Sono circa una decina di anni che mi sono comparsi i sintomi di ansia, attacchi di panico, anche se
Buonasera. È la prima volta che scrivo per un consulto da parte di voi specialisti.
Sono circa una decina di anni che mi sono comparsi i sintomi di ansia, attacchi di panico, anche se non sono mai stati molto forti, e ipocondria. Ho fatto qualche visita psichiatrica e sono stato circa un anno seguito da uno psicologo.
Già dall inizio mi è stata prescritta la paroxetina come cura, Sereupin, che ho sempre preso a bassi dosaggi (10 max 20 mg al dì) anche se sinceramente non sono mai stato molto costante nel seguire la cura. Il farmaco mi ha fatto comunque stare meglio e dopo molti anni, dopo una nuova visita psichiatrica, mi è stato sostituito con Daparox, stesso principio attivo, associato allo xanax il quale, sicuramente sbagliando, non ho mai assunto per paura degli effetti collaterali e dipendenza.
Sarei dovuto tornare dopo un mesetto dal dottore, ma così non è stato.
Ho continuato a prendere il Daparox, 10 e a volte 20 mg, fino a una decina di giorni fa, dopodiché ho deciso di sospendere di mia iniziativa.
Adesso ho dei sintomi fastidiosi come la vista, che spesso và a scatti. Da quel che ho capito potrebbe trattarsi di nistagmo. Fischio all orecchio sx tipo acufene, meno sonnolenza e meno stanchezza, difficoltà a prendere sonno e sogni vividi. Vorrei resistere ed aspettare ancora senza riprendere il farmaco, sopportando, ma non so se i sintomi descritti andranno ad attenuarsi o ad accentuarsi.
Il mio problema più grande è che sono molto ipocondriaco e pauroso per ogni sintomo del mio corpo, il che mi rende sempre molto triste e pensieroso. So che sarebbe meglio tornare da uno specialista e farmi seguire, ma sia per mancanza di tempo ed anche perché non vorrei reiniziare di nuovo a prendere vari farmaci non sono andato. Cosa mi consigliate? Come dovrei comportarmi?
Grazie in anticipo per l'attenzione.
Sono circa una decina di anni che mi sono comparsi i sintomi di ansia, attacchi di panico, anche se non sono mai stati molto forti, e ipocondria. Ho fatto qualche visita psichiatrica e sono stato circa un anno seguito da uno psicologo.
Già dall inizio mi è stata prescritta la paroxetina come cura, Sereupin, che ho sempre preso a bassi dosaggi (10 max 20 mg al dì) anche se sinceramente non sono mai stato molto costante nel seguire la cura. Il farmaco mi ha fatto comunque stare meglio e dopo molti anni, dopo una nuova visita psichiatrica, mi è stato sostituito con Daparox, stesso principio attivo, associato allo xanax il quale, sicuramente sbagliando, non ho mai assunto per paura degli effetti collaterali e dipendenza.
Sarei dovuto tornare dopo un mesetto dal dottore, ma così non è stato.
Ho continuato a prendere il Daparox, 10 e a volte 20 mg, fino a una decina di giorni fa, dopodiché ho deciso di sospendere di mia iniziativa.
Adesso ho dei sintomi fastidiosi come la vista, che spesso và a scatti. Da quel che ho capito potrebbe trattarsi di nistagmo. Fischio all orecchio sx tipo acufene, meno sonnolenza e meno stanchezza, difficoltà a prendere sonno e sogni vividi. Vorrei resistere ed aspettare ancora senza riprendere il farmaco, sopportando, ma non so se i sintomi descritti andranno ad attenuarsi o ad accentuarsi.
Il mio problema più grande è che sono molto ipocondriaco e pauroso per ogni sintomo del mio corpo, il che mi rende sempre molto triste e pensieroso. So che sarebbe meglio tornare da uno specialista e farmi seguire, ma sia per mancanza di tempo ed anche perché non vorrei reiniziare di nuovo a prendere vari farmaci non sono andato. Cosa mi consigliate? Come dovrei comportarmi?
Grazie in anticipo per l'attenzione.
[#1]
Gentile utente,
Lo ha già detto Lei come pensa che sia giusto agire, ma non lo sta facendo.
Si è curato male, non si capisce perché. Ora ancora peggio, perché sta cercando sostegno per evitare di riprovare a farlo.
Lo ha già detto Lei come pensa che sia giusto agire, ma non lo sta facendo.
Si è curato male, non si capisce perché. Ora ancora peggio, perché sta cercando sostegno per evitare di riprovare a farlo.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
Dr. Pacini innanzitutto la ringrazio dell attenzione.
Mi potrebbe spiegare cosa vuole intendere per: sta cercando sostegno per evitare di riprovare a farlo?
Secondo Lei posso riprendere la cura che stavo facendo da anni e poi recarmi da uno specialista? Oppure c'è il rischio che adesso i sintomi peggiorino?
Mi potrebbe spiegare cosa vuole intendere per: sta cercando sostegno per evitare di riprovare a farlo?
Secondo Lei posso riprendere la cura che stavo facendo da anni e poi recarmi da uno specialista? Oppure c'è il rischio che adesso i sintomi peggiorino?
[#3]
Nel senso che cerca di ragionare come per ottenere delle vie alternative, anche se si tratta evidentemente di sentieri, viuzze, direzioni poco chiare, quando invece ha di fronte una strada già tracciata, già percorsa anche se non in maniera regolare.
Quindi sta perdendo tempo avendo già una diagnosi e un medico che le aveva già indicato una cura.
Quindi sta perdendo tempo avendo già una diagnosi e un medico che le aveva già indicato una cura.
[#4]
Utente
È come darle torto dottore, è quello che penso ma comunque cerco conferme da uno specialista come lei. Il fatto è che non riesco esattamente a capire se la cura mi stia facendo bene oppure no. Essendo ipocondriaco e focalizzandomi su banali sintomi fisici, mi porta a pensare che potrebbero essere causati da una cura sbagliata. Questo fa sì che mi porta a sospendere ed ad accusarne altri. Sono un disastro lo só, ci vorrebbe un pulsante per resettare il tutto e ripartire da capo.
[#5]
Certamente, ma in caso di ipocondria, ciò che è utile non è avere più pareri, neanche fossero conferme, perché così facendo paradossalmente si rimane fermi e indecisi sul da farsi, si prendono decisioni opposte per poi tornare indietro, e si peggiora di fatto la capacità di provare e giudicare le cure nei tempi e con le caratteristiche indicate.
[#6]
Utente
Ho capito Dott. Quindi a questo punto non mi reta che affidarmi ad un solo specialista con tanta pazienza e costanza, sperando che al più presto arrivino i risultati. Ho una famiglia da portare avanti, un lavoro e quindi non posso permettermi di stare a disperarmi e a buttarmi giù. Anche perché purtroppo influisce negativamente su tutto. La vita scorre in fretta e quindi non voglio giocarmela in questo modo.
[#7]
Gentile utente,
In fin dei conti affidarsi al medico è quello che poi si fa sempre, il fatto di avere mille informazioni non tende ad aiutare nessuno, specie se ha l'ipocondria, neanche fosse un medico il paziente stesso. Le informazioni che importa avere il medico le può fornire, per poter gestire la cura, i primi effetti, cose così. Un esubero di informazioni, ripeto anche fossero le stesse risposte ripetute mille volte, generano un meccanismo di peggioramento dell'ipocondria.
In fin dei conti affidarsi al medico è quello che poi si fa sempre, il fatto di avere mille informazioni non tende ad aiutare nessuno, specie se ha l'ipocondria, neanche fosse un medico il paziente stesso. Le informazioni che importa avere il medico le può fornire, per poter gestire la cura, i primi effetti, cose così. Un esubero di informazioni, ripeto anche fossero le stesse risposte ripetute mille volte, generano un meccanismo di peggioramento dell'ipocondria.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 1.8k visite dal 14/04/2017.
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