Una terapia cognitivo-comportamentale
Buongiorno sono una ragazza di 22 anni. Seguo una psicoterapia dall'età di 16 anni per problemi di ansia. Negli ultimi due mesi però la mia situazione, che sembrava migliorata, ha subito un peggioramento forse a causa dello stress universitario; il problema è che non riesco più ad uscire di casa da sola, non riesco a guidare la macchina, non vado in nessun luogo da sola e nemmeno riesco a stare in casa da sola. I sintomi che ho sono senso di svenimento e paura di stare male se mi dovessi trovare fuori casa da sola. Attraverso uno psichiatra, la mia psicoterapeuta mi ha fatto prescrivere una cura a base di paroxetina (20 mg al giorno dopo colazione) e alprazolam da 0,25 (3 volte al dì). La terapia l'ho seguita per un mese ma ho avvertito dei fortissimi attacchi di panico, sonnolenza continua durante il giorno, equilibrio istabile e forte rigidità muscolare. Allora mi sono rivolta ad un neurologo che mi ha cambiato la cura prescrivendomi 5 gocce di escitalopram (la sera) la prima settimana aumentandole fino a 10 nei giorni seguenti (una goccia al giorno) e sempre l'alprazolam da 0,25 (2 volte al dì). Dal momento che continuo ad avere gli stessi identici effetti collaterali di prima, che anche se è passato un mese non tendono a scomparire ma a peggiorare come aumento la dose (infatti oltre le 8 gocce non riesco ad arrivare per l'eccessiva sonnolenza e l'istabilità nell'equilibrio che mi provoca) vorrei sapere se il mio problema, trattandosi di agorafobia, può essere risolto assumendo usoltando l'ansiolitico ansiolitico che mi permetta di uscire di casa e poi seguire una terapia cognitivo-comportamentale. Grazie per la disponibilità, cordiali saluti.
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Gentile Utente,
Dall'età di 16 anni ad oggi ha fatto psicoterapia in maniera continuativa?
Che tipo di psicoterapia?
Dall'età di 16 anni ad oggi ha fatto psicoterapia in maniera continuativa?
Che tipo di psicoterapia?
Dr. Giovanni Lo Turco
http://www.giovanniloturco.it
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gentile utente,
il solo uso di ansiolitici e' comunque sconsigliato.
Il trattamento prescritto e' corretto per la riduzione dei sintomi dei suoi disturbi, probabilmente deve essere titolato piu' lentamente o bisogna valutare altre molecole.
Ne parli con il suo medico prescrittore.
il solo uso di ansiolitici e' comunque sconsigliato.
Il trattamento prescritto e' corretto per la riduzione dei sintomi dei suoi disturbi, probabilmente deve essere titolato piu' lentamente o bisogna valutare altre molecole.
Ne parli con il suo medico prescrittore.
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Utente
Gentile Dr. Lo Turco dai 16 anni ad oggi la terapia si è svolta in maniera continuativa. Il problema è che solo negli ultimi mesi la mia psicoterapeuta si è resa conto del mio disturbo d'ansia, nonostante io avessi sempre fatto cenno del problema. Lei mi aveva solo definita un soggetto "nevrotico". Essendo una psicoterapeuta ad orientamento dinamico ha pensato di risolvere il problema solo facendo emergere vissuti inconsci ma non svolgendo in nessun modo un tipo di terapia cognitivo-comportamentale.
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Gentile Utente,
La terapia prescrittale è corretta e gli effetti collaterali vanno presi in considerazione con lo specialista di fiducia.
Sconsiglio anche io l'uso delle sole benzodiazepine.
Per quanto riguarda la psicoterapia, visto il lungo periodo di trattamento ed il persistere della sintomatologia ansiosa, prenda in considerazione la possibilità di intraprendere una psicoterapia cognitiva.
La terapia prescrittale è corretta e gli effetti collaterali vanno presi in considerazione con lo specialista di fiducia.
Sconsiglio anche io l'uso delle sole benzodiazepine.
Per quanto riguarda la psicoterapia, visto il lungo periodo di trattamento ed il persistere della sintomatologia ansiosa, prenda in considerazione la possibilità di intraprendere una psicoterapia cognitiva.
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Gentile utente,
per il tipo di terapia farmacologica ha già ricevuto consigli adeguati dai colleghi che le hanno scritto prima di me. Per quanto riguarda la psicoterapia posso dirle che l'orientamento dinamico prevede per sua natura tempi molto lunghi per il raggiungimento di determinati risultati. La mancanza di soddisfazione da parte sua per questo tipo di terapia andrebbe discussa con il suo terapeuta.
Cordiali saluti
per il tipo di terapia farmacologica ha già ricevuto consigli adeguati dai colleghi che le hanno scritto prima di me. Per quanto riguarda la psicoterapia posso dirle che l'orientamento dinamico prevede per sua natura tempi molto lunghi per il raggiungimento di determinati risultati. La mancanza di soddisfazione da parte sua per questo tipo di terapia andrebbe discussa con il suo terapeuta.
Cordiali saluti
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
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Utente
Buongiorno, finalmente sono giunta alla soluzione del mio problema perchè mi sono rivolta ad un istituto di terapia cognitivo-comportamentale e le cose vanno meglio. L'unico problema è che da 10 giorni a questa parte sto sospendendo l'entact gradualmente e come sintomo da sospensione avverto una fastidiosa derealizzazione. La mia domanda è sapere se questo sintomo è realmente causato dalla sospensione dell'entact e quanto durerà orientativamente. Grazie per la cortese attenzione, distinti saluti.
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Gentile utente,
la sospensione della terapia è stata indicata da uno specialista? se è così allora i controlli periodici previsti potranno stabilire se questi sintomi sono imputabili alla sospensione del farmaco. In genere sintomi da sospensione scompaiono nell'arco di 2-3 settimane al massimo.
cordiali saluti
la sospensione della terapia è stata indicata da uno specialista? se è così allora i controlli periodici previsti potranno stabilire se questi sintomi sono imputabili alla sospensione del farmaco. In genere sintomi da sospensione scompaiono nell'arco di 2-3 settimane al massimo.
cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 2.8k visite dal 10/11/2008.
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