Pseudodemenza

Buongiorno, scrivo perché vorrei un consulto sulla situazione di mia madre, al momento delicata. Ha 76 anni e da qualche mese soffre di depressione. Il fattore scatenante sembra essere stato l'arrivo in casa di una badante che si prende cura della sorella, non di lei. Mia madre ha accudito la sorella fin quando è riuscita, ora non ce la fa più, soprattutto dal punto di vista fisico. Sulla badante non c'è nulla da dire, svolge bene il suo lavoro ma mia madre, abituata a prendersi cura di tutti ora sembra non saper come impiegare il proprio tempo ed è caduta in profonda depressione. In passato ha avuto altri episodi depressivi quindi ha sempre assunto psicofarmaci stavolta però il problema è associato a scarsissima memoria, difficoltà ad orientarsi in ambienti che comunque conosce bene, a volte difficoltà ad esprimersi. Abbiamo svolto un elettroencefalogramma che sembra escludere problemi di demenza senile. I medici sembrano restii ad aumentare il dosaggio di farmaci perché dicono che sia già sufficiente ma io mi rendo conto che la situazione non migliora. Il problema forse deriva dal fatto che lei li assumeva già prima di entrare in questo stato e adesso è come se fosse assuefatta. Prende Lorazepam mezza compressa al mattino da 2,5 mg, mezza dopo pranzo e una prima di dormire. Inoltre Sereupin in sciroppo 15 ml = 15 mg al mattino e 15 ml prima di dormire. Secondo voi è possibile aumentare qualcosa o è sconsigliato?
Grazie tante per l'attenzione.
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Dr.ssa Tiziana Corteccioni Psichiatra, Psicoterapeuta 126 7
Salve,
sicuramente se la condizione clinica non migliora è possibile modificare la cura. Per impostare una cura farmacologica finalizzata alla risoluzione dell'episodio depressivo ovvero l'associazione e la posologia più opportuna di farmaci è necessario effettuare la visita con uno specialista. Data l'età è consigliabile portare in visione al medico psichiatra che la seguirà la documentazione medica effettuata da sua madre: oltre all'elettroencefalogramma magari anche ematochimici recenti ed un elettrocardiogramma (se effettuati di recente).
Cordiali saluti.

Dr.ssa Tiziana Corteccioni
www.tizianacorteccioni.it

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Un elettroencefalogramma non è un esame diagnostico per la demenza senile che potrebbe essere un fenomeno possibile all'età di sua madre.

Va posta la diagnosi differenziale in modo corretto e considerato che le benzodiazepine possono provocare uno stato di demenza nell'uso prolungato.

Dr. F. S. Ruggiero

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Utente
Utente
Quindi lei consiglierebbe comunque una tac? Secondo lei è possibile comunque aumentare il dosaggio dei farmaci anche se è già alto?
Grazie ancora per l'attenzione e la grande disponibilità!
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Io non posso consigliare indagini diagnostiche senza capire quale sia effettivamente il quadro clinico.

Quel che è certo è che un elettroencefalogramma non è diagnostico per demenze e mi sembra strano che sia stato consigliato.

Anche l'aumento eventuale va valutato dal medico direttamente.