Uno psichiatra il quadro

Sono separata da molti anni. E' stata una separazione molto difficile e complicata. Ho una figlia che ha sempre vissuto con me e che ha appena iniziato l'Università in una città lontana, entusiasta della sua scelta. La maggior parte del mio tempo è stata dedicata a crescere da sola mia figlia. Il padre ha solo contribuito economicamente. Sono un' educatrice laureata, ma ho un lavoro part time che non mi gratifica né dal punto di vista professionale, né da quello economico. Non ho una vita sentimentale. Dopo l'ennesima risposta del tipo "ringraziandola per l'invio del curriculum la informo che abbiamo già predisposto le assunzioni dei nuovi operatori. Terremo presente il suo curriculum per eventuali esigenze future" sono particolarmente abbattuta e demotivata. Mi sento bloccata, senza nessuna possibilità di cambiare qualcosa. E con i sensi di colpa perché sembra sempre che non faccia abbastanza, o abbastanza bene. Sono tutti pronti a darmi consigli su cosa fare per ottenere un impiego, a chiedermi perché non faccio una cosa piuttosto che un'altra. Ma quando chiedo una risposta concreta, un aiuto concreto, nessuno è in grado di darmelo.
Non riesco a trovare un senso da dare alla mia vita, e non vedo un futuro. Un colloquio psicologico forse in questo momento è troppo poco. Ad uno psichiatra il quadro di depressione apparirà abbastanza chiaro, ma non sono sicura che una prescrizione farmacologica possa essere una soluzione.
Grazie per l'attenzione
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
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Attivo dal 2017 al 2017
Ex utente
La domanda è meglio scegliere una psicoterapia o invece una terapia farmacologica?

Grazie
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
La scelta di un trattamento deve essere dello psichiatra in primis perché la psicoterapia non è applicabile a tappeto per cui vanno valutate le condizioni di eleggibilità in secundis un trattamento farmacologico consente un miglioramento clinico in esattezza diagnostica molto veloce ed efficace e mantiene risultati nel tempo se ben prescritto.

Sempre che ci siano elementi diagnostici tali da poter considerare il suo stato come una malattia psichiatrica.
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Attivo dal 2017 al 2017
Ex utente
Buongiorno,
infatti il punto è proprio se il mio stato di sofferenza profonda sia da considerarsi una malattia mentale. L' impossibilità di avere un lavoro a tempo pieno, con tutto quello che implica a livello di gratificazione personale, di poter progettare un futuro, di sentirsi colpevolizzata perché non mi attivo abbastanza per ottenere un impiego, puo' essere affrontato con una terapia farmacologica?
Oppure il problema di trovare  un significato, uno scopo, un progetto di vita va affrontato con una psicoterapia?

Vi ringrazio per le risposte