Depressione e disturbo borderline
Sono una ragazza di 16 anni che, da due anni a questa parte, si trova purtroppo ad affrontare la realtà di un disturbo depressivo maggiore. Tuttavia, in seguito a un approfondimento relativamente all'argomento (approfondimento che porto avanti da più di un anno e che si innesta su una passione per la psicologia sviluppata precedentemente l'esordio dei sintomi) mi sono convinta di soffrire di un disturbo di personalità.
Sono sempre stata una bambina definita da tutti molto intelligente, ma dal momento che, proprio a causa della mia intelligenza non avevo bisogno di applicarmi, mi sentivo indegna di essere celebrata per i miei risultati. Fino alla scuola media, tuttavia, ho vissuto in uno stato di normalità, e benchè presentassi già allora alcuni pensieri e azioni che facevano presumere che in adolescenza o in età adulta avrei sviluppato qualche problematica, non mi causavano disagio clinicamente significativo nè compromettevano il mio funzionamento sociale. L'equilibrio della mia realtà era però molto fragile, e bastò un minimo cambiamento (il passaggio tra scuola media e liceo) per stravolgerlo. Durante la IV ginnasio iniziai a sviluppare sintomi di ansia psicosomatici in presenza di altre persone. Mi sentivo inadeguata, di gran lunga meno capace e disciplinata dei miei nuovi compagni e avevo l'impressione di essere stata delusa dall'indirizzo scolastico che avevo scelto. Alla fine dell'anno iniziai a rilasciare questi ansia e senso di inferiorità nella sfera alimentare.
Attualmente vivo una vita ritirata, non frequento più il liceo, esco di rado. Qualora io provi ad affrontare una delle attività che in passato ho praticato, un blocco mentale e fisico mi impedisce di concentrarmi, muovermi e provare piacere nella pratica della suddetta. Solo quando mi dedico a libri, film e giochi per bambini (o comunque molto semplici) non si presentano impedimenti.
Presento problemi dell'alimentazione e del sonno, autolesionismo, propositi anticonservativi (e ho anche un tentativo alle spalle), dismorfofobia, un forte desiderio di ricorrere alle droghe, ai farmaci e agli steroidi, un pattern di relazioni instabili (sempre presente fin dalla più tenera età; sviluppo vere e proprie ossessioni per persone che per etica professionale o personale non possono approfondire la conoscenza con me, e nel caso in cui si giunga a una relazione più intima perdo qualunque interesse per loro. Anche le mie amicizie con coetanei seguono lo stesso pattern (senza però la componente ossessiva), e di conseguenza sono pressoché inesistenti). Mi capita in continuazione e in qualunque area della mia vita, di fare tabula rasa per ricominciare da capo. E ciò mi causa non pochi problemi. Sono una perfezionista mancata.
La mia domanda è la seguente: visti i miei sintomi, sarebbe possibile per me ottenere una diagnosi di un disturbo di personalità (probabilmente borderline)? E perchè ne sento il bisogno?
Sono sempre stata una bambina definita da tutti molto intelligente, ma dal momento che, proprio a causa della mia intelligenza non avevo bisogno di applicarmi, mi sentivo indegna di essere celebrata per i miei risultati. Fino alla scuola media, tuttavia, ho vissuto in uno stato di normalità, e benchè presentassi già allora alcuni pensieri e azioni che facevano presumere che in adolescenza o in età adulta avrei sviluppato qualche problematica, non mi causavano disagio clinicamente significativo nè compromettevano il mio funzionamento sociale. L'equilibrio della mia realtà era però molto fragile, e bastò un minimo cambiamento (il passaggio tra scuola media e liceo) per stravolgerlo. Durante la IV ginnasio iniziai a sviluppare sintomi di ansia psicosomatici in presenza di altre persone. Mi sentivo inadeguata, di gran lunga meno capace e disciplinata dei miei nuovi compagni e avevo l'impressione di essere stata delusa dall'indirizzo scolastico che avevo scelto. Alla fine dell'anno iniziai a rilasciare questi ansia e senso di inferiorità nella sfera alimentare.
Attualmente vivo una vita ritirata, non frequento più il liceo, esco di rado. Qualora io provi ad affrontare una delle attività che in passato ho praticato, un blocco mentale e fisico mi impedisce di concentrarmi, muovermi e provare piacere nella pratica della suddetta. Solo quando mi dedico a libri, film e giochi per bambini (o comunque molto semplici) non si presentano impedimenti.
Presento problemi dell'alimentazione e del sonno, autolesionismo, propositi anticonservativi (e ho anche un tentativo alle spalle), dismorfofobia, un forte desiderio di ricorrere alle droghe, ai farmaci e agli steroidi, un pattern di relazioni instabili (sempre presente fin dalla più tenera età; sviluppo vere e proprie ossessioni per persone che per etica professionale o personale non possono approfondire la conoscenza con me, e nel caso in cui si giunga a una relazione più intima perdo qualunque interesse per loro. Anche le mie amicizie con coetanei seguono lo stesso pattern (senza però la componente ossessiva), e di conseguenza sono pressoché inesistenti). Mi capita in continuazione e in qualunque area della mia vita, di fare tabula rasa per ricominciare da capo. E ciò mi causa non pochi problemi. Sono una perfezionista mancata.
La mia domanda è la seguente: visti i miei sintomi, sarebbe possibile per me ottenere una diagnosi di un disturbo di personalità (probabilmente borderline)? E perchè ne sento il bisogno?
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Il servizio è riservato ad una utenza maggiorenne. I disturbi di personalità si diagnosticano dopo i 18 anni.
Parli con i suoi genitori o con il suo medico di famiglia per farsi indirizzare da uno specialista per la sua età.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Parli con i suoi genitori o con il suo medico di famiglia per farsi indirizzare da uno specialista per la sua età.
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Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.7k visite dal 07/02/2017.
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Approfondimento su Disturbi di personalità
I disturbi di personalità si verificano in caso di alterazioni di pensiero e di comportamento nei tratti della persona: classificazione e caratteristiche dei vari disturbi.