Tradito perché manipolata da un narcisista bipolare
Salve a tutti,
Mi chiamerò Alex in questa storia!
Solitamente sono una persona che riesce a prende delle decisioni...senza avere molti aiuti dal mondo esterno! In questa storia però, purtroppo mi viene molto difficile! Principalmente perché sono un tipo molto razionale, e mi rendo conto che questa cosa non mi aiuta!
Vi spiego meglio:
Ero in una splendida relazione da molti anni, fino a che un bel giorno lei mi dice che voleva prendersi un caffè con il suo instruttore, cosa per me abbastanza normale, non sono un tipo geloso, lego la gelosia ad uno stato d'animo negativo, mi fidavo di lei e non avevo modo di esserlo! Certo le dico che mi avrebbe dato fastidio è che per me non aveva senso, ma lei illusa che fosse solo un caffè in amicizia ci va! Ne torna abbastanza confusa, dice che si è sentita piccola in confronto a lui, che lui é il classico Superuomo, che si gode la vita così come viene, senza porsi tante domande! Dice di avergli dato una cattiva impressione di se! Che sentendosi piccola, ha fatto per lo più scena muta(e conoscendola è abbastanza strano), e che avrebbe dovuto rivederlo per fargli capire che lei non è così e per chiarire lo strano pensiero che lui si sarebbe potuto fare! Torna dal secondo appuntamento dicendomi di aver chiuso! Così convinto delle sue parole proviamo a superare la cosa, ma noto col tempo che lei non riesce a superarla...finisce sempre in delle pippe sulla vita, sul godersi il momento, su cosa è giusto e su cosa sbagliato! Alle quali cerco di rispondere con le mie convinzioni! La cosa va sempre peggio, fino a che dopo un paio di mesi scarsi, non mi confessa di aver avuto una relazione(durata appunto 2 mesi) con questa persona! Mi confessa che lui è bipolare, che lei si è sentita attratta da lui, a tal punto da non riuscire a lasciarlo! Mi dice che il sentimento che provava per me non è mai stato messo in discussione ma che si sentiva un'altra persona, e che si sentiva ferita nell'orgoglio, un po' come se fosse stata "stuprata" mentalmente! Ora quello che non riesco a capire è, può una manipolazione mentale a portarti al tradimento? O è la spiegazione per uscirtene dal gesto compiuto in una maniera pulita?
Conoscendola penserei sia la prima, ma non riesco a capire quanto una dipendenza affettiva nei confronti di un narcisista, possa essere grave! Alla fine uno dei miei pensieri più stabili è: se vuoi, puoi! Ed accettare questo sarebbe come eliminare il mio pensiero stabile!
Chiedo aiuto a chi come voi ne ha viste di cotte e di crude sull'argomento!
Grazie in anticipo
Mi chiamerò Alex in questa storia!
Solitamente sono una persona che riesce a prende delle decisioni...senza avere molti aiuti dal mondo esterno! In questa storia però, purtroppo mi viene molto difficile! Principalmente perché sono un tipo molto razionale, e mi rendo conto che questa cosa non mi aiuta!
Vi spiego meglio:
Ero in una splendida relazione da molti anni, fino a che un bel giorno lei mi dice che voleva prendersi un caffè con il suo instruttore, cosa per me abbastanza normale, non sono un tipo geloso, lego la gelosia ad uno stato d'animo negativo, mi fidavo di lei e non avevo modo di esserlo! Certo le dico che mi avrebbe dato fastidio è che per me non aveva senso, ma lei illusa che fosse solo un caffè in amicizia ci va! Ne torna abbastanza confusa, dice che si è sentita piccola in confronto a lui, che lui é il classico Superuomo, che si gode la vita così come viene, senza porsi tante domande! Dice di avergli dato una cattiva impressione di se! Che sentendosi piccola, ha fatto per lo più scena muta(e conoscendola è abbastanza strano), e che avrebbe dovuto rivederlo per fargli capire che lei non è così e per chiarire lo strano pensiero che lui si sarebbe potuto fare! Torna dal secondo appuntamento dicendomi di aver chiuso! Così convinto delle sue parole proviamo a superare la cosa, ma noto col tempo che lei non riesce a superarla...finisce sempre in delle pippe sulla vita, sul godersi il momento, su cosa è giusto e su cosa sbagliato! Alle quali cerco di rispondere con le mie convinzioni! La cosa va sempre peggio, fino a che dopo un paio di mesi scarsi, non mi confessa di aver avuto una relazione(durata appunto 2 mesi) con questa persona! Mi confessa che lui è bipolare, che lei si è sentita attratta da lui, a tal punto da non riuscire a lasciarlo! Mi dice che il sentimento che provava per me non è mai stato messo in discussione ma che si sentiva un'altra persona, e che si sentiva ferita nell'orgoglio, un po' come se fosse stata "stuprata" mentalmente! Ora quello che non riesco a capire è, può una manipolazione mentale a portarti al tradimento? O è la spiegazione per uscirtene dal gesto compiuto in una maniera pulita?
Conoscendola penserei sia la prima, ma non riesco a capire quanto una dipendenza affettiva nei confronti di un narcisista, possa essere grave! Alla fine uno dei miei pensieri più stabili è: se vuoi, puoi! Ed accettare questo sarebbe come eliminare il mio pensiero stabile!
Chiedo aiuto a chi come voi ne ha viste di cotte e di crude sull'argomento!
Grazie in anticipo
[#1]
Gentile utente,
Scusi ma questo è un sito di commenti su questioni mediche. Lei sta esprimendo dispiacere per un tradimento.
Non mi pare che conoscere le diagnosi della persona con la quale si è verificato questo tradimento sia un problema medico, né che dia un qualche significato pratico alla sua posizione.
Scusi ma questo è un sito di commenti su questioni mediche. Lei sta esprimendo dispiacere per un tradimento.
Non mi pare che conoscere le diagnosi della persona con la quale si è verificato questo tradimento sia un problema medico, né che dia un qualche significato pratico alla sua posizione.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
Innanzitutto la ringrazio per la risposta!
In realtà sto chiedendo un confronto medico per un mio interesse personale! Piuttosto che cercare su internet alla cieca, sono venuto a chiedere a delle persone che hanno esperienza, un chiarimento! Credo che lei si sia fermato alla prima parte, se non solo al titolo e non ha letto le mie domande! La storia serviva a far capire a voi specialisti dei degli in più! Qll che chiedo è qualche parere professionale sulla dipendenza effettiva!
In realtà sto chiedendo un confronto medico per un mio interesse personale! Piuttosto che cercare su internet alla cieca, sono venuto a chiedere a delle persone che hanno esperienza, un chiarimento! Credo che lei si sia fermato alla prima parte, se non solo al titolo e non ha letto le mie domande! La storia serviva a far capire a voi specialisti dei degli in più! Qll che chiedo è qualche parere professionale sulla dipendenza effettiva!
[#3]
Gentile utente,
No, lei insiste ma le cose stanno così. Lei sta cercando di dare dei nomi tecnici a quello che, tecnicamente, è un tradimento da Lei subito.
Nessuno ha stabilito che si tratti di dipendenza affettiva, che peraltro non corrisponde ad una diagnosi ma è una dicitura oggetto di discussione.
Purtroppo constato che spesso consulti del genere vogliono trovare delle etichette per far rientrare comportamenti non graditi in categorie "mediche", come se questo poi cambiasse qualcosa.
Inoltre la cosa in sé è spesso un modo per tenere a sé le persone che hanno avuto comportamenti non graditi, utilizzando le categorie mediche come "spiegazioni" o "giustificazioni", ma purtroppo con aspettative di cambiamento o risoluzione.
Non stiamo parlando di Lei, ma di un'altra persona. Non c'è alcuna diagnosi definita da nessuno.
Anziché introdurre interpretazioni non chiare e spesso fumose sul fatto che una persona sia manipolabile, plagiabile o quant'altro, la cosa importante è focalizzarsi su quello che si vuole o ci si può aspettare da una persona con cui si ha un rapporto.
Non è detto che, anche se si desse un nome a una serie di comportamenti, questo cambierebbe l'impatto emotivo che hanno avuto e che possono continuare ad avere su chi ha subito quei comportamenti.
No, lei insiste ma le cose stanno così. Lei sta cercando di dare dei nomi tecnici a quello che, tecnicamente, è un tradimento da Lei subito.
Nessuno ha stabilito che si tratti di dipendenza affettiva, che peraltro non corrisponde ad una diagnosi ma è una dicitura oggetto di discussione.
Purtroppo constato che spesso consulti del genere vogliono trovare delle etichette per far rientrare comportamenti non graditi in categorie "mediche", come se questo poi cambiasse qualcosa.
Inoltre la cosa in sé è spesso un modo per tenere a sé le persone che hanno avuto comportamenti non graditi, utilizzando le categorie mediche come "spiegazioni" o "giustificazioni", ma purtroppo con aspettative di cambiamento o risoluzione.
Non stiamo parlando di Lei, ma di un'altra persona. Non c'è alcuna diagnosi definita da nessuno.
Anziché introdurre interpretazioni non chiare e spesso fumose sul fatto che una persona sia manipolabile, plagiabile o quant'altro, la cosa importante è focalizzarsi su quello che si vuole o ci si può aspettare da una persona con cui si ha un rapporto.
Non è detto che, anche se si desse un nome a una serie di comportamenti, questo cambierebbe l'impatto emotivo che hanno avuto e che possono continuare ad avere su chi ha subito quei comportamenti.
[#4]
Utente
La definizione di dipendenza effettiva è stata rilevata in seguito all'accaduto, in seguito alla lettura di un libro che ha confermato per filo e per segno le sensazioni avute per lei in quel periodo! Non è una definizione che do io all'accaduto per giustificare un qualcosa! È una constatazione dell'accaduto per filo e per segno! Ripeto che le mie domande erano semplicemente poste per cercare di capire meglio se è possibile una cosa del genere, se esiste realmente la dipendenza affettiva e se quando si é presi da essa, non si riesce a prendere decisioni sensato! Chiaro è che io personalmente la penso in un modo diverso...se sono qui è per avere un parere reale, altrimenti avrei potuto parlare di questo con una qualsiasi persona.
[#5]
Gentile
Il fatto di dare un nome ad una cosa non cambia necessariamente quel che già è sotto gli occhi. Non si fanno diagnosi leggendo libri, e la dipendenza affettiva non è una diagnosi.
Se invece si prende questo nome secondo il principio che "se mi crea sofferenza, allora gli do un nome di patologia", spesso questo significa che si cerca una spiegazione funzionale poi alla presa di decisioni.
Non è bene che sia così. Le persone hanno loro comportamenti e loro tendenze, questi comportamenti producono reazioni nei loro partner. Prima di tutto è bene che si sia consapevoli e coraggiosi nel riconoscere l'accaduto e stabilire se ci sta bene o meno.
Il fatto di dare un nome ad una cosa non cambia necessariamente quel che già è sotto gli occhi. Non si fanno diagnosi leggendo libri, e la dipendenza affettiva non è una diagnosi.
Se invece si prende questo nome secondo il principio che "se mi crea sofferenza, allora gli do un nome di patologia", spesso questo significa che si cerca una spiegazione funzionale poi alla presa di decisioni.
Non è bene che sia così. Le persone hanno loro comportamenti e loro tendenze, questi comportamenti producono reazioni nei loro partner. Prima di tutto è bene che si sia consapevoli e coraggiosi nel riconoscere l'accaduto e stabilire se ci sta bene o meno.
[#7]
Gentile utente,
"Ora quello che non riesco a capire è, può una manipolazione mentale a portarti al tradimento? O è la spiegazione per uscirtene dal gesto compiuto in una maniera pulita? "
Questa è la domanda che si pone Lei, è si è già dato una risposta.
Ma anche fosse l'altra risposta, di preciso cosa dovrebbe implicare questo ? Secondo me, niente di sostanziale.
"Ora quello che non riesco a capire è, può una manipolazione mentale a portarti al tradimento? O è la spiegazione per uscirtene dal gesto compiuto in una maniera pulita? "
Questa è la domanda che si pone Lei, è si è già dato una risposta.
Ma anche fosse l'altra risposta, di preciso cosa dovrebbe implicare questo ? Secondo me, niente di sostanziale.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 8.6k visite dal 21/01/2017.
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