La sua situazione lavorativa è stressante al punto che gli procura stati d'ansia costante

Buongiorno. Mio figlio (31 anni) è capoufficio presso una azienda privata. La sua situazione lavorativa è stressante al punto che gli procura stati d'ansia costante. E' recentemente accaduto un fenomeno molto preoccupante di mancanza di respiro. Il medico di base lo ha visitato senza però riscontrare problemi né polmonari né cardiaci; ha pertanto concluso che si sia trattato di una crisi dovuta all'ansia, ben conoscendo il disagio determinato dalla sua situazione lavorativa. In famiglia abbiamo analizzato i problemi di mio figlio, e la conclusione cui sono personalmente giunto è che non potendo lui assolutamente migliorare a breve termine la situazione lavorativa, la soluzione per lui sarebbe quella di modificare il proprio atteggiamento nei confronti del lavoro accettando di lavorare "male", visto che l'azienda non lo mette in condizione di lavorare "bene" (e purtroppo oggi in Italia questa è una situazione abbastanza diffusa; sono stato io stesso dirigente aziendale e so quello che dico). Lui però ha molto orgoglio e l'idea di lavorare "male", a proprio vantaggio e per il bene della propria salute, non la accetta. Credo che col tempo dovrà farsene una ragione, imparare a pretendere meno da sé stesso e "fregarsene" un po' di più dell'azienda e delle sue assurde e schizofreniche pretese. Nel frattempo però credo che solo un aiuto farmacologico potrebbe giovargli. E dico "nel frattempo" perché credo che ogni altra soluzione richiederebbe tempi lunghi, mentre invece il logoramento psichico e i fenomeni fisici a esso connessi (dispnea o altro) intanto lavorano velocemente.
Il medico di base avrebbe bisogno di qualche indicazione di massima, lo scopo di questo mio scritto è sentire il Vostro parere specialistico in merito.
Un cordiale saluto.
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Dr. Giovanni Portuesi Psichiatra, Psicoterapeuta 668 38
Il quadro che mi fornisce potrebbe essere compatibile con un disturbo d' ansia reattiva alla situazione che descrive, con una sintomatologia di somatizzazione. Alcuni farmaci antidepressivi e, negli ultimi anni, i SSRI , gli inibitori della ricaptazione della serotonina sono stati utilizzati con utilità in casi come questi, e alcuni hanno anche delle indicazioni da scheda tecnica per i disturbi di ansia. Considerata la situazione che mi descrive penso che consultare uno psichiatra, oltre a essere seguiti da un medico di base, possa essere indicato. Tenga presente che in certe circostanze un approccio psicoterapeutico combinato può dare dei vantaggi anche nel breve termine.

Dr Giovanni Portuesi

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Se sono presenti dei sintomi la visita specialistica può essere utile per un eventuale trattamento.

I sintomi devono essere chiaramente inquadrati come specifici di un disturbo e non necessariamente ascrivibili alla situazione esterna o possono essere inquadrabili in un atteggiamento personale di reazione allo stress.

Dr. F. S. Ruggiero

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Utente
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Grazie, anche per la tempestività delle risposte.
Cordiali saluti.
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