Efficacia nell'associare una psicoterapia
Gent.ssimi dottori, anzitutto vi ringrazio per il tempo che ci dedicate in questo servizio e per le preziose risorse gratuite disponibili. Avrei due dubbi. Soffro di depressione ansiosa da tanti anni, ora sono in cura con zarelis, gabapentin, trittico e abilify. Ho introdotto lo zarelis 75 circa 5 settimane fa e il mio psichiatra ha detto che è bene attendere almeno 6 settimane per avere apprezzabili miglioramenti. Mi chiedo se queste 6 settimane vanno contate dall'inizio della terapia o dall'ultima modifica di dosaggio, avvenuta 1 settimana fa. Ora prendo 225 mg gradualmente aumentati.
Poi un altro dubbio. Mi potrebbe gioviare una psicoterapia, sapendo che la mia depressione non ha cause esterne di nessun tipo evidente (ho una vita che mi piace e mi appaga)? Detto in altri termini la psicoterapia aiuta a riequilibrare la chimica del nostro cervello come fanno i farmaci? Non riesco a trovare una chiara risposta a questo dubbio. Cordialmente vi ringrazio.
Poi un altro dubbio. Mi potrebbe gioviare una psicoterapia, sapendo che la mia depressione non ha cause esterne di nessun tipo evidente (ho una vita che mi piace e mi appaga)? Detto in altri termini la psicoterapia aiuta a riequilibrare la chimica del nostro cervello come fanno i farmaci? Non riesco a trovare una chiara risposta a questo dubbio. Cordialmente vi ringrazio.
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Gentile utente,
Si intende un tempo dall'assunzione di un dosaggio efficace, dopo di che se è solo il tempo per raggiungerlo gradualmente, più o meno non cambia molto.
La psicoterapia deve essere indicata per la diagnosi e gli obiettivi da raggiungere. Il fatto che si attribuisca il disturbo a fattori esterni non è necessariamente un criterio.
Si intende un tempo dall'assunzione di un dosaggio efficace, dopo di che se è solo il tempo per raggiungerlo gradualmente, più o meno non cambia molto.
La psicoterapia deve essere indicata per la diagnosi e gli obiettivi da raggiungere. Il fatto che si attribuisca il disturbo a fattori esterni non è necessariamente un criterio.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
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Gentile utente,
Che produca effetti chimici è scontato, è sul cervello che agisce.
Il punto è un altro: bisogna ragionare in termini di specificità, come si fa coi medicinali: molecola, dose, durata, frequenza, associazioni etc.
Anche la psicoterapia come categoria generica non dice niente: bisogna sapere quale tecnica, su quale disturbo, in quale situazione clinica, su quali obiettivi e in quali tempi, e anche in che dose, intesa come frequenza, intensità etc.
Che produca effetti chimici è scontato, è sul cervello che agisce.
Il punto è un altro: bisogna ragionare in termini di specificità, come si fa coi medicinali: molecola, dose, durata, frequenza, associazioni etc.
Anche la psicoterapia come categoria generica non dice niente: bisogna sapere quale tecnica, su quale disturbo, in quale situazione clinica, su quali obiettivi e in quali tempi, e anche in che dose, intesa come frequenza, intensità etc.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.5k visite dal 18/04/2017.
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