Ansia e attacchi di panico
Buongiorno a tutti. Chiedo un consulto per una situazione che sta diventando davvero molto difficile da sostenere.
Ho 33 anni e sono felicemente fidanzata da 6 anni. Pochi litigi. Mai nessun dubbio. Passione, serenità, senso di sicurezza che mi ha fatto capire che lui sarebbe stato l'uomo della mia vita. E questo pensiero mi rendeva ancor più felice immaginando la vita meravigliosa con lui.
Non ho mai avuto fretta di andare a convivere. Io ho un lavoro sicuro a 100 km da lui,ci vediamo ne fine settimana quando torno a casa dei miei.Lui lavora saltuariamente e sta completando gli studi per aprire uno studio dentistico.
Ogni tanto abbiamo litigato perché io volevo si trasferisse da me, ma poi la cosa veniva dimenticata ed abbiamo proseguito (comunque serenamente) fino a due settimane fa, quando, in un'altra lite ho detto che dovevamo andare a vivere insieme da subito. Lui risponde si. E improvvisamente mi sento male. Mi viene un attacco di panico. Riconosco i sintomi perchè ne ho già sofferto.
In un attimo mi è sembrato di non riconoscere più lui ne me. Ho passato 4 giorni chiusa in casa dei miei genitori, con lui. Perchè senza di lui non mi sentivo serena. Sembravo migliorare. Ma ora sono ossessionata da questo dubbio che ho avuto e non faccio altro che interrogarmi sulla mia relazione. Non valuto la possibilità di lasciarlo, perché so che sarebbe un fallimento, tornerei da lui. Non posso immaginarlo con un'altra. Voglio avere una vita con lui. Ma ho sempre questo senso di ansia.
Sono in cura da uno psichiatra dal mese di ottobre 2016. Andai in cura in seguito all'ennesimo attacco di panico: ero convinta di avere un tumore.
Nell'ultimo seduta ho iniziato ad elencare tutta un serie di considerazioni sul mio fidanzato, per cercare di capire da dove viene questa ossessione se sono comunque sicura di amarlo e di voler stare con lui. Il medico mi ha interrotta dicendo che sto cercando l'origine della mia ansia nel posto sbagliato.
Secondo lui il problema è che io sono morbosamente attaccata alla mia famiglia. Mia madre in particolare. Non riesco a staccarmi da loro.
Io non mi sento donna, ma ragazza. Non mi sento una futura madre, mi sento figlia. Mi sento di dover essere accudita, mi sento protetta in casa mia.
E' su questo secondo lui che dobbiamo focalizzare l'attenzione e non sul mio ragazzo.
Probabilmente, in questo momento, io lo vedo come una minaccia che può staccarmi dai miei genitori e questo fa crescere i dubbi?
Ma perchè se il reale problema è il distacco dai miei io non faccio altro che disperarmi per la paura di perdere la mia relazione? La vita meravigliosa che voglio con lui? Io vorrei solo sistemare tutto, a volte preferirei tornare ad avere attacchi di panico sulle malattie! Perchè questa cosa di mettere in dubbio lui mi sta uccidendo.
Vi ringrazio
Ho 33 anni e sono felicemente fidanzata da 6 anni. Pochi litigi. Mai nessun dubbio. Passione, serenità, senso di sicurezza che mi ha fatto capire che lui sarebbe stato l'uomo della mia vita. E questo pensiero mi rendeva ancor più felice immaginando la vita meravigliosa con lui.
Non ho mai avuto fretta di andare a convivere. Io ho un lavoro sicuro a 100 km da lui,ci vediamo ne fine settimana quando torno a casa dei miei.Lui lavora saltuariamente e sta completando gli studi per aprire uno studio dentistico.
Ogni tanto abbiamo litigato perché io volevo si trasferisse da me, ma poi la cosa veniva dimenticata ed abbiamo proseguito (comunque serenamente) fino a due settimane fa, quando, in un'altra lite ho detto che dovevamo andare a vivere insieme da subito. Lui risponde si. E improvvisamente mi sento male. Mi viene un attacco di panico. Riconosco i sintomi perchè ne ho già sofferto.
In un attimo mi è sembrato di non riconoscere più lui ne me. Ho passato 4 giorni chiusa in casa dei miei genitori, con lui. Perchè senza di lui non mi sentivo serena. Sembravo migliorare. Ma ora sono ossessionata da questo dubbio che ho avuto e non faccio altro che interrogarmi sulla mia relazione. Non valuto la possibilità di lasciarlo, perché so che sarebbe un fallimento, tornerei da lui. Non posso immaginarlo con un'altra. Voglio avere una vita con lui. Ma ho sempre questo senso di ansia.
Sono in cura da uno psichiatra dal mese di ottobre 2016. Andai in cura in seguito all'ennesimo attacco di panico: ero convinta di avere un tumore.
Nell'ultimo seduta ho iniziato ad elencare tutta un serie di considerazioni sul mio fidanzato, per cercare di capire da dove viene questa ossessione se sono comunque sicura di amarlo e di voler stare con lui. Il medico mi ha interrotta dicendo che sto cercando l'origine della mia ansia nel posto sbagliato.
Secondo lui il problema è che io sono morbosamente attaccata alla mia famiglia. Mia madre in particolare. Non riesco a staccarmi da loro.
Io non mi sento donna, ma ragazza. Non mi sento una futura madre, mi sento figlia. Mi sento di dover essere accudita, mi sento protetta in casa mia.
E' su questo secondo lui che dobbiamo focalizzare l'attenzione e non sul mio ragazzo.
Probabilmente, in questo momento, io lo vedo come una minaccia che può staccarmi dai miei genitori e questo fa crescere i dubbi?
Ma perchè se il reale problema è il distacco dai miei io non faccio altro che disperarmi per la paura di perdere la mia relazione? La vita meravigliosa che voglio con lui? Io vorrei solo sistemare tutto, a volte preferirei tornare ad avere attacchi di panico sulle malattie! Perchè questa cosa di mettere in dubbio lui mi sta uccidendo.
Vi ringrazio
[#1]
Attualmente sta seguendo una terapia farmacologica?
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.3k visite dal 17/03/2017.
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