando e ho prenotato una visita da un psicologo... probabilmente mi puo' essere d'aiuto nell'affrontare questa cosa.

Chiedo un vostro parere in merito e vi ringrazio per la vostra disponibilità
Grazie
Loredana


[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile Loredana,

Il fatto di avere caratteristiche bipolari non equivale ad avere il "disturbo", molto dipende da ciò che riferisce come problema, da quello chi la valuta giudica l'interferenza dei sintomi con i suoi obiettivi e la sua qualità di vita.
Bisognerebbe però che specificasse quale disturbo bipolare, ne esistono almeno tre tipi, più varie forme correlate.
La diagnosi per lo psichiatra è una base per decidere la strategia terapeutica, rifiutarla non ha molto senso.
Si direbbe che lei abbia ricevuto questa diagnosi ma poi abbia letto e si sia documentata in maniera autonoma sulla cosa. Non lo faccia, chieda a chi l'ha visitata senza trarre conclusioni tragiche.
In ogni caso, specifichi quale disturbo bipolare così posso dirle di più.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36
Gentile utente,
come già per altro verso suggerito dal collega, la precisazione diagnostica è indispensabile per ottimizzare il trattamento farmacologico. Tenga presente in linea teorica che i farmaci impiegati sono i cosiddetti stabilizzatori dell'umore (di cui fa parte il depakin): ma non sono esclusivi in quanto la complessità di ogni singolo caso determina la strategia di intervento.
Ovviamente la cosa fondamentale è creare un rapporto di fiducia e di trasparenza con il proprio psichiatra al fine di avere un reale beneficio dal trattamento psicofarmacologico specifico.
Cordialmente

Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com

[#3]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Gentile utente,

mi pare che una volta avuta la diagnosi, si sia indaffarata a cercare qualcuno che le dara' una diagnosi diversa.

Non contenta del secondo tentativo ora ne sta provando un terzo, rivolgendosi ad uno psicologo piuttosto che ad un medico probabilmente per non uscirne con la terza prescrizione farmacologica.

Per quanto riguarda i trattamenti, il primo era certamente indicato per la sua diagnosi, il secondo un po' meno, ma cio' dipende dalla valutazione che e' stata fatta da chi l'ha visitata.

Forse anche perche' e' andata alla seconda visita piu' risoluta per mascherare i sintomi che potevano essere fenomeno di gravita'.

Decida da chi farsi seguire, ma decida per quell'unico specialista per un periodo di tempo sufficiente alla introduzione valida di trattamenti e valuti di volta in volta i miglioramenti clinici e sintomatologici.

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

[#4]
Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
Gnetili medici, vi ringrazio per la rapidità delle risp.

Scusate se non sono stata molto precisa nella descrizione, il mio disturbo è di tipo 2.

Per quanto riguarda la seconda visita che ho fatto credo di essere stata sincera nelle mie risp e con me c'era mia madre a confermare quello che dicevo.
La mia intenzione non era quella di mascherare il "problema" anche perchè non era nei miei interessi.

Tengo a precisare che rispetto il vostro lavoro e se sono qui a cervellarmi non è perchè non ho fiducia dei medici che mi hanno visitata, ma perchè non ho ancora accettato la cosa.

Le mie perplessità sono sempre le stesse, ho paura che questi farmaci modificheranno in qualche modo la mia personalità in modo evidente

Io ho bisogno di risp sincere, non le risp che voglio sentirmi dire.

Grazie per la vostra pazienza
Loredana
[#5]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Gentile utente,

se la diagnosi e' giusta, i farmaci riporteranno il suo modo di essere attuale ad una condizione che, in qualche modo, puo' essere definita piu' "normale".

Ora, la sua condizione necessita del trattamento e deve essere controllata periodicamente per valutare i reali benefici del trattamento nel corso di pochi mesi.
[#6]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Dunque, per il disturbo bipolare II ci sono buone cure. Il disturbo tende a cambiare la personalità, perché quando è continuo invade il quotidiano, le scelte, i rapporti etc e quindi inevitabilmente si fonde con il nostro carattere precedente.
La cura ovviamente non cambia la personalità, non si tratta di patti col diavolo, cioè "prendi la cura e vendi l'anima", ogni alterazione che lei dovesse sentire, al di là di quelle gradite, cioè la scomparsa dei sintomi, rimangono reversibili.
[#7]
Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
Grazie, mi sento più tranquilla adesso.
[#8]
Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
Gentili medici di mediciitalia, colgo l'occasione per farvi i miei più sinceri auguri di B.Natale e per chiedere nuovamente un vostro consulto.

Come dicevo mi è stato detto che soffro di un disturbo bipolare di tipo 2 e che avrei dovuto intraprendere una cura farmacologica.
Ho omesso di dirvi (così come ho omesso di dirlo al mio psichiatra) che faccio sporadicamente uso di cocaina, ieri è stata l'ultima volta che ne ho fatto uso di quella schifezza e ho preso la saggia decisione di curarmi con VERISAN 10goccie per poi passarne a 20 e infine 30.

Stasera ho iniziato con le 10 goccie, ovviamente ancora è presto per poter parlare di effetti collaterali, ma ho un dubbio che mi assale.
Avendo fatto uso fino a ieri sera di cocaina e stasera avendo iniziato un antidepressivo, c'è probabilità che possa causarmi qualche effetto collaterale indesiderato?

Ho letto in internet che droga associata ad un antidepressivi possono danneggiare il fegato... ormai sono passate 24h ma probabilmente la sostanza è ancora in circolo nel mio corpo, devo preoccuparmi?
Cosa mi consigliate di fare?

Grazie
[#9]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

spero che la decisione si stata presa da un medico (presumo di sì). La terapia del distubo bipolare basata su un antidepressivo da solo non è corretta, perché gli antidepressivi fino a prova contraria sono nel tempo farmaci pro-bipolari, almeno quelli classici. L'uso di sostanze può essere un fattore di resistenza alle terapie o di peggioramento del disturbo, soprattutto nella componente depressiva e nella cronicità di alcuni sintomi come la demotivazione e l'insoddisfazione. L'interazione tra cocaina e antidepressivi c'è quando le due sostanze sono assunte insieme, più che sul fegato sul cervello.
[#10]
Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
Gentile Dott. Pacini, la terapia mi è stata prescritta da un neurologo di ottima fama nella mia zona e che presta il suo servizio privatamente e anche in un Ospedale Psichiatrico Giudiziario.
Io ho dato piena fiducia al vostro collega, ma il fatto che lei mi dica che un solo antidepressivo è una cura non corretta mi mette un po' in agitazione
Oltre al Verisan mi ha detto di usare un ansiolitico in caso di bisogno, ma in effetti non mi ha prescritto nessun altro farmaco, come un regolatore dell'umore, almeno per il momento.

Ho visita fra 15 giorni, le farò sapere se ci saranno ulteriori sviluppi confidando nella sua disponibilità.

Al momento mi tranquillizza il fatto che l'interazione fra antidepressivi e cacaina avviene SOLO se le due sostanze vengono assunte insieme (cosa che non accadrà).

Cordiali Saluti




[#11]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

La nozione che l'antidepressivo da solo in un disturbo bipolare non è una terapia "centrata" è cosa condivisa, anche se nella pratica spesso si considera il disturbo bipolare come una depressione bipolare, approssimando gli schemi terapeutici a quelli degli episodi depressivi (cioè antidepressivi). Trattasi invece di un disturbo biologicamente diverso.
Per quanto riguarda la cocaina, in un quadro di uso sporadico non avrà avuto grandi influenze sul quadro in sé, anche l'auto-critica non mi sembra necessaria (e se non ha intenzione che succeda non c'è bisogno di prometterlo). Se non si tratta di un uso sporadico il problema sarebbe diverso.
Sper però che al medico che le ha prescritto la cura abbia parlato anche di questo aspetto, così per completezza.
[#12]
Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
Dott. Pacini, non ho parlato di questa cosa al medico che mi ha in cura in quanto era presente anche mia madre e non ho avuto il coraggio di ammettere certe cose.
Comunque il medico stesso non mi ha posto nemmeno la domanda, altrimenti mi sarei sicuramente presentata successivamente da sola per chiarire la cosa.

L'uso della sostanza era sporadica nel senso che, alternavo 1 mese di continuo uso giornaliero ad interi mesi (dai 6 agli 8) senza assumerla.
Ciò è andato avanti per 2 anni, facendo dei calcoli, credo, di non essere arrivata a fare un abuso troppo prolungato nel tempo ne tanto meno ad una dipendenza.
Ovviamente la mia intepretazione lascia spazio ad una possibile contestazione.

Grazie ancora per l'attenzione.
[#13]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Sarebbe comunque il caso che un aspetto del genere fosse comunicato al medico, non per particolari rischi, ma perché può darsi che conoscendo questo dato si sarebbe fatto forse un'idea diversa. Comunque, la diagnosi già è di disturbo bipolare II, quindi tanto basterebbe per orientare la terapia almeno per quanto concerne la presenza di uno stabilizzatore dell'umore.
Su una storia d'uso di questo genere (che francamente avevo intuito) non si può dire l'ultima parola, tantomeno ha senso dire "Non lo faccio più" perché può darsi che non sia un parametro totalmente controllabile, e se invece lo è (cioè ammettendo che sia in grado di decidere in qualsiasi momento se farlo o no) potrebbe non volerlo fare più adesso e poi cambiare idea, quindi il dato "sospetto" era il dire "non succederà mai più", un eccesso di auto-censura. L'abbinamento del disturbo bipolare II con l'uso di cocaina aggrava la cronicità del disturbo e la trattabilità della parte depressiva associatagli. In soggetti con storia di abuso di cocaina le strategie terapeutiche possono essere leggermente diverse da quelle standard.
[#14]
Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
Grazie dott. per la sua disponibilità e per la chiarezza.

Parlerò con il medico che mi ha in cura di questo aspetto che ho tenuto nascosto.

Non nego che, spesso ho pensato che l'uso di cocaina fosse causa di "risveglio" di un disturbo che già viveva dentro di me ma in forma "dormiente".

La terrò aggiornato per eventuali sviluppi e Le auguro Buone Feste.
Disturbo bipolare

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