Serenase e depas
salve dottori vi scrivo per avere un consulto sui farmaci che prendo e la mia situazione. Soffro da quando ero piccolo di disturbi di ansia-angoscia, io la chiamo "tensione" che mi ha da sempre impedito di fare una vita sociale e studio-lavorativo normale. impedendo di crescere anche come persona. Ora da quando sono in terapia con serenase sto meglio, al bisogno prendo 10 gocce di depas. Serenase invece 10 al mattino e 10 alla sera a orari variabilmente fissi.. nel senso che può sfasare di un po' massimo, un oretta e mezzo l'ora di assunzione delle gocce. Lo psichiatra ha detto che lo posso fare. Piuttosto sono arrivato a capire dalla psicoanalisi che sto facendo quali sono i motivi dietro questo malessere, che risiedono nel luogo (casa) in cui vivo, i miei genitori non c'entrano, fortunatamente hanno capito e mi supportano ma l'entourage familiare purtroppo è il guaio, troppo numeroso, presente, e che, radicato a casa ( mia nonna, che la casa l'ha costruita praticamente) non mi ha mai riconosciuto per quello che sono. A casa mia ci sono le matrioske, perché mia nonna mia mamma e io abitiamo nello stesso palazzo, il rapporto tra mia madre e mia nonna e molto "patologico" direi perché mia madre ha sofferto, soffre di mancanza di libertà perché si sente "costretta" da mia nonna, io parallelamente alla mia crescita che in qualche modo è avvenuta e sta avvenendo, mi sento a volte chiuso da mia nonna in questo "sistema ". Ora sto meglio, ho fatto le mie esperienze stando fuori casa per studio ma ora che sono qui si ripresentano ansie e disagi del passato. Fortunatamente i miei, ripeto, hanno capito il mio cambiamento fisiologico di crescita, ma l'ambiente continua a essere quello che è. Anni fa quando avevo 18 anni è cominciato tutto, un episodio psicotico l'hanno chiamato, perché ho dovuto affrontare la realtà una buona volta e da lì è cominciato il calvario. Sono consapevole del fatto che la situazione cambierà col tempo, ma non so quanto ci vorrà, alcune cose, infatti, sono già migliorate in seguito alla scomparsa di mio nonno, pace alla sua anima, ci mancherebbe; la verità, è esattamente questa però. Quindi ho avuto la conferma che cambia. Ma nel frattempo cosa posso fare oltre che seguire terapia farmacologica e psicoterapia? ripeto che sono impedito nella vita sociale, amicizie e lavoro a causa di ciò, grazie mille per l'attenzione
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Secondo me la sua psicoterapia più che curarla sembra iatrogena. Tutti questi ragionamenti non fanno altro che farla rimuginare sulla situazione amplificando i sintomi che parebbero compensati con la terapia attuale.
Dr. F. S. Ruggiero
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Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.6k visite dal 21/01/2017.
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