Dipendenza da farmaci

BUONASERA, SONO UNA RAGAZZA DI 22 ANNI E DA CIRCA 2 ANNI E MEZZO SOFFRO D'ANSIA. LA SITUAZIONE È PEGGIORATA LO SCORSO SETTEMBRE, QUANDO L'ANSIA HA INIZIATO A PRENDERE UNA DIVERSA FORMA. FATICO AD USCIRE E A VEDERE PERSONE, SOPRATTUTTO LA SERA, E NON RIESCO PIÙ AD AVERE UNA VITA SOCIALE COME INVECE ACCADEVA PRECEDENTEMENTE. STO SEGUENDO UNA TERAPIA PSICOLOGICA DA SETTEMBRE 2016 E STO LAVORANDO MOLTO SUL MIO COMPORTAMENTO E SULLA MODALITÀ DI VISIONE DEL MONDO. IL PROBLEMA PIÙ GRANDE È PERÒ DI ALTRA NATURA. HO INIZIATO A SOFFRIRE DI VERI E PROPRI ATTACCHI D'ANSIA A CAUSA DI UN EVENTO SPECIFICO AVVENUTO NELL'ESTATE 2014 E LEGATO ALL'ASSUNZIONE DI MARIJUANA DURANTE UNA VACANZA IN SPAGNA. FACEVO GIA' USO DELLA SOSTANZA PRECEDENTEMENTE, E AVEVO GIA' AVUTO DEI PICCOLI SEGNALI D'ALLARME (PANICO E TACHICARDIA DOPO AVER FUMATO). TORNATA A CASA DAL VIAGGIO IN SPAGNA SONO ANDATA DL MIO MEDICO DI BASE CHE MI AVEVA PRESCRITTO UNA BREVE CURA A BASE DI XANAX E SEROTONINA. INTERROTTA LA CURA, I SINTOMI CONTINUAVANO A PRESENTARSI, TUTTAVIA RIUSCIVO A GESTIRE LA SITUAZIONE. POI, LO SCORSO AGOSTO, DOPO CIRCA DUE ANNI DI ALTI E BASSI, HO INIZIATO AD ASSUMERE IL LORMETAZEMPAM (MINIAS). IL PROBLEMA È CHE NON LO ASSUMO PER DORMIRE (PERCHE' NON HO PROBLEMI DI SONNO, MA DURANTE LA GIORNATA.
NE PRENDO CIRCA 25-30 GOCCE AL GIORNO RIPARTITE IN DOSI DA 5 GOCCE ALLA VOLTA. QUANDO MI SI PRESENTA L'ATTACCO, CORRO A PRENDERE IL FARMACO, NONOSTANTE IO SAPPIA DI NON DOVERLO FARE. IL MINIAS NON MI VIENE PRESCRITTO, MA MIA MADRE LO ASSUME (ANCHE LEI ANSIOSA) E QUINDI ME LO DÀ QUANDO NE HO BISOGNO. HO INTENZIONE DI LIBERARMENE, MA VORREI DEI CONSIGLI SU COME SCALARE LE DOSI E CERCARE DI RENDERE IL PROCESSO IL PIÙ BLANDO POSSIBILE, PROCEDENDO OVVIAMENTE CON LA TERAPIA PSICOLOGICA. GRAZIE PER LA VOSTRA DISPONIBILITÀ.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Dovrebbe considerare che i suoi disturbi vanno trattati farmacologicamente da uno psichiatra che possa anche monitorare la situazione con controlli periodici.

Diversamente potrebbe cronicizzare i suoi disturbi.

Dr. F. S. Ruggiero

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Dr. Carlo Ignazio Cattaneo Psichiatra, Psicoterapeuta 72 5
Non è la sede corretta per suggerirle come procedere, di solito si tende ad utilizzare comunque una benzodiazepina ad alta potenza e lunga emivita (persistente a lungo nell'organismo) che permette una riduzione e sospensione meno problematica.
Si rivolga comunque al Suo specialista di riferimento per lo schema terapeutico.
Cordialità

Dr. Carlo Ignazio Cattaneo