Ansia e stati ansiosi, paura di morire, paura che chi amo muoia...

Buongiorno,
ho bisogno di avere delle indicazioni su un possibile percorso che vorrei intraprendere ma che ho paura di fare. Sono sempre stata una persona emotiva sin da piccolo (ho 47 anni), ma sono riuscito a rimanere in equilibrio e riuscivo a gestire la mia ansia o comunque la mia emotività (allora non sapevo che si chiamasse ansia o stato ansioso). Gli unici momenti dove davvero non riuscivo a mantenermi in equilibrio era quando dovevo fare qualche esame del sangue e lì, da bambino, avevo scoperto che una sola puntura sul dito mi creava davvero uno scombussolamanto al punto di diventare e con le bambe che non mi sostenevano. Per il resto non ho avuto grandi problemi fino a che non ho fatto il militare. Il peggio però è avvenuto quando mi è stato diagosticato un seminoma al testicolo sinisto (risolto con protesi) e quando ho avuto un incidente dove ho battuto il viso e con una leggera deviazione al setto nasale. Da lì ho capito, o meglio, mi sono reso conto di essere mortale, o comunque di pensare al fatto che in qualsiasi momento ti può accadere qualcosa. Questo, insieme a tutte le altre difficoltà come l'insoddisfazione nel lavoro, problemi economici, rimpianti e frustrazione mi hanno portato a sviluppare uno stato di ansia perenne. Problemi poi ultimamente in ufficio (mi sento sfruttato perchè non pagato e considerato adeguatamente per quello che faccio) mi hanno fatto aumentare i miei problemi di reflusso e acidità con giornate piene di extrasistole. Sono stanco, voglio sistemare la mia vita. Non voglio più avere paura, non voglio pensare alla morte mia o a quella dei mie cari, non voglio avere paura di andare in giro da solo, oppure fare un viaggio, o fare una cosa che mi piace senza pensare che posso morire, che può accadere qualcosa a me o ad un familiare, ecc. Sono una persona molto attiva, disegno, scrivo, faccio documentari, mi sto laureando...tutte cose che faccio e che ho fatto ma sempre con la paura addosso, sempre con la sensazione che debba accadermi qualcosa da un momento all'altro. Da qualche anno soffro di acidità di stomaco e reflusso ultimamente questa spina irritativa sembra causarmi delle extrasistole. Sto facendo degli accertamenti adesso, ma molta probabilità dipende dallo stomaco perchè spesso queste extrasistole si risolvono con alcune eruttazioni. Il problema è che quando ho dei momenti di stress o sono emotivo erutto aria senza aver mangiato nulla. Diciamo che c'è sia una componente fisica ma anche emotiva. Ora, io pensavo di prendere qualcosa perchè davvero non mi va con la mia emotività di farmi venire le extrasistole. Voglio fare un percorso che mi aiuti ad uscirne fuori anche se la cosa è ormai cronicizzata. Ho sempre pensato alle medicine come ad una sconfitta. Ho paura però di diventare come un ebete prendendo queste medicine. Non voglio sentirmi intorpidito oppure ovattato. Per uno come me così attivo sarebbe una doppia sconffita se diventassi come un automa. Consigli? Idee? Non trovo soluzioni...
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Effettui una visita psichiatrica e in sede di visita sarà valutato se è opportuno intraprendere un trattamento specifico per i suoi disturbi.

Dr. F. S. Ruggiero

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Utente
Utente
Grazie dottore per la celere risposta. Ho già preso appuntamento per la prossima settimana. Nel frattempo volevo però un parere su quale potrebbe essere un percorso possibile, che medicine, che controindicazioni, ecc.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Sara deciso durante la visita diretta che effettuerà.
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Utente
Utente
Fatta la visita. Non mi è stato diagnosticato nulla di grave, solo un periodo di stress acutizzato da un profilo caratteriale di base emotivo. Niente di trascendentale fortunatamente. Mi è stato consigliato di prendere solo un ansiolitico la sera. Una pasticchetta come se prendessi circa 30 gocce. Mi sono rifiutato perchè in passato ho fatto una cura per circa 30 giorni (10 gocce la mattina e 10 la sera) ma riusciva solo a farmi dormire bene (l'ansia durante il giorno, in certe situazioni, era sempre presente). Così ho smesso di prenderle perchè tra l'altro dormivo bene lo stesso anche senza gocce.

In accordo abbiamo deciso di prendere il Lyrica, che da meno controindicazioni ma non l'ho poi preso perchè ho saputo che può dare problemi di fertilità (e avendo avuto un seminoma al testicolo nel 2003 preferisco evitare).

Ho deciso di seguire ucosì na terapia freudiana, sempre con questo psichiatra, e nel contempo prendere tutta una serie di integratori alle erbe (passiflora, iperico, valeriana, triptofano) e alcuni di base omeopatica come ignatia e un composto da prendere all'occorenza sempre omeoptaico prescritto da un neurologo che non ama, fortunatamente, i composti chimici. Vediamo come va. Porto con me il tavor da 1mg da prendere all'occorrenza e una boccetta di ansiolito, ma mi servono più come coperta di Linus che realmente per prenderli.

Lei cosa ne pensa dottore? Il percorso freudiano mi può aiutare?
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