Disturmi somatoformi o neurologici?
Salve, sono un ragazza di 21 anni che non capisce cosa esattamente le sta capitando... Ho giá provato a scrivere questa domanda nella sezione "Neurologia" ma non ho ricevuto risposta, probabilmente perché i miei sintomi sono troppo assurdi, e lo riconosco. In ordine, ho avuto: sogni lucidi, fosfeni, vertigini, mioclonie, fascicolazioni, brividi, tremori, vampate di freddo, fotofobia, fonofobia, bruciori sottopelle, formicolii diffusi, percezioni visive, uditive e tattili distorte, squilibri della termoregolazione corporea e della pressione arteriosa, disestesie, midriasi, nistagmo, nausea, vomito, disfagia, xerostomia, inappetenza, mancanza di stimoli vescicali e anali, perdita di peso improvvisa, tosse stizzosa, tachicardia costante. Analisi del sangue: tutte normali tranne la sideremia alta (164). Rmn encefalica, completamente pulita, ma ho un'asimmetria della aa vertebrale destra per aspetto ipoplasico conformazionale (non so cosa significhi). 2 Visite neurologiche negative. Elettroencefalogramma negativo. Sto prendendo psicofarmaci da 15 gg perché mi è stato diagnosticato un disturbo d'ansia generalizzata e molti di quei sintomi sono passati. Ma io ho paura di avere un angioma che ha sanguinato nel tronco encefalico e mi ha causato una sorta di neuropatia... Secondo voi la risonanza senza mezzo di contrasto può escludere la presenza dell'angioma?
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Gentile utente,
"mancanza di stimoli vescicali e anali". Quindi è steso a letto con cateteri perché non evacua né urina.
Riferisce una serie di sintomi neurologici come se fossero stati individuati, e invece le visite neurologiche sono negative.
Probabilmente prende dei termini tecnici ma non corrispondono a elementi che sono stati riscontrati. Se è così non lo faccia perché crea confusione.
Sta prendendo una terapia per un disturbo d'ansia generalizzata e molti dei sintomi sono passati. Anche la preoccupazione potrebbe appunto passare tra qualche tempo, perché potrebbe essere quella il centro del problema, il pensiero ossessivo sulle malattie.
"mancanza di stimoli vescicali e anali". Quindi è steso a letto con cateteri perché non evacua né urina.
Riferisce una serie di sintomi neurologici come se fossero stati individuati, e invece le visite neurologiche sono negative.
Probabilmente prende dei termini tecnici ma non corrispondono a elementi che sono stati riscontrati. Se è così non lo faccia perché crea confusione.
Sta prendendo una terapia per un disturbo d'ansia generalizzata e molti dei sintomi sono passati. Anche la preoccupazione potrebbe appunto passare tra qualche tempo, perché potrebbe essere quella il centro del problema, il pensiero ossessivo sulle malattie.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
Io ho iniziato a preoccuparmi di questo angioma a seguito di una visita dall'otorino... Praticamente ho notato da qualche mese che, se tocco sotto l'orecchio destro o provo a muoverlo da solo, avverto una sorta di vibrazione interna, come se fosse un afflusso di sangue o se ci fosse acqua all'interno, oltre ad avere avuto un enorme fastidio per tutte le frequenze, in particolare quelle acute. L'otorino, dopo un esame audiometrico, mi ha detto che le orecchie sono perfettamente sane e dunque mi ha prescritto un'angiorisonanza encefalica. Da lì è iniziato l'incubo. Volevo farla, solo che qui da me usano il liquido di contrasto per l'angio-rm, e qualcuno mi ha detto che "potevo evitarlo, perché l'angioma si sarebbe riscontrato anche con risonanza normale". Invece l'otorino ha insistito che dovevo farla col contrasto... E mi ha allarmata parecchio. A chi dovrei dare retta?
[#3]
Gentile utente,
Ha comportamenti di controllo che portano a delle verifiche, il problema è come nasce il sintomo. Purtroppo i medici non possono spesso negarle un esame, anche perché è il loro lavoro ed è la sua richiesta magari.
La questione è che anche l'ansia si riconosce per come si presenta, ad esempio con preoccupazioni.
Ha comportamenti di controllo che portano a delle verifiche, il problema è come nasce il sintomo. Purtroppo i medici non possono spesso negarle un esame, anche perché è il loro lavoro ed è la sua richiesta magari.
La questione è che anche l'ansia si riconosce per come si presenta, ad esempio con preoccupazioni.
[#5]
Utente
Grazie mille dottore per l'attenzione. Ma quindi posso escludere l'ipotesi dell'angioma? Scientificamente parlando, è possibile che l'angioma sia situato in un distretto encefalico che la risonanza non è riuscita ad evidenziare? Purtroppo finché non riceverò una conferma, non riuscirò a placare la mia ansia, ormai sono troppo convinta di avere questa malformazione...
[#6]
Gentile utente,
Non può escludere niente, ancora non ha capito il concetto. Se si usa la medicina per tranquillizzarsi è un uso non corretto e che alimenta l'ipocondria.
Sarebbe come chiamare il poliziotto di fargli controllare che non ci siano ladri.
Al contrario, se ha una ipocondria, più risposte riceve, più si lega alla rassicurazione e più peggiora nel tempo.
La diagnosi è stata fatta, negativa quella neurologica e positiva quella psichiatrica.
Non può escludere niente, ancora non ha capito il concetto. Se si usa la medicina per tranquillizzarsi è un uso non corretto e che alimenta l'ipocondria.
Sarebbe come chiamare il poliziotto di fargli controllare che non ci siano ladri.
Al contrario, se ha una ipocondria, più risposte riceve, più si lega alla rassicurazione e più peggiora nel tempo.
La diagnosi è stata fatta, negativa quella neurologica e positiva quella psichiatrica.
[#7]
Utente
Lo so dottore, ma la diagnosi neurologica, essendo l'esame senza mezzo di contrasto, non è stata abbastanza precisa, o meglio, qualcuno sostiene di sì e qualcuno sostiene di no. Quella psichiatrica potrebbe essere reattiva, dal momento che gli angiomi encefalici provocano anche ansia e panico. Pertanto non so di chi fidarmi.
[#8]
Gentile utente,
La precisione è un'approssimazione che consente di riconoscere alcune cose.
Finché viaggia su questi dubbi, tutte le ipotesi sono buone, salvo che poi si perde il senso pratico delle diagnosi e il criterio di scelta degli approfondimenti.
Più medici sente e più le diagnosi tendono a concordare, ma i margini di incertezza aumentano. Questo è il paradosso dei dubbi che nascono su base ansiosa.
Al momento la strada terapeutica presa sulla base degli accertamenti fatti è un disturbo d'ansia, e la cura per adesso sembra funzionare, a due settimane ovviamente non su tutto, perché la tempistica è più lunga.
La precisione è un'approssimazione che consente di riconoscere alcune cose.
Finché viaggia su questi dubbi, tutte le ipotesi sono buone, salvo che poi si perde il senso pratico delle diagnosi e il criterio di scelta degli approfondimenti.
Più medici sente e più le diagnosi tendono a concordare, ma i margini di incertezza aumentano. Questo è il paradosso dei dubbi che nascono su base ansiosa.
Al momento la strada terapeutica presa sulla base degli accertamenti fatti è un disturbo d'ansia, e la cura per adesso sembra funzionare, a due settimane ovviamente non su tutto, perché la tempistica è più lunga.
[#10]
Gentile utente,
E' quello che il medico ha ritenuto evidentemente. Però non usi il termine somatizzazione.
Le vie sono due. Ci sono sintomi corporei nei disturbi d'ansia. Oppure: il sintomo è la preoccupazione, dopo di che dalla preoccupazione nasce qualsiasi sintomo, anche la normalità diventa un possibile sintomo, perché preoccuparsi genera l'attenzione e il dubbio sul corpo.
E' quello che il medico ha ritenuto evidentemente. Però non usi il termine somatizzazione.
Le vie sono due. Ci sono sintomi corporei nei disturbi d'ansia. Oppure: il sintomo è la preoccupazione, dopo di che dalla preoccupazione nasce qualsiasi sintomo, anche la normalità diventa un possibile sintomo, perché preoccuparsi genera l'attenzione e il dubbio sul corpo.
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 2.4k visite dal 06/10/2016.
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