La medicina mi è stata prescritta
Gentili signori medici, ho 33 anni e sono un nuovo utente.
Sono stato in cura con Cymbalta 60 mg da gennaio 2007 fino alla fine di settembre 2008 (poco più di un mese fa). La medicina mi è stata prescritta in seguito ad una violenta forma di depressione, che mi portavo dietro da anni, ma che negli ultimi mesi era divenuta non solo intollerabile per la sofferenza che mi causava, ma anche invalidante, visto il senso di confusione mentale che mi attanagliava sempre: cose banali, come fare la spesa o seguire un film, erano diventate un'impresa. Con Cymbalta i miglioramenti sono stati sensazionali, ma certo ci è voluto un po' di tempo. Poi, alla fine di settembre di quest'anno, ho deciso di provare a smettere di prenderlo: a farmi prendere questa incauta decisione è stato unicamente l'orgoglio e il fastidio di dover dipendere, per fare una vita normale, da un farmaco, e anche per fare una prova, per vedere fino a che punto ero guarito. Per diversi giorni ho preso la capsula a giorni alterni, poi sono passato a prenderne una ogni tre giorni, fino a sospendere del tutto l'assunzione del farmaco. I primi giorni dell'assunzione a giorni alterni non ho avuto alcun sintomo, poi ho cominciato ad accusare fortissimi capogiri (da non reggermi in piedi) e nausea, tanto che alcuni giorni sono dovuto stare a letto. Tali sintomi passavano dopo l'assunzione del farmaco, ma non subito: soltanto molte ore dopo. Ho sopportato con tenacia questi malesseri, che comunque gradualmente sono quasi spariti, mentre avevo ormai completamente sospeso l'assunzione del farmaco. Contemporaneamente all'attenuazione di questi sintomi, hanno cominciato a manifestarsi sintomi di natura più propriamente "psichiatrica". In pochi giorni c'è stata una caduta fortissima, e sono sprofondato di nuovo nell'inferno che avevo quasi dimenticato. Sono tornate la tristezza infinita e la confusione del pensiero. Per alcuni giorni ho cercato di resistere, ma stasera mi sono deciso a prendere di nuovo il farmaco, anche perchè dalla prossima settimana inizio un nuovo lavoro, piuttosto impegnativo, e nello stato in cui mi sono trovato negli ultimi giorni è quasi impossibile rendere bene. Appena ho preso il farmaco, mi sono sentito subito meglio, sia dal punto di vista dell'umore che da quello della lucidità di ragionamento: naturalmente sono ben conscio che questo repentino miglioramento è dovuto all'entusiasmo di aver ripreso il trattamento.
Dopo questa lunga premessa, che ho inserito per dare una panoramica più completa del mio problema, vengo alla domanda: dopo aver sospeso Cymbalta 60 mg per circa un mese, più una quindicina di giorni di dose ridotta, nel momento in cui lo vado a riassumere dovrò aspettare lo stesso periodo di latenza fino a vedere gli effetti positivi? Oppure devo aspettarmi un periodo di latenza più breve o più lungo? C'è il richio che addirittura il farmaco possa non farmi più alcun effetto, o che possa farmi un effetto ridotto? Inoltre, dovrò affrontare di nuovo gli effetti collaterali che ho avuto all'inizio della cura (comunque molto lievi)? Naturalmente la mia speranza è che, essendo stata breve la sospensione, tutto possa tornare in brevissimo tempo come prima dell'interruzione del trattamento.
Vi ringrazio anticipatamente.
Sono stato in cura con Cymbalta 60 mg da gennaio 2007 fino alla fine di settembre 2008 (poco più di un mese fa). La medicina mi è stata prescritta in seguito ad una violenta forma di depressione, che mi portavo dietro da anni, ma che negli ultimi mesi era divenuta non solo intollerabile per la sofferenza che mi causava, ma anche invalidante, visto il senso di confusione mentale che mi attanagliava sempre: cose banali, come fare la spesa o seguire un film, erano diventate un'impresa. Con Cymbalta i miglioramenti sono stati sensazionali, ma certo ci è voluto un po' di tempo. Poi, alla fine di settembre di quest'anno, ho deciso di provare a smettere di prenderlo: a farmi prendere questa incauta decisione è stato unicamente l'orgoglio e il fastidio di dover dipendere, per fare una vita normale, da un farmaco, e anche per fare una prova, per vedere fino a che punto ero guarito. Per diversi giorni ho preso la capsula a giorni alterni, poi sono passato a prenderne una ogni tre giorni, fino a sospendere del tutto l'assunzione del farmaco. I primi giorni dell'assunzione a giorni alterni non ho avuto alcun sintomo, poi ho cominciato ad accusare fortissimi capogiri (da non reggermi in piedi) e nausea, tanto che alcuni giorni sono dovuto stare a letto. Tali sintomi passavano dopo l'assunzione del farmaco, ma non subito: soltanto molte ore dopo. Ho sopportato con tenacia questi malesseri, che comunque gradualmente sono quasi spariti, mentre avevo ormai completamente sospeso l'assunzione del farmaco. Contemporaneamente all'attenuazione di questi sintomi, hanno cominciato a manifestarsi sintomi di natura più propriamente "psichiatrica". In pochi giorni c'è stata una caduta fortissima, e sono sprofondato di nuovo nell'inferno che avevo quasi dimenticato. Sono tornate la tristezza infinita e la confusione del pensiero. Per alcuni giorni ho cercato di resistere, ma stasera mi sono deciso a prendere di nuovo il farmaco, anche perchè dalla prossima settimana inizio un nuovo lavoro, piuttosto impegnativo, e nello stato in cui mi sono trovato negli ultimi giorni è quasi impossibile rendere bene. Appena ho preso il farmaco, mi sono sentito subito meglio, sia dal punto di vista dell'umore che da quello della lucidità di ragionamento: naturalmente sono ben conscio che questo repentino miglioramento è dovuto all'entusiasmo di aver ripreso il trattamento.
Dopo questa lunga premessa, che ho inserito per dare una panoramica più completa del mio problema, vengo alla domanda: dopo aver sospeso Cymbalta 60 mg per circa un mese, più una quindicina di giorni di dose ridotta, nel momento in cui lo vado a riassumere dovrò aspettare lo stesso periodo di latenza fino a vedere gli effetti positivi? Oppure devo aspettarmi un periodo di latenza più breve o più lungo? C'è il richio che addirittura il farmaco possa non farmi più alcun effetto, o che possa farmi un effetto ridotto? Inoltre, dovrò affrontare di nuovo gli effetti collaterali che ho avuto all'inizio della cura (comunque molto lievi)? Naturalmente la mia speranza è che, essendo stata breve la sospensione, tutto possa tornare in brevissimo tempo come prima dell'interruzione del trattamento.
Vi ringrazio anticipatamente.
[#1]
Gentile utente,
sia la sospensione che la reintroduzione del farmaco devono essere seguite personalmente da uno psichiatra che possa valutare eventuali problematiche presenti.
Oltretutto, di solito e' sempre opportuno iniziare con uno starter di dosaggio ridotto.
Parli con uno psichiatra
sia la sospensione che la reintroduzione del farmaco devono essere seguite personalmente da uno psichiatra che possa valutare eventuali problematiche presenti.
Oltretutto, di solito e' sempre opportuno iniziare con uno starter di dosaggio ridotto.
Parli con uno psichiatra
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[#2]
Ex utente
Sono ben conscio di questo, infatti capisco che è stata una sciocchezza interrompere senza consultare il mio medico. Ma ormai ciò è avvenuto, ed è avvenuto anche che ho ripreso la terapia con la stessa posologia di prima dell'interruzione, ossia una pillola di Cymbalta da 60mg una volta al giorno. Visto che indietro non posso tornare, vorrei solo sapere se, essendo stata l'interruzione piuttosto breve (poco più di un mese), il ritorno alle stesse condizioni di prima dell'interruzione sarà molto breve (come io credo e spero) oppure no.
Grazie a tutti
Grazie a tutti
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.2k visite dal 15/11/2008.
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