Disturbo picotico
Buongiorno , volevo farvi qualche domanda rispetto alla terapia che mio figlio sta facendo su indicazione della psichiatra infantile che lo segue per stato ansioso ( paroxetina da 20 mg una compressa la mattina per poi aggiungere abilify dopo accertamenti ..analisi del sangue ed elettrocardiogramma ).Mio figlio deve compiere 15 anni a giugno , da qualche tempo soffre di attacchi di ansia , da gennaio il primo e da qualche settimana il secondo, sua madre soffre di disturbo bipolare , attualmente in comunità perchè dall'ultimo ricovero non si è più ripresa, cadendo in una profonda depressione durata 8 mesi, in tutto questo tempo è stata a letto e così è stato deciso per lei la comunità.La domanda è la seguente: visto la familiarietà che si ha con questi disturbi è automatico che anche lui può andare a soffrirne?
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Gentile utente,
L'uso di abilify farebbe pensare che comunque questo rischio o eventualità sia stata già considerata.
In presenza di una familiarità non vi è certezza, soprattutto perché la familiarità è comunque una "metà" del patrimonio genetico se uno solo dei due genitori ha questo problema.
In ogni caso, in un bambino, nel quale non c'è molta storia pregressa da valutare, è un parametro importante.
L'uso di abilify farebbe pensare che comunque questo rischio o eventualità sia stata già considerata.
In presenza di una familiarità non vi è certezza, soprattutto perché la familiarità è comunque una "metà" del patrimonio genetico se uno solo dei due genitori ha questo problema.
In ogni caso, in un bambino, nel quale non c'è molta storia pregressa da valutare, è un parametro importante.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#3]
A quanto ho capito una diagnosi definitiva intanto non è stata fatta, perché comunque vedo che non è stato iniziato da subito abilify o qualcos'altro di antibipolare, anzi è stato dato un antidepressivo, che in caso di bipolarità maggiore in genere si evita.
Però potrebbe anche essere, perché hanno valutato l'idea di introdurre l'abilify.
Poi, precisiamo: l'uso di questo farmaco non è sempre e solo per le psicosi, talora serve anche ad altro, quindi si faccia pure comunicare la diagnosi, senza far percepire una preoccupazione su questa o quella diagnosi, altrimenti rischia poi di ricevere informaizoni "a metà" o non chiare.
Non è certamente un problema se un disturbo è riconosciuto subito, e se è curato subito, anzi.
Però potrebbe anche essere, perché hanno valutato l'idea di introdurre l'abilify.
Poi, precisiamo: l'uso di questo farmaco non è sempre e solo per le psicosi, talora serve anche ad altro, quindi si faccia pure comunicare la diagnosi, senza far percepire una preoccupazione su questa o quella diagnosi, altrimenti rischia poi di ricevere informaizoni "a metà" o non chiare.
Non è certamente un problema se un disturbo è riconosciuto subito, e se è curato subito, anzi.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 1.9k visite dal 16/03/2017.
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