Attacco di panico e assunzione di Xanax
Salve.
Sono in terapia psichiatrica da quasi due anni. Non ho preso farmaci il primo anno, ma da maggio, in seguito anche a mie richieste, ho iniziato a prendere Lamictal che nel tempo sono diventate 50mg due volte pomeriggio e sera, Percitale (Citalopram) 5 gocce la mattina e 5 il pomeriggio e, dal 9 gennaio scorso, lo Xanax (0,25mg la mattina) a causa di ansia e senso di agitazione che provavo a prima mattina.
Non ho avuto nessun problema, anzi, stavo molto bene (come per ogni farmaco che ho preso) ma domenica scorsa ho dimenticato una dose. In tutto ciò, avevo assunto anche alcool venerdì e sabato (non a livelli esagerati però) e sono successe alcune cose che mi hanno un po' scombussolato (ma niente di nuovo, visto che spesso mi capita di andare incontro a eventi che mi confondono). Da domenica sera sono entrata in uno stato d'ansia perenne, di paranoia, di angoscia, di paura. Mi capita spesso di fare sogni vividi riguardo al mio ex ragazzo. Ieri ho visto la dottoressa che mi ha visto chiaramente agitata ma ha ipotizzato che la motivazione fosse stata il salto della dose di domenica scorsa e poi il fatto che mi stesse per venire il ciclo (nella settimana antecedente alle mestruazioni ho spesso crisi di pianto e paranoia) e che fossi sotto pressione a causa di tante cose a lavoro e all'università (come è vero). Dopo la visita sono andata a lavoro, poi sono uscita di casa e ho iniziato di nuovo ad avere mille strani pensieri, paranoie e a sentirmi male, ho avuto una crisi di pianto e poi una specie di crisi respiratoria e non mi è mai capitato niente del genere in maniera così immotivata.
Ho chiamato la mia psichiatra ma non era in ufficio e forse lo sarà domani (ma comunque non la vedrò prima di lunedì).
Sto continuando a seguire la cura farmacologica, ma mi chiedo se non sia proprio lo Xanax a farmi questo effetto... e come sia possibile questa cosa...
Grazie mille in anticipo
Sono in terapia psichiatrica da quasi due anni. Non ho preso farmaci il primo anno, ma da maggio, in seguito anche a mie richieste, ho iniziato a prendere Lamictal che nel tempo sono diventate 50mg due volte pomeriggio e sera, Percitale (Citalopram) 5 gocce la mattina e 5 il pomeriggio e, dal 9 gennaio scorso, lo Xanax (0,25mg la mattina) a causa di ansia e senso di agitazione che provavo a prima mattina.
Non ho avuto nessun problema, anzi, stavo molto bene (come per ogni farmaco che ho preso) ma domenica scorsa ho dimenticato una dose. In tutto ciò, avevo assunto anche alcool venerdì e sabato (non a livelli esagerati però) e sono successe alcune cose che mi hanno un po' scombussolato (ma niente di nuovo, visto che spesso mi capita di andare incontro a eventi che mi confondono). Da domenica sera sono entrata in uno stato d'ansia perenne, di paranoia, di angoscia, di paura. Mi capita spesso di fare sogni vividi riguardo al mio ex ragazzo. Ieri ho visto la dottoressa che mi ha visto chiaramente agitata ma ha ipotizzato che la motivazione fosse stata il salto della dose di domenica scorsa e poi il fatto che mi stesse per venire il ciclo (nella settimana antecedente alle mestruazioni ho spesso crisi di pianto e paranoia) e che fossi sotto pressione a causa di tante cose a lavoro e all'università (come è vero). Dopo la visita sono andata a lavoro, poi sono uscita di casa e ho iniziato di nuovo ad avere mille strani pensieri, paranoie e a sentirmi male, ho avuto una crisi di pianto e poi una specie di crisi respiratoria e non mi è mai capitato niente del genere in maniera così immotivata.
Ho chiamato la mia psichiatra ma non era in ufficio e forse lo sarà domani (ma comunque non la vedrò prima di lunedì).
Sto continuando a seguire la cura farmacologica, ma mi chiedo se non sia proprio lo Xanax a farmi questo effetto... e come sia possibile questa cosa...
Grazie mille in anticipo
[#1]
Escludo che la mancata assunzione di xanax possa aver dato origine a una sintomatologia del genere, ma piuttosto il pensiero di aver saltato la dose e di essere in qualche modo più vulnerabile può aver giocato una parte importante. Con la sua psichiatra sta facendo un percorso sulla gestione dell'ansia, cioè su come contrastare quei pensieri angoscianti che lei chiama "paranoie"?
Franca Scapellato
[#2]
Utente
Stiamo facendo terapia da due anni, parliamo di questa situazione e delle mie paranoie, mi dice che sono letture a senso unico che io ho della realtà, in genere riesco a convincermi.di quello che dice, in questi giorni invece è come se fosse una paranoia "fisica" che non riesco a controllare.
Poi non so lei cosa intende per "lavoro per contrastare quest'ansia".
Poi non so lei cosa intende per "lavoro per contrastare quest'ansia".
[#3]
Sì, intendevo una cosa del genere. A volte lo stato d'ansia può tramutarsi in panico, che dà sintomi fisici. Il trattamento è sia farmacologico, e la sua dottoressa valuterà se è il caso di modificare la terapia, sia psicologico. Per esempio (ma è solo una delle possibili case da fare) quando si sente molto ansiosa potrebbe immaginarsi a colloquio con la sua psichiatra: che cosa le direbbe? come si sentirebbe dopo? Pensieri del genere aiutano ad allontanarsi dalla situazione e a ridurre l'ansia prima di essere sommersi dal panico.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 5.6k visite dal 26/01/2017.
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