Squilibrio ormonale, toxoplasmosi, ansia
Gentili dottori, vi scrivo in merito ad una serie di manifestazioni fisiche che caratterizzano la mia vita da circa un anno ormai.
Ho richiesto consulti in altre specialistiche per problemi correlati non strettamente dipendenti da quello che sto per dirvi o almeno non direttamente inficianti. Non escludo che approfondiró la questione in "endocrinologia".
Scusate la brachilogia, i caratteri sono pochi.
Circa 25 anni, uomo, con una storia di k testicolari metacroni ad ambo i testicoli. Chemio nel primo caso, vigile attesa nel secondo. Attualmente, a due anni dal secondo episodio, non presento recidive. Ho ben vissuto questa situazione, sia oncologica che andrologica. Sono in terapia sostitutiva con nebid ogni dodici settimane.
A febbraio 2016 ho episodi di innalzamento pressorio improvviso, indagati ma non ben definiti perché intermittenti. Episodi terminati a marzo-aprile. In queste periodo sono fortemente stressato da un lavoro che mi vede residente in una città di 250/300 abitanti a vocazione tuistica... in pieno inverno.
Ad aprile scopro di avere una toxoplasmosi, sono sempre stanco e avverto malessere e confusione mentale accentuata, seguono 4 mesi di febbricola intermittente di cui 1 e mezzo di febbre costante. Nel mentre si ripresentano gli sbalzi pressori e si eleva l'ematocrito a 52, sempre in modo intermittente.
All'inizio affronto la situazione nel solito modo: a muso duro. Dopo i primi episodi di confusione mentale che mi distraggono dall'attività del momento è mi turbano non poco, inizio ad aver disagio nel manifestare il mio malessere.
In questo periodo faccio fatica a gestire lo stress come egregiamente fatto, ad esempio, durante le chemioterapie, e mi si presentano attacchi di panico palesemente comunicati, accettati come parte di un processo di malattia più ampio per una serie concause sfortunate (ormonale, onologica, infettiva, lavorativa).
Il malessere fisico perdura e febbricola, vampate di calore, sintomi gastrointestinali (ho un'ernia iatale completamente scivolata che tratto da anni con lucen), pressione, sensazione di agitazione, dubbi sulla guarigione si intensificano.
Alla luce di un problema ormonale che esiste di fatto, in quanto dubito che ansia, attacchi di panico, depressione etc, possano alterare l'ematocrito, alzare la pressione in modo costantemente intermittente, e darmi febbricola per 4 mesi, credo di essere incorso in un vortice di stato-percettivo-malato.
Ho costanti episodi di confusione mentale, a cui si abbina malessere fisico indefinito e sensazioni di calore, gorgoglii esofagei e intestinali, stati di ansia quasi psicotici sulla questione salutare che "quando caspita finisce?".
Avendo sospeso la cura ormonale su consiglio endocrinologico e avendo chiaro un possibile periodo post-infettivo lungo, credo di essere incorso in una depressione mascherata. Perché a tratti (momenti) sto meglio, per poi ricadere nel malessere.
Confido in una prima analisi per una mia replica aggiuntiva. Grazie mille.
Ho richiesto consulti in altre specialistiche per problemi correlati non strettamente dipendenti da quello che sto per dirvi o almeno non direttamente inficianti. Non escludo che approfondiró la questione in "endocrinologia".
Scusate la brachilogia, i caratteri sono pochi.
Circa 25 anni, uomo, con una storia di k testicolari metacroni ad ambo i testicoli. Chemio nel primo caso, vigile attesa nel secondo. Attualmente, a due anni dal secondo episodio, non presento recidive. Ho ben vissuto questa situazione, sia oncologica che andrologica. Sono in terapia sostitutiva con nebid ogni dodici settimane.
A febbraio 2016 ho episodi di innalzamento pressorio improvviso, indagati ma non ben definiti perché intermittenti. Episodi terminati a marzo-aprile. In queste periodo sono fortemente stressato da un lavoro che mi vede residente in una città di 250/300 abitanti a vocazione tuistica... in pieno inverno.
Ad aprile scopro di avere una toxoplasmosi, sono sempre stanco e avverto malessere e confusione mentale accentuata, seguono 4 mesi di febbricola intermittente di cui 1 e mezzo di febbre costante. Nel mentre si ripresentano gli sbalzi pressori e si eleva l'ematocrito a 52, sempre in modo intermittente.
All'inizio affronto la situazione nel solito modo: a muso duro. Dopo i primi episodi di confusione mentale che mi distraggono dall'attività del momento è mi turbano non poco, inizio ad aver disagio nel manifestare il mio malessere.
In questo periodo faccio fatica a gestire lo stress come egregiamente fatto, ad esempio, durante le chemioterapie, e mi si presentano attacchi di panico palesemente comunicati, accettati come parte di un processo di malattia più ampio per una serie concause sfortunate (ormonale, onologica, infettiva, lavorativa).
Il malessere fisico perdura e febbricola, vampate di calore, sintomi gastrointestinali (ho un'ernia iatale completamente scivolata che tratto da anni con lucen), pressione, sensazione di agitazione, dubbi sulla guarigione si intensificano.
Alla luce di un problema ormonale che esiste di fatto, in quanto dubito che ansia, attacchi di panico, depressione etc, possano alterare l'ematocrito, alzare la pressione in modo costantemente intermittente, e darmi febbricola per 4 mesi, credo di essere incorso in un vortice di stato-percettivo-malato.
Ho costanti episodi di confusione mentale, a cui si abbina malessere fisico indefinito e sensazioni di calore, gorgoglii esofagei e intestinali, stati di ansia quasi psicotici sulla questione salutare che "quando caspita finisce?".
Avendo sospeso la cura ormonale su consiglio endocrinologico e avendo chiaro un possibile periodo post-infettivo lungo, credo di essere incorso in una depressione mascherata. Perché a tratti (momenti) sto meglio, per poi ricadere nel malessere.
Confido in una prima analisi per una mia replica aggiuntiva. Grazie mille.
[#1]
Ha mai fatto una visita psichiatrica ed un trattamento conseguente?
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Utente
Sì, e mi scuso per non averlo menzionato poiché avevo esaurito lo spazio e me ne sono accorto solo dopo pubblicazione.
Fatta una visita mi è stato suggerito di lasciar passare la toxo e risolvere prima il problema endocrinologico. Mi è stato dato un integratore di acido folico e vitamine varie supportato, per carità, da un discorso ampiamente condiviso sul trattamento di una situazione ambigua come questa ma...
io ho una notevole coscienza di me stesso, ho la presunzione di conoscere a fondo il mio schema corporeo e le mie emozioni, e indipendentemente da toxo ed endocrinologia credo di star un momento uscendo dal mio (devo pensare "presunto") equilibrio.
Credo, nonostante la visita, che qualche dinamica psicologica sia incorsa.
Anche perché, aggiungo in seconda battuta, una cura mi è stata momentaneamente sconsigliata poiché, essendo molto bradicardico (anche 39 battiti di notte, e circa 52-55 di giorno -ex sportivo agonista e forse c'entra qualcosa il vago?) un uso eccessivo di serotoninergici potrebbe peggiorare la cosa, le benzodiazepine mi aumentano lo stordimento (testate con farmaci per lo stomaco - debridat + medazepam 4mg).
Ma mi chiedo, un periodo di forte stress e una compromissione endocrinologica possono certamente indurre a stati ansioso-depressivi, ma fino al punto da rendermi pesantemente difficile il loro governarli?
Mi è difficile da credere che il mio cervello non mi stia giocando qualche scherzo.
Prima di entrare nella ruota della toxoplasmosi cronica o del malato immaginario voglio ben ponderare le possibili implicazioni psicologiche, non mi sento certo SUPER-esente da queste.
Fatta una visita mi è stato suggerito di lasciar passare la toxo e risolvere prima il problema endocrinologico. Mi è stato dato un integratore di acido folico e vitamine varie supportato, per carità, da un discorso ampiamente condiviso sul trattamento di una situazione ambigua come questa ma...
io ho una notevole coscienza di me stesso, ho la presunzione di conoscere a fondo il mio schema corporeo e le mie emozioni, e indipendentemente da toxo ed endocrinologia credo di star un momento uscendo dal mio (devo pensare "presunto") equilibrio.
Credo, nonostante la visita, che qualche dinamica psicologica sia incorsa.
Anche perché, aggiungo in seconda battuta, una cura mi è stata momentaneamente sconsigliata poiché, essendo molto bradicardico (anche 39 battiti di notte, e circa 52-55 di giorno -ex sportivo agonista e forse c'entra qualcosa il vago?) un uso eccessivo di serotoninergici potrebbe peggiorare la cosa, le benzodiazepine mi aumentano lo stordimento (testate con farmaci per lo stomaco - debridat + medazepam 4mg).
Ma mi chiedo, un periodo di forte stress e una compromissione endocrinologica possono certamente indurre a stati ansioso-depressivi, ma fino al punto da rendermi pesantemente difficile il loro governarli?
Mi è difficile da credere che il mio cervello non mi stia giocando qualche scherzo.
Prima di entrare nella ruota della toxoplasmosi cronica o del malato immaginario voglio ben ponderare le possibili implicazioni psicologiche, non mi sento certo SUPER-esente da queste.
[#3]
Il fatto che sia bradicardico non impedisce l'uso di terapie appropriate per i suoi disturbi se sono considerabili appartenenti a forme di sofferenza psichica anche dipendente dagli stati di patologia organica presenti precedentemente od attualmente.
[#4]
Utente
Chiaro.
Gentile dottore, crede che una terapia di supporto, se così si può definire, sarebbe cosa appropriata nel caso la sintomatologia fisica non fosse riconducibile al 100% ad una forma depressiva?
Indipendentemente dalla questione "depressione mascherata" non sto vivendo bene questa situazione.
Gentile dottore, crede che una terapia di supporto, se così si può definire, sarebbe cosa appropriata nel caso la sintomatologia fisica non fosse riconducibile al 100% ad una forma depressiva?
Indipendentemente dalla questione "depressione mascherata" non sto vivendo bene questa situazione.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 1.7k visite dal 05/01/2017.
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