Ansia, attacchi di panico, vertigini e gastrite
Gent.mi dottori,
sono un ragazzo di 33 anni e ormai da quasi 3 anni combatto con sintomi di ansia, panico, stress, insonnia e depressione. Tutto è iniziato da una situazione traumatica che non mi ha fatto chiudere occhio per ben 8 notti consecutive e da allora soffro continuamente di forte ansia, attacchi di panico, stanchezza, nervosismo, agitazione, insonnia e infine anche depressione. Nel tempo sono stato in cura con Elopram effettuando 2 cicli di circa 6 mesi durante i quali effettivamente il farmaco ha funzionato e mi ha fatto stare meglio facendo regredire i sintomi che le ho citato sopra. Purtroppo dopo 1 o 2 mesi dalla sospensione graduale dell'antidepressivo i sintomi ritornano nuovamente come prima dell'inizio della cura. Quello che mi accompagna sempre è un senso di stanchezza fisica e mentale cronica con continue vertigini quando cammino. A far peggiorare le cose si sono aggiunti anche problemi gastro-digestivi dopo i pasti e durante la notte e infine un episodio di fibrillazione parossistica lo scorso novembre risolto al PS dopo circa 5 ore di farmaci antiaritmici. Tuttora soffro anche di extrasistoli, ma i controlli cardiaci che ho effettuato di recente sono risultati tutti negativi (holter 24H, test da sforzo e ecocolordopper). Il mio neurologo dopo l'episodio di fibrillazione non vuole prescrivermi Elopram per via dei problemi che potrebbe arrecare sull'allungamento dell'intervallo QT e sono in cura con Minias per l'insonnia e Eracalm un integratore a base di acido folico, magnesio e griffonia. Vi chiedo se effettivamente l'uso di SSRI anche a basse dosi possa creare problemi dopo un episodio di FA e come posso contrastare queste vertigini e senso di spossatezza che mi accompagnano ogni giorno. Ho paura che le numerosi notti insonni o comunque di sonno insufficiente e disturbato abbia causato problemi neurologici permanenti e che strada debba seguire per ritornare a stare finalmente meglio. Grazie per la vostra gentilezza.
sono un ragazzo di 33 anni e ormai da quasi 3 anni combatto con sintomi di ansia, panico, stress, insonnia e depressione. Tutto è iniziato da una situazione traumatica che non mi ha fatto chiudere occhio per ben 8 notti consecutive e da allora soffro continuamente di forte ansia, attacchi di panico, stanchezza, nervosismo, agitazione, insonnia e infine anche depressione. Nel tempo sono stato in cura con Elopram effettuando 2 cicli di circa 6 mesi durante i quali effettivamente il farmaco ha funzionato e mi ha fatto stare meglio facendo regredire i sintomi che le ho citato sopra. Purtroppo dopo 1 o 2 mesi dalla sospensione graduale dell'antidepressivo i sintomi ritornano nuovamente come prima dell'inizio della cura. Quello che mi accompagna sempre è un senso di stanchezza fisica e mentale cronica con continue vertigini quando cammino. A far peggiorare le cose si sono aggiunti anche problemi gastro-digestivi dopo i pasti e durante la notte e infine un episodio di fibrillazione parossistica lo scorso novembre risolto al PS dopo circa 5 ore di farmaci antiaritmici. Tuttora soffro anche di extrasistoli, ma i controlli cardiaci che ho effettuato di recente sono risultati tutti negativi (holter 24H, test da sforzo e ecocolordopper). Il mio neurologo dopo l'episodio di fibrillazione non vuole prescrivermi Elopram per via dei problemi che potrebbe arrecare sull'allungamento dell'intervallo QT e sono in cura con Minias per l'insonnia e Eracalm un integratore a base di acido folico, magnesio e griffonia. Vi chiedo se effettivamente l'uso di SSRI anche a basse dosi possa creare problemi dopo un episodio di FA e come posso contrastare queste vertigini e senso di spossatezza che mi accompagnano ogni giorno. Ho paura che le numerosi notti insonni o comunque di sonno insufficiente e disturbato abbia causato problemi neurologici permanenti e che strada debba seguire per ritornare a stare finalmente meglio. Grazie per la vostra gentilezza.
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I trattamenti precedenti sono stati mantenuti per tempi troppo brevi provocando ricadute in breve tempo.
La fibrillazione non ha correlazione con l'allungamento del QTc che va monitorato in modo indipendente, ed in ogni caso sono disponibili in commercio farmaci che hanno un minore impatto di questa condizione.
Un trattamento come quello attuale è da considerarsi non risolutivo.
Lo specialista di riferimento è lo psichiatra.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
La fibrillazione non ha correlazione con l'allungamento del QTc che va monitorato in modo indipendente, ed in ogni caso sono disponibili in commercio farmaci che hanno un minore impatto di questa condizione.
Un trattamento come quello attuale è da considerarsi non risolutivo.
Lo specialista di riferimento è lo psichiatra.
Dr. F. S. Ruggiero
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https://wa.me/3908251881139
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Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 4k visite dal 07/02/2017.
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