Somatizzazioni continue, come curarle?

Gentili Dottori,

Da quando ero bambino ho sempre avuto la tendenza a somatizzare anche su piccole cose. Sono un soggetto ansioso per natura e, un po' per come sono stato cresciuto ed educato e un po' per come son di mio, faccio molta fatica ad esprimere emozioni (positive o negative che siano). Soffro di depersonalizzazione dall'età di 14 anni, complice un piccolo trauma che però col tempo ho superato (anche se la depersonalizzazione resta).
Non mi ritengo una persona depressa, ho una vita frenetica e molto attiva (vivo all'estero da anni, faccio sport quotidianamente, viaggio quando posso e ho molti amici) e adoro il mio lavoro anche se spesso si rivela molto stressante.

Negli ultimi due anni ho collezionato una serie di patologie quali prostatite cronica, tonsillite cronica (risolta con tonsillectomia), reflusso gastrico, insonnia e ora negli ultimi mesi parestesie facciali e alla gamba sinistra comprese di spasmi (una risonanza magnetica ha escluso problemi gravi).
Io sono molto convinto che in tutti questi casi (anche se alcuni si sono poi evoluti in patologie organiche vere e proprie) si tratti quantomeno al principio di somatizzazione.

Purtroppo non so cosa fare per affrontare questo problema e odio che condizioni la mia vita in maniera così forte. Negli anni passati ho fatto della psicoterapia cogniti-comportamentale che mi ha aiutato ma non credo abbia risolto i problemi latenti.

Cosa dovrei fare?

Vi ringrazio per l'attenzione
[#1]
Dr. Giovanni Portuesi Psichiatra, Psicoterapeuta 668 38
Ovviamente non posso entrare nel merito di quello che possa essere considerato una patologia e quello che no. L' approccio ai suoi problemi appare prevalentemente psicoterapeutico, dal quadro che lei me ne fa, e l' approccio ai suoi problemi richiede una relazione psicoterapeutica di una certa significatività e durata . Questo perché la sfera delle somatizzazioni investe gli aspetti più profondi del nostro sentire emotivo.
Per lettera non è possibile fare molto, e tra l'altro lei peculiarmente parla dei suoi problemi fisici ma non di quelli psicologici , che , piccoli o grandi ci saranno sicuramente. Il problema è che si può cambiare il proprio modo di esprimere le emozioni solo nel contesto di una relazione significativa.

Dr Giovanni Portuesi

[#2]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Un fenomeno di somatizzazione è definito tale quando non ci sia una correlazione eziologica con il disturbo fisico.

La prostatite, la tonsillite (tra l'altro con tonsillectomia), il reflusso gastrico eccetera sono patologie con una causa ben specifica che poco ha a che vedere con le somatizzazioni.

Tra l'altro lei è convinto di tale ipotesi senza aver avuto conferma attraverso una visita specialistica.

Una visita psichiatrica può eventualmente stabilire quale sia il giusto approccio alle sue problematiche fisiche, ma soprattutto al suo atteggiamento verso queste problematiche.

La psicoterapia è uno strumento applicabile se siano state prese in considerazione le condizioni di eleggibilità.


Dr. F. S. Ruggiero

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[#3]
Dr. Giovanni Portuesi Psichiatra, Psicoterapeuta 668 38
Probabilmente per amor di sintesi non sono stato abbastanza chiaro. E' ovvio che ogni distinto disturbo per essere considerato di natura psicosomatica deve essere adeguatamente indagato. Questo ovviamente vale anche i disturbi che eventualmente presenterà nel corso della sua vita. Non volevo entrare nel merito dei singoli disturbi che lei ha elencato, anche perché non ne ho le competenze.
Ritornando alla sua domanda : su cosa dovrebbe fare ribadisco : un attenta attenzione ai suoi problemi organici sempre coadiuvato da un medico competente ma anche rivolgersi al suo mondo interiore con uno psicoterapeuta che gli dia spazio. Nella lettera lei riporta una ricca vita agita nel mondo esterno e una lunga serie di disturbi fisici, ma non accenna a quelli che lei stesso chiama problemi latenti.
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