ADHD: come si riconosce e come si distingue da altri disturbi?
Gentili dottori, vorrei chiedere alcune delucidazioni sul disturbo da deficit dell'attenzione, perché inizio a pensare che possa riguardarmi.
Dai tempi dell'adolescenza ricordo di aver sempre avuto ENORMI problemi a concentrarmi. Problemi invalidanti perché nel corso della vita mi hanno portato a non concludere mai nessun progetto significativo (ho rischiato di lasciare le superiori, ho cambiato più volte università e non ne ho finita nessuna, la mia situazione lavorativa quasi non esiste) e a perdere fiducia in me stessa. Anche adesso, per scrivere questo messaggio, ho impiegato tre giorni: tre giorni solo per sedermi, aprire la pagina, iniziare, poi alzarmi, fare altre cose, sedermi di nuovo, ricominciare, alzarmi, sedermi, rimandare a domani, e il giorno dopo la stessa cosa. Da quando mi sono costretta a portare a termine almeno questo compito, mi sarò alzata una decina di volte, sempre perché la mia testa a un certo punto pensa ad altro o perché qualcosa, nell'idea di continuare quello che sto facendo da soli tre minuti, mi irrita. Ecco, IRRITAZIONE è una parola chiave. Non appena inizio a fare qualcosa, qualsiasi cosa, la mia testa inizia subito ad annoiarsi, e più mi costringo a restare concentrata, più mi irrito, per il duplice motivo che a) non ci riesco, b) lo sforzo è tale che mi sembra di impazzire. Lo stesso mi capita anche facendo cose che davvero MI PIACCIONO. Come leggere o addirittura guardare la nuova puntata del mio telefilm preferito... nonostante sia presa dalla trama e curiosissima di conoscere il seguito, devo sempre spezzettare tutto. Non so nemmeno perché, semplicemente non ce la faccio. A volte, più una cosa mi piace, più la mia testa va in "sovreccitazione" e così comincio ad avere mille idee, un intero sciame di pensieri che mi distolgono da quello che sto facendo. Mi perdo così tanto nell'immaginazione che ogni giorno passo ore e ore e ore solo a pensare, senza accorgermi del tempo che passa.
Mi ritrovo anche nei sintomi meno invalidanti, ad esempio il fatto che non sto mai del tutto ferma (mi tocco i capelli, muovo una gamba, agito il piede, tremo). Faccio TUTTO estremamente di fretta, anche quando non c'è nessuna fretta, e se gli altri non si muovono in modo altrettanto rapido mi sento frustrata, come se vedessi il mondo al rallentatore.
Quello che in passato mi ha portato a dubitare di avere un deficit è che sia a scuola, che all'università, che in altri progetti ho sempre ottenuto i massimi risultati. Studiavo in extremis e l'adrenalina mi dava la carica per concentrarmi. Per tanto tempo ho pensato di essere solo un'idiota, una cialtrona, una completa decerebrata che stava sprecando talenti, occasioni e quel tanto che basta di intelligenza. Ho iniziato a odiarmi, a volermi male, a non avere più alcuna stima per me stessa. Finché un giorno ho letto i sintomi dell'ADHD, sindrome che per me significava solo "bambini iperattivi che non vanno bene a scuola", e mi sono riconosciuta.
Ecco il punto: anni fa mi hanno diagnosticato il disturbo borderline. Ci tengo a precisare che la difficoltà a concentrarmi è una piaga che mi accompagna da sempre in modo perpetuo, indipendentemente dai miei sbalzi d'umore, che sia su o giù, euforica o depressa. I due disturbi possono coesistere? Come sono correlati? E se no, come si distinguono? Da quello che descrivo, è probabile che li abbia entrambi?
Dai tempi dell'adolescenza ricordo di aver sempre avuto ENORMI problemi a concentrarmi. Problemi invalidanti perché nel corso della vita mi hanno portato a non concludere mai nessun progetto significativo (ho rischiato di lasciare le superiori, ho cambiato più volte università e non ne ho finita nessuna, la mia situazione lavorativa quasi non esiste) e a perdere fiducia in me stessa. Anche adesso, per scrivere questo messaggio, ho impiegato tre giorni: tre giorni solo per sedermi, aprire la pagina, iniziare, poi alzarmi, fare altre cose, sedermi di nuovo, ricominciare, alzarmi, sedermi, rimandare a domani, e il giorno dopo la stessa cosa. Da quando mi sono costretta a portare a termine almeno questo compito, mi sarò alzata una decina di volte, sempre perché la mia testa a un certo punto pensa ad altro o perché qualcosa, nell'idea di continuare quello che sto facendo da soli tre minuti, mi irrita. Ecco, IRRITAZIONE è una parola chiave. Non appena inizio a fare qualcosa, qualsiasi cosa, la mia testa inizia subito ad annoiarsi, e più mi costringo a restare concentrata, più mi irrito, per il duplice motivo che a) non ci riesco, b) lo sforzo è tale che mi sembra di impazzire. Lo stesso mi capita anche facendo cose che davvero MI PIACCIONO. Come leggere o addirittura guardare la nuova puntata del mio telefilm preferito... nonostante sia presa dalla trama e curiosissima di conoscere il seguito, devo sempre spezzettare tutto. Non so nemmeno perché, semplicemente non ce la faccio. A volte, più una cosa mi piace, più la mia testa va in "sovreccitazione" e così comincio ad avere mille idee, un intero sciame di pensieri che mi distolgono da quello che sto facendo. Mi perdo così tanto nell'immaginazione che ogni giorno passo ore e ore e ore solo a pensare, senza accorgermi del tempo che passa.
Mi ritrovo anche nei sintomi meno invalidanti, ad esempio il fatto che non sto mai del tutto ferma (mi tocco i capelli, muovo una gamba, agito il piede, tremo). Faccio TUTTO estremamente di fretta, anche quando non c'è nessuna fretta, e se gli altri non si muovono in modo altrettanto rapido mi sento frustrata, come se vedessi il mondo al rallentatore.
Quello che in passato mi ha portato a dubitare di avere un deficit è che sia a scuola, che all'università, che in altri progetti ho sempre ottenuto i massimi risultati. Studiavo in extremis e l'adrenalina mi dava la carica per concentrarmi. Per tanto tempo ho pensato di essere solo un'idiota, una cialtrona, una completa decerebrata che stava sprecando talenti, occasioni e quel tanto che basta di intelligenza. Ho iniziato a odiarmi, a volermi male, a non avere più alcuna stima per me stessa. Finché un giorno ho letto i sintomi dell'ADHD, sindrome che per me significava solo "bambini iperattivi che non vanno bene a scuola", e mi sono riconosciuta.
Ecco il punto: anni fa mi hanno diagnosticato il disturbo borderline. Ci tengo a precisare che la difficoltà a concentrarmi è una piaga che mi accompagna da sempre in modo perpetuo, indipendentemente dai miei sbalzi d'umore, che sia su o giù, euforica o depressa. I due disturbi possono coesistere? Come sono correlati? E se no, come si distinguono? Da quello che descrivo, è probabile che li abbia entrambi?
[#1]
Per una diagnosi deve effettuare una visita diretta da uno specialista.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#4]
![Utente Utente](https://static.medicitalia.it/public/avatars-ready/donna.webp)
Utente
Ho chiesto un parere sulla probabilità che i miei sintomi possano soddisfare i criteri di un disturbo. Un po' come dire che se ci vedi sfocato da lontano è più probabile che tu sia miope e non presbite.
"So" di avere il disturbo borderline, perché mi è stato diagnosticato. Inoltre
> I due disturbi possono coesistere? Come sono correlati? E se no, come si distinguono?
"So" di avere il disturbo borderline, perché mi è stato diagnosticato. Inoltre
> I due disturbi possono coesistere? Come sono correlati? E se no, come si distinguono?
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.1k visite dal 27/01/2017.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.