Nausea e ansia. consigli sulla terapia e sugli antidepressivi.
Salve, soffro da un bel po' di mesi da un senso di nausea e pesantezza che mi sta condizionando la vita.
Ho fatto tutti i controlli (gastroscopia, raggi, ecografia, breath test e analisi del sangue), ho provato innumerevoli terapie per combattere la nausea, tutte con scarsi risultati. Il medico che mi ha seguito dall'inizio, ha escluso che si tratti di un disturbo di origine organica, arrivando alla conclusione che sia ansia somatizzata. Mi ha quindi prescritto levopraid, zoloft e samyr, che ho assunto solo per un giorno, perchè notai che alla prima assunzione, la nausea mi si era amplificata, quindi smisi la terapia e mi rivolsi ad uno psichiatra che, mi ha prescritto Xanax da 0,50 mg per tre volte al giorno.
Ho iniziato la prima settimana, e i sintomi ansiosi e la nausea sono diminuiti. Durante il secondo incontro, visti i miei sbalzi di umore (a volte perchè ho nausea, altre perchè ho una vita che non mi soddisfa), ha deciso di prescrivermi la paroxetina. Mi ha dato quattro compresse, e mi ha detto di iniziare con mezza compressa al giorno, per vedere se mi dava problemi. Ad oggi non l'ho ancora voluta assumere, per paura degli effetto collaterali (in particolare il calo del libido che ho già avuto mesi fa quando assumevo il levopraid, e mi rendeva non poco nervoso).
Mi sono rivolto quindi ad una psicologa cognitivo-comportamentale che, nel primo incontro, mi ha rassicurato, dicendomi di non assumere al momento antidepressivi, poichè non mi ritiene depresso, di continuare con Xanax e con la sua terapia, garantendomi dei risultati quasi certi.
Io sono confuso: riesco a mangiare solo al mattino e a pranzo, la sera ceno forzatamente con qualche fetta biscottata, mi sento sempre sazio, ho perso 10 kg e la psicoterapia mi convince poco... ma al tempo stesso temo moltissimo l'antidepressivo e i vari effetti collaterali.
So che Xanax non cura l'ansia ma tampona i sintomi, e questo l'ho appurato, perchè dopo 5/6 ore dall'assunzione, ritorna puntualmente la nausea.
Vorrei sapere cosa fare: E' possibile uscire da questa situazione solo con l'ansiolitico e la terapia cognitivo-comportamentale, come afferma la mia psicologa? O dovrò essere costretto ad assumere un antidepressivo, solo per problemi legati alla nausea e sopportare altri disturbi che potrebbero peggiorarmi l'umore o la situazione?
Sono molto confuso...
Ho fatto tutti i controlli (gastroscopia, raggi, ecografia, breath test e analisi del sangue), ho provato innumerevoli terapie per combattere la nausea, tutte con scarsi risultati. Il medico che mi ha seguito dall'inizio, ha escluso che si tratti di un disturbo di origine organica, arrivando alla conclusione che sia ansia somatizzata. Mi ha quindi prescritto levopraid, zoloft e samyr, che ho assunto solo per un giorno, perchè notai che alla prima assunzione, la nausea mi si era amplificata, quindi smisi la terapia e mi rivolsi ad uno psichiatra che, mi ha prescritto Xanax da 0,50 mg per tre volte al giorno.
Ho iniziato la prima settimana, e i sintomi ansiosi e la nausea sono diminuiti. Durante il secondo incontro, visti i miei sbalzi di umore (a volte perchè ho nausea, altre perchè ho una vita che non mi soddisfa), ha deciso di prescrivermi la paroxetina. Mi ha dato quattro compresse, e mi ha detto di iniziare con mezza compressa al giorno, per vedere se mi dava problemi. Ad oggi non l'ho ancora voluta assumere, per paura degli effetto collaterali (in particolare il calo del libido che ho già avuto mesi fa quando assumevo il levopraid, e mi rendeva non poco nervoso).
Mi sono rivolto quindi ad una psicologa cognitivo-comportamentale che, nel primo incontro, mi ha rassicurato, dicendomi di non assumere al momento antidepressivi, poichè non mi ritiene depresso, di continuare con Xanax e con la sua terapia, garantendomi dei risultati quasi certi.
Io sono confuso: riesco a mangiare solo al mattino e a pranzo, la sera ceno forzatamente con qualche fetta biscottata, mi sento sempre sazio, ho perso 10 kg e la psicoterapia mi convince poco... ma al tempo stesso temo moltissimo l'antidepressivo e i vari effetti collaterali.
So che Xanax non cura l'ansia ma tampona i sintomi, e questo l'ho appurato, perchè dopo 5/6 ore dall'assunzione, ritorna puntualmente la nausea.
Vorrei sapere cosa fare: E' possibile uscire da questa situazione solo con l'ansiolitico e la terapia cognitivo-comportamentale, come afferma la mia psicologa? O dovrò essere costretto ad assumere un antidepressivo, solo per problemi legati alla nausea e sopportare altri disturbi che potrebbero peggiorarmi l'umore o la situazione?
Sono molto confuso...
[#1]
Gentile utente,
Innanzitutto un punto non corretto. La psicologa non può annullare una cura che non le compete. Infatti, la considerazione "non assumere al momento antidepressivi, poichè non mi ritiene depresso" non c'entra nulla. Un antidepressivo è una categoria commerciale, non è che serva solo per la patologia depressiva.
Ragion per cui ha una terapia prescritta che non sta seguendo, questo è il punto.
Innanzitutto un punto non corretto. La psicologa non può annullare una cura che non le compete. Infatti, la considerazione "non assumere al momento antidepressivi, poichè non mi ritiene depresso" non c'entra nulla. Un antidepressivo è una categoria commerciale, non è che serva solo per la patologia depressiva.
Ragion per cui ha una terapia prescritta che non sta seguendo, questo è il punto.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
Gentile Dr. Matteo Pacini
Stamattina sono tornato dal mio psichiatra (al consultorio), ho riferito quanto mi ha detto la psicologa, ovvero di non assumere l'antidepressivo, ho riferito le mie paure riguardo gli effetti collaterali, e lui ha acconsentito a non farmeli assumere. Mi ha detto di prendere solo Xanax, e mi ha mandato da un altro psicologo del consultorio con la quale lui collabora, dicendo che entrambi decideranno il da farsi, in caso voglia intraprendere il percorso psicologico con quest altro psicologo. Premetto che non mi ha convinto come l'altra psicologa (privata-a pagamento). Mi ha chiesto esplicitamente di non parlargli di farmaci, in quanto lui può solo aiutarmi sui problemi che riguardano la mia persona, e si è astenuto dal collaborare col mio psichiatra, tant'è che in preda alla confusione sono anche scoppiato a piangere. Non so più cosa fare e chi ascoltare... tutti questi consulti non fanno altro che confondermi le idee.
Ho deciso di intraprendere il percorso psicologico con l'altra psicologa, perchè mi ha dato più sicurezza sin dalla prima seduta, mi seguirà settimanalmente e non ogni 15 giorni, e le sedute durano anche più tempo. Rimane il fatto che il mio psichiatra, prima mi prescrive solo l'ansiolitico, poi mi aggiunge l'antidepressivo, poi mi dice nuovamente di non assumerlo e mi indirizza dallo psicologo e lascia a lui la libertà di scegliere se ritiene che debba assumerlo o meno... al tempo stesso, lo psicologo si rifiuta di parlare di farmaci e se ne lava le mani.
Ma io in tutto ciò cosa devo fare? Non sono un medico, mi rivolgo a loro, e non fanno altro che confondermi le idee sempre di più... Sono in una situazione di stress totale.
Datemi qualche consiglio.
Grazie per la risposta
Stamattina sono tornato dal mio psichiatra (al consultorio), ho riferito quanto mi ha detto la psicologa, ovvero di non assumere l'antidepressivo, ho riferito le mie paure riguardo gli effetti collaterali, e lui ha acconsentito a non farmeli assumere. Mi ha detto di prendere solo Xanax, e mi ha mandato da un altro psicologo del consultorio con la quale lui collabora, dicendo che entrambi decideranno il da farsi, in caso voglia intraprendere il percorso psicologico con quest altro psicologo. Premetto che non mi ha convinto come l'altra psicologa (privata-a pagamento). Mi ha chiesto esplicitamente di non parlargli di farmaci, in quanto lui può solo aiutarmi sui problemi che riguardano la mia persona, e si è astenuto dal collaborare col mio psichiatra, tant'è che in preda alla confusione sono anche scoppiato a piangere. Non so più cosa fare e chi ascoltare... tutti questi consulti non fanno altro che confondermi le idee.
Ho deciso di intraprendere il percorso psicologico con l'altra psicologa, perchè mi ha dato più sicurezza sin dalla prima seduta, mi seguirà settimanalmente e non ogni 15 giorni, e le sedute durano anche più tempo. Rimane il fatto che il mio psichiatra, prima mi prescrive solo l'ansiolitico, poi mi aggiunge l'antidepressivo, poi mi dice nuovamente di non assumerlo e mi indirizza dallo psicologo e lascia a lui la libertà di scegliere se ritiene che debba assumerlo o meno... al tempo stesso, lo psicologo si rifiuta di parlare di farmaci e se ne lava le mani.
Ma io in tutto ciò cosa devo fare? Non sono un medico, mi rivolgo a loro, e non fanno altro che confondermi le idee sempre di più... Sono in una situazione di stress totale.
Datemi qualche consiglio.
Grazie per la risposta
[#3]
Gentile utente,
Capisco la confusione, perché anche io non ci trovo una linea comprensibile. Una prescrizione non confermata solo perché lei ha timore dei farmaci, e una persona che non si occupa di farmaci "dice" di non prenderli.
Non intravedo in questo ragioni per revocare la prescrizione.
Capisco la confusione, perché anche io non ci trovo una linea comprensibile. Una prescrizione non confermata solo perché lei ha timore dei farmaci, e una persona che non si occupa di farmaci "dice" di non prenderli.
Non intravedo in questo ragioni per revocare la prescrizione.
[#4]
Utente
Io ho notato lo psichiatra un po' confuso sul da farsi.
Mi ha solo fatto tre domande: ''ti capita di sentire voci nella tua testa?'', ''ti capita di avere l'impressione che qualcuno che non conosci ce l'abbia con te?'', ''ti capita di pensare al suicidio?'' dopodichè, quando inizio a parlare dei miei dubbi e dei miei timori riguardo gli antidepressivi (o altro), mi interrompe, dicendomi di andare dallo psicologo e far valutare a lui/lei se sia il caso che assuma gli antidepressivi.
Io non so come funziona il processo, chi decide cosa fare, se sia lo psicologo o lo psichiatra (o entrambi). Rimane il fatto che ho un problema che mi condiziona la vita, la salute e lo stato mentale: la nausea. E non so come risolverlo.
Ho bisogno di qualcuno che mi dia sicurezze e mi indirizzi su un percorso corretto e valido. Se fossi sicuro che questa situazione si risolverebbe necessariamente con gli antidepressivi, cercherei di superare le mie paure (magari col sostegno psicologico) e inizierei ad assumerli... ma io vedo che i medici sono più confusi di me, e questo mi fa stare ancora più male. Ho il cervello in tilt, non riesco più a fermare i pensieri, a volte mi sembra di impazzire...
Non so se valga la pena cambiare psichiatra.
Scusi per lo sfogo
Mi ha solo fatto tre domande: ''ti capita di sentire voci nella tua testa?'', ''ti capita di avere l'impressione che qualcuno che non conosci ce l'abbia con te?'', ''ti capita di pensare al suicidio?'' dopodichè, quando inizio a parlare dei miei dubbi e dei miei timori riguardo gli antidepressivi (o altro), mi interrompe, dicendomi di andare dallo psicologo e far valutare a lui/lei se sia il caso che assuma gli antidepressivi.
Io non so come funziona il processo, chi decide cosa fare, se sia lo psicologo o lo psichiatra (o entrambi). Rimane il fatto che ho un problema che mi condiziona la vita, la salute e lo stato mentale: la nausea. E non so come risolverlo.
Ho bisogno di qualcuno che mi dia sicurezze e mi indirizzi su un percorso corretto e valido. Se fossi sicuro che questa situazione si risolverebbe necessariamente con gli antidepressivi, cercherei di superare le mie paure (magari col sostegno psicologico) e inizierei ad assumerli... ma io vedo che i medici sono più confusi di me, e questo mi fa stare ancora più male. Ho il cervello in tilt, non riesco più a fermare i pensieri, a volte mi sembra di impazzire...
Non so se valga la pena cambiare psichiatra.
Scusi per lo sfogo
[#5]
Gentile utente,
Far valutare allo psicologo se assumere antidepressivi è impossibile. Non è un medico.
Non capisco niente di questa procedura, descritta così mi pare davvero incredibile.
Non ho mai visto un meccanismo del genere, se mai il contrario, che lo psicologo invii allo psichiatra per sapere se c'è bisogno di farmaci.
Far valutare allo psicologo se assumere antidepressivi è impossibile. Non è un medico.
Non capisco niente di questa procedura, descritta così mi pare davvero incredibile.
Non ho mai visto un meccanismo del genere, se mai il contrario, che lo psicologo invii allo psichiatra per sapere se c'è bisogno di farmaci.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 5.9k visite dal 05/12/2016.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.