Comportamento alimentare, ernia iatale, ulcere gastriche.

Salve, vorrei chiedervi un consulto per mia sorella, è la seconda volta che vi scrivo per qualcun'altro e non per me, la prima volta per mia madre, e le cose sono collegate. Mi rendo conto che forse non sarà molto ultile ma vi chiedo soltanto un parere per me, non una diagnosi via web, per di più per un'altra persona.
Il fatto è questo, ho paura che si stia sottovalutando una situazione, o almeno credo che non siamo capaci come famiglia di gestirla.
Mia sorella ha 30 anni e quando frequentava l'università fuori era dimagrita moltissimo in modo preoccupante, da quando è tornata nella nostra città d'origine ha cominciato invece a ingrassare, ora sono passati 5 anni ed è prossima a un intervento allo stomaco per un'ernia iatale. Non sono in grado di descrivere bene la sua situazione e i vari problemi di cui ha sofferto nel tempo, quello che so è che da ormai 2 anni passa molto tempo a letto, a ogni ora del giorno, che i problemi di salute sono diventati il centro della sua vita e che abbiamo la storia di obesità di mia madre in famiglia. Mia madre ha spesso minimizzato il problema del sovrappeso di mia sorella 3-4 anni fa, diceva che stava bene e che non si doveva preoccupare, invitandola a mangiare nelle sue stesse modalità. Io ho 4 anni di meno di lei e in qualche modo sono riuscita a dissociarmi dal modo di mangiare di mia madre e mantenermi, almeno fisicamente, in salute. Non abbiamo esattamente rapporti rosei fra di noi ma non voglio dilungarmi su questo, quanto su quello che mi fa sentire come se ci fosse qualcosa da fare e che non farlo sarebbe una colpa. Non avrò gli stessi problemi di salute ma devo fare ancora tanto per migliorare la mia vita.
Questa però è una strada che si allontana dalla mia famiglia, e nel prenderla mi sento di star abbandonando a se stessa e a mia madre mia sorella. Suppongo che vedere una persona in costante difficoltà e in trappola in un rapporto negativo (quello fatto di scoraggiamento, ostilità, pettegolezzi e cattiveria con mia madre, che conosco fin troppo bene) non sia una cosa che debba lasciare impassibili. Ho visto mia sorella laurearsi per poi arrendersi alla disoccupazione e abbandonare vita sociale e interessi. L'ho vista ingrassare, tornare da mia madre e essere sempre più denigrata e dipendente. I miei sono divorziati e mio padre non ha molto raggio d'azione, e anche con lui il rapporto è stato parecchio difficile. Lui si è rassegnato alla situazione ma vorrebbe che mia sorella vedesse uno psichiatra o uno psicologo, cosa che ha già fatto in passato ma che non vuole più fare ora. Io è da più di un anno che vado da una psicologa e ogni tanto provo a dirle che potrebbe esserle d'aiuto. Penso che magari qualche psicofarmaco potrebbe farle tornare un po' di energia.
Mi trovo in un punto in cui vorrei concentrarmi sulla mia vita ma c'è questa cosa che mi fa stare male. Ho pensato di chiamare i servizi sociali ma ho paura che possano peggiorare le cose, e non so neanche se questo sia il caso.
Non so cosa fare
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
I servizi sociali non servono in questo caso specifico.

La situazione andrebbe gestita anche per il tramite se medico di famiglia

Dr. F. S. Ruggiero

http://www.francescoruggiero.it

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[#2]
Utente
Utente
Salve, grazie per la risposta.

Cosa intende? Cosa dovrebbe fare il medico di famiglia?

Ho omesso degli episodi perché non avevo modo di scrivere tutto, ma il motivo per cui ho pensato ai servizi sociali è che qualche mese fa c'è stata una lite fra mia madre e mia sorella in cui mia sorella l'ha aggredita fisicamente in maniera pesante. È stata l'unica volta per ora, e in famiglia la violenza fisica l'abbiamo vista soltanto da mio padre, soprattutto durante l'adolescenza.

Attendo risposte, buona giornata.