Ansia costante e ricadute

Salve Dottori, inizio ringraziandovi per la vostra disponibilità ad aiutare le persone in difficoltà su questa piattaforma, grazie di cuore.
Da circa un mese ho scoperto di soffrire di attacchi d'ansia che inizialmente sfociavano in attacchi di panico in quanto non era ancora a conoscenza del problema e mi sembrava di star per morire di attacco di cuore. Il medico (vivo in Inghilterra), senza svolgere nessun tipo di esame, mi ha prescritto il sertraline da prendere per 6 mesi. Siccome non riuscivo a dormire e mi creava un po' di problemi a livello di effetti indesiderati, ho deciso di stopparlo dopo una settimana, con il consenso e l'aiuto del medico che mi ha aiutata a sospenderlo in modo graduale. Non mi piaceva l'idea di prendere psicofarmaci per 6 mesi, volevo provare a "farcela da sola" facendomi ovviamente aiutare da uno specialista per la terapia cognitivo-comportamentale (tra due settimane ho la prima visita) ma in ogni caso volevo evitare i farmaci. Anche perché sono stata meglio, non ho più avuto attacchi di panico e ho imparato a riconoscerli e a gestirli con la respirazione. Da qualche giorno però i sintomi sono ritornati, senza alcun motivo apparente. Questa situazione mi sta demoralizzando tantissimo, inizio ad avere paura di stare a casa da sola e non vorrei iniziare a fissarmi e convincermi di essere debole, che la mia vita sarà sempre così, non potrò più avere una vita normale e sarò obbligata a prendere farmaci. Non so più che fare. Mi hanno consigliato delle pastiglie alle erbe (vagostabil che contiene biancospino, melissa e magnesio). Non so se queste erbe possano funzionare come alternativo allo spicofarmaco. Sono davvero triste, ho paura di non farcela.
Ogni consiglio è ben accetto.

Grazie mille a chi risponderà
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Ha deciso erroneamente di non voler assumere una terapia validata e utilizza prodotti inutili.

Si curi seriamente e migliorerà.

Dr. F. S. Ruggiero

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Utente
Utente
Possibile che non esistano altri metodi? Nessuno può darmi un consiglio "umano" che non comprenda necessariamente l'uso di psicofarmaci?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
L'uso di psicofarmaci è più umano di quanto pensi.

Se avesse una malattia infettiva o una malattia cronica si curerebbe senza problemi e senza tante storie.

Che prescrive psicofarmaci non è disumano ma sa bene che usandoli può far migliorare tutti i sintomi che lamenta.

Poi può filosofeggiare quanto vuole, il dato di fatto è che non vuole curarsi.
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Utente
Utente
Certo che voglio curarmi. Ma ho 24 anni, non voglio credere di essere arrivata ad un punto talmente grave da dover prendere psicofarmaci. E con consigli "umani" non intendevo dire che chi prescrive farmaci non sia umano, sono sicura che questo metodo sia necessario per alcune persone, non penso sia il mio caso. E poi ha detto bene, il farmaco cura i sintomi.. ma le cause? È un po' come un antidolorifico. Ti fa dimenticare il dolore ma il problema rimane. Siccome credo molto nella psicoterapia, quando fatta come si deve, preferirei più un approccio di questo tipo, più umano nel senso di parlare con un altro essere umano, a cui sta a cuore la mia situazione e si impegna insieme a me per cercare di capire quale possa essere il mio problema e provare a risolverlo. Non capisco questa mania di prescrivere farmaci come se fosse l'unica cosa da fare. Se ho un'infezione mi curo con antibiotici perché non è una cosa che dipende da me, dal mio passato e dalla mia psiche. Se ho l'ansia vorrei prima capire perché ho l'ansia.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
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