Psichiatria, terapeuta, disturbi

Salve. Sono una ragazza di 20 anni e sono in terapia da quasi 2, a causa di un disturbo di personalità. Con la mia a terapeuta (psichiatra) ho stretto un rapporto veramente ottimo. Sono molto legata a lei affettivamente e non riesco a immaginare quasi la mia vita senza la terapia, anche perché ci vado ogni settimana da due anni. Anche lei è legata a me, mi ha detto che è un essere umano e che ovviamente se mai dovessi fare qualche cazzata, non si sentirebbe come un medico che ha perso un paziente, quanto come una persona che prova dispiacere per la perdita di una persona con la quale ha instaurato un rapporto di collaborazione, fiducia, rispetto, anche un legame "affettivo" tra molte virgolette. Mi è capitato anche di scherzare con lei, di mostrarle foto che ho scattato, di raccontarle delle mie gare sportive... lei ha spesso riso e scherzato con me, ma ovviamente non mi ha mai detto nulla della sua vita e mi sta bene così. Una volta mi disse, a fine seduta, "mi fa male la schiena, ho dormito male stanotte perché ho fatto il turno notturno in ospedale e ho dovuto dormire col giubbino per quanto fa freddo" e sebbene provassi il bisogno di scherzare con lei (e sebbene spesso io abbia desiderato vederla o starle vicino), la cosa mi ha destabilizzato, perché ovviamente al di fuori della terapia la cosa mi imbarazza (ma c'è da dire che in generale ho difficoltà a rapportarmi con le femmine in generale).
Il problema è che ora per un problema di salute è costretta a stare a letto, senza nemmeno potersi alzare. E potrebbe durare tanto una settimana, quanto un mese, quanto un anno. La responsabile del reparto, che coordina la mia terapeuta e me (sono in cura presso una Clinica Ospedaliera) pensa che ovviamente sia meglio per me continuare a vedere la MIA terapeuta per far sì che la terapia vada a buon fine, ma che forse è meglio trovare un sostituto nel mentre. La mia terapeuta mi ha chiamato con il numero privato per dirmi che tornerà sicuramente, ma che devono trovare un'interlocutrice adatta a me perché comunque devo continuare questo percorso. Che mi ha pensato e che vuole io rimanga con la testa sulle spalle e che non vuole sentire brutte cose. Sono in un periodo assai difficile in cui ho subito varie perdite e l'idea di dover rinunciare a un'abitudine, all'unica costante nella mia vita, mi spaventa. Senza contare che essendo io parecchio paranoica e ansiosa, ho paura che poi sorgano complicazioni e non riavrò più la mia terapeuta, bensì dovrò rimanere con un sostituto (che potrebbe anche essere un ottimo professionista, sicuramente) per sempre. Io sono una di quelle che si lega a poche persone nella vita, ma con quelle poche mantengo rapporti di anni. Vedevo la mia terapeuta come una persona che mi avrebbe accompagnata in questi anni di terapia e di "vita" che sarebbero stati molti visto il mio problema.
Ora sono parecchio scossa...
La mia paura è che se intraprendo una terapia con un sostituto, poi non mi permetteranno di riavere lei quando tornerà
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.3k 1k
Se la necessitá che ha è quella di avere un terapeuta nel tempo che intercorre che rientra la sua terapeuta dovrebbe seguire le indicazioni ricevute.


Dr. F. S. Ruggiero

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Utente
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Salve Dottore.
So bene che è ciò che probabilmente dovrei fare, ciò che non so è se poi effettivamente potrò riprendere la terapia con la MIA terapeuta. Non è che avere un'altra figura al suo posto e poi ritornare con lei sia deleterio? La mia terapeuta rimarrà aggiornata su di me? È assente a causa di una situazione non grave, ma che potrebbe richiedere tanto un mese quanto un anno.
Grazie mille.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.3k 1k
Purtroppo non è possibile stabilire quale sia la scelta giusta e se la sua terapeuta potrà restare informata della situazione.

Lo dovrà chiarire con il suo nuovo curante.