Attacchi di panico dopo l'estrazione di un dente del giudizio.
Tempo fa sono dovuto andare dal dentista per un estrazione del dente del giudizio inferiore sinistro. L'estrazione è riuscita, ma è stata piuttosto "traumatica". Il trauma è dovuto a una serie di continui conati di vomito in fase operatoria che creavano ansia che non permettevano ne a me e nemmeno al dentista di proseguire con la fase di estrazione. Dopo molta fatica e pazienza da parte del dentista si è poi riusciti nell'impresa. Il problema vero si è verificato durante i postumi. In pratica la sensazione della gengiva gonfia a contatto ravvicinato con la lingua in fondo alla bocca mi causava nausea e allo stesso tempo molta ansia che si tramutava in veri e propri attacchi di panico (la sensazione era di nausea, brividi, intorpidimento della testa, ansia allo stomaco e avevo come l'idea di essere in trappola che non sarei potuto uscire da quella condizione perché la nausea non era causata da un indigestione che si può curare nell'immediato, ma da una condizione costante che non potevo ignorare e guarire nell'istante, paura di vomitare e di non smettere di avere conati.. che poi però non avevo anche se la nausea che sentivo era reale). All'inizio non sapevo nemmeno che si trattasse di attacchi di panico, infatti prima di allora non avevo mai provato una sensazione simile. Fatto sta che dopo diversi giorni (una decina) che la gengiva oramai era già sgonfia mi è passata quella sensazione di nausea e con quest'ultima anche gli attacchi di panico sono scomparsi così come erano venuti. Prima di tutta questa esperienza non avevo mai avuto nulla del genere. Ora riporto il ricordo dell'esperienza e vivo con costante terrore l'idea di togliere anche l'ultimo dente del giudizio inferiore. Purtroppo sono costretto a toglierlo perché molto cariato. Probabilmente l'estrazione avverrà in anestesia generale perché non ho modo di fare altrimenti visto la precedente esperienza, ma le mie preoccupazioni vanno ai postumi. Quando ebbi quegli attacchi di panico in passato avevo risolto anche in parte assumendo degli ansiolitici che funzionavano a dovere. Ora quello che volevo chiedere è, visto che prima di tutto questo ho sempre vissuto una vita del tutto normale dove non sapevo nemmeno cosa fossero gli attacchi di panico, non ci sarebbe un modo per evitare tutto questo ansiolitici a parte.. perché ciò che mi è successo era totalmente fuori dal mio controllo. Io la vivevo come un esperienza fisica mentre da quello che so l'attacco di panico nasce dalla mente. Il punto è ora sono me stesso, ma tolto il dente del giudizio so già che non sarò più io e non perché mi auto-convinco. Lo dimostra il fatto che la crisi è partita nella mia totale ignoranza di cosa fosse un attacco di panico. L'attacco parte da una sensazione fisica perché altrimenti non avrei niente. Se fosse dovuto ad una preoccupazione penserei alla meditazione piuttosto che a qualche altro tipo di pratica, ma se il tutto è causato da un qualcosa di fisico come faccio a controllare la situazione?
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Ciò che descrive non è necessariamente un attacco di panico, del resto in una condizione di patologia alcuni fenomeni possono anche essere considerati fisiologici nonché un unico episodio non consente di considerare questo evento come un attacco di panico.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
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Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 4.8k visite dal 31/01/2017.
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