Ansia e paure
gentili medici, vi scrivo per un parere.
fino a due anni fa ero una persona serena, in seguito a diversi avvenimenti questa situazione è stata turbata e poi, utilizzando cannabis, sembrava che mi fossi ripresa. Negli ultimi tempi mi sono resa conto che fumando provavo forte ansia (ora,ragionando e a distanza di un anno, credo di aver individuato la causa che risiede nella mia vita sessuale) e paranoie (soprattutto mentre non ero lucida) di essere spiata dai carabinieri. So che avrei dovuto interrompere da subito l'utilizzo di cannabis avvertiti i primi sintomi, ma purtroppo per carattere finché non sbatto con il muso per terra non mi convinco e infatti ho dovuto subire qualche attacco di panico per smetterla.
I primi tempi,ancora scossa dal panico provato, avevo tremori, alcuni movimenti involontari dei muscoli e in un paio di occasioni sono stata violenta con una persona che mi aveva ferita (per poi rendermi conto dopo qualche giorno che in fondo il torto che mi aveva fatto era una cosa da nulla) non mi svegliavo mai riposata malgrado dormissi parecchio e provavo forte ansia.
la situazione dopo un mesetto sembrava essersi placata, ma di recente,circa 5 giorni fa, ripensando a quei tempi bui della mia vita, è tornata più forte di prima: ho ansia, di nuovo piccoli tic involontari,mi sento triste, ho un definitivo rifiuto per la sessualità (mi mette inquietudine), non riesco più a concentrarmi sullo studio, non mi va di vedere i miei amici (salvo quei due più fidati e il mio ragazzo). So che dovrei rivolgermi ad uno specialista e lo farò a breve, ma adesso vi chiedo una cosa: è possibile che la mia sia una schizofrenia con sintomi solo negativi? o magari deliri di paranoia (parlando con dei miei amici circa la famosa massoneria che ci controlla, che organizza le guerre in medio oriente, che vuole sovvertire l'ordine mondiale ecc ecc infatti ho l'ansia che possano spiarmi, ma lucidamente so che è una cosa non molto probabile)? o magari ancora depressione? la mia paura è quella di diventare psicotica e fin da piccola ho sempre avuto l'ansia di poter impazzire, due/tre anni fa andai per qualche mesetto da una psicologa e mi disse che è una paura ''normale'' e che denota sanità di mente. Ho addirittura messo in conto di poter avere un tumore al cervello visti gli occasionali episodi di lieve perdita dell'equilibrio e giramento di testa che si sono verificati. ho accennato il problema a mia mamma e mi ha risposto che conoscendomi si tratta solo di ansia e che se ho bisogno ho il suo sostegno e quello di uno specialista se lo riterrò opportuno. Anche lei soffre molto per una fastidiosa situazione familiare che va avanti da due anni ormai . a fine di questo lungo poema mi scuso per il tempo rubatovi e vi ringrazio per l'attenzione.
mi permetto di augurare di trovare la serenità a chiunque stia vivendo un periodo come il mio o addirittura peggiore ricordando che il primo passo per guarire è a mio avviso la presa di coscienza e l'analisi interiore.
fino a due anni fa ero una persona serena, in seguito a diversi avvenimenti questa situazione è stata turbata e poi, utilizzando cannabis, sembrava che mi fossi ripresa. Negli ultimi tempi mi sono resa conto che fumando provavo forte ansia (ora,ragionando e a distanza di un anno, credo di aver individuato la causa che risiede nella mia vita sessuale) e paranoie (soprattutto mentre non ero lucida) di essere spiata dai carabinieri. So che avrei dovuto interrompere da subito l'utilizzo di cannabis avvertiti i primi sintomi, ma purtroppo per carattere finché non sbatto con il muso per terra non mi convinco e infatti ho dovuto subire qualche attacco di panico per smetterla.
I primi tempi,ancora scossa dal panico provato, avevo tremori, alcuni movimenti involontari dei muscoli e in un paio di occasioni sono stata violenta con una persona che mi aveva ferita (per poi rendermi conto dopo qualche giorno che in fondo il torto che mi aveva fatto era una cosa da nulla) non mi svegliavo mai riposata malgrado dormissi parecchio e provavo forte ansia.
la situazione dopo un mesetto sembrava essersi placata, ma di recente,circa 5 giorni fa, ripensando a quei tempi bui della mia vita, è tornata più forte di prima: ho ansia, di nuovo piccoli tic involontari,mi sento triste, ho un definitivo rifiuto per la sessualità (mi mette inquietudine), non riesco più a concentrarmi sullo studio, non mi va di vedere i miei amici (salvo quei due più fidati e il mio ragazzo). So che dovrei rivolgermi ad uno specialista e lo farò a breve, ma adesso vi chiedo una cosa: è possibile che la mia sia una schizofrenia con sintomi solo negativi? o magari deliri di paranoia (parlando con dei miei amici circa la famosa massoneria che ci controlla, che organizza le guerre in medio oriente, che vuole sovvertire l'ordine mondiale ecc ecc infatti ho l'ansia che possano spiarmi, ma lucidamente so che è una cosa non molto probabile)? o magari ancora depressione? la mia paura è quella di diventare psicotica e fin da piccola ho sempre avuto l'ansia di poter impazzire, due/tre anni fa andai per qualche mesetto da una psicologa e mi disse che è una paura ''normale'' e che denota sanità di mente. Ho addirittura messo in conto di poter avere un tumore al cervello visti gli occasionali episodi di lieve perdita dell'equilibrio e giramento di testa che si sono verificati. ho accennato il problema a mia mamma e mi ha risposto che conoscendomi si tratta solo di ansia e che se ho bisogno ho il suo sostegno e quello di uno specialista se lo riterrò opportuno. Anche lei soffre molto per una fastidiosa situazione familiare che va avanti da due anni ormai . a fine di questo lungo poema mi scuso per il tempo rubatovi e vi ringrazio per l'attenzione.
mi permetto di augurare di trovare la serenità a chiunque stia vivendo un periodo come il mio o addirittura peggiore ricordando che il primo passo per guarire è a mio avviso la presa di coscienza e l'analisi interiore.
[#1]
Gentile utente,
Le cose che dice ricordano fenomeni di tipo ossessivo, che negli ex fumatori di cannabis possono protrarsi o colorarsi di sintomi meno comuni, come sintomi corporei.
Si tratta di forme curabili, mentre invece la consapevolezza di per sé non è terapeutica, diciamo che è utile a farsi curare.
Le cose che dice ricordano fenomeni di tipo ossessivo, che negli ex fumatori di cannabis possono protrarsi o colorarsi di sintomi meno comuni, come sintomi corporei.
Si tratta di forme curabili, mentre invece la consapevolezza di per sé non è terapeutica, diciamo che è utile a farsi curare.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
era proprio ciò che intendevo: avere la consapevolezza per essere in grado di chiedere aiuto. La ringrazio per la risposta, per quanto riguarda questi sintomi corporei quindi potrebbe trattarsi di ansia? me lo auguro perché a essere sincera ci sono altri sintomi simili come per esempio nistagmo (brevi episodi da 1 secondo massimo), a volte percezioni alterate e frequente stanchezza che mi avevano fatto pensare a qualche problema neurologico come la SM, io per sicurezza descriverò tutti i sintomi al mio medico di base e sarà lui a indirizzarmi, magari partendo dall'esclusione di problemi organici e arrivando a un percorso teraupetico psicologico, lei cosa ne pensa?
[#3]
Gentile utente,
No, questo percorso di esclusione non esiste. Si escludono se sospettate, non così per escludere, non si finirebbe mai. Se non si sa cosa cercare inoltre gli esami sono scelti a caso.
Io partirei con una visita psichiatrica.
No, questo percorso di esclusione non esiste. Si escludono se sospettate, non così per escludere, non si finirebbe mai. Se non si sa cosa cercare inoltre gli esami sono scelti a caso.
Io partirei con una visita psichiatrica.
[#4]
Utente
No, infatti ho detto che comunque ne parlerò con il mio medico e se lui dovesse avere dubbi sulla SM sarà lui stesso a suggerirmi il percorso. Alcuni sintomi come momenti atrofia di un dito del piede e alla vulva,sensazione di solletico quando mi viene toccato il braccio sinistro ce li ho da molto prima di iniziare ad avere ansia, per questo mi sono insospettita. Anche se dovessi avere malauguratamente un qualche problema serio intraprenderò comunque una cura da uno psicoterapeuta. La ringrazio per l'attenzione, buona giornata
[#5]
Gentile utente,
Non esattamente. Non è che il medico deve valutare i suoi dubbi sulla SM, ci sono mille malattie su cui avere dubbi così a vuoto.
Il medico la valuta e se ha dei dubbi fa esami su ciò che vuole accertare, non è che va dal medico per sapere se ha la SM e il tutto si limita a escludere o meno questo.
Quindi ritiene che questo problema non sia serio ? Inoltre perché mai uno psicoterapeuta, chi lo ha stabilito che la cura di questo suo eventuale stato debba consistere in una psicoterapia ?
Non esattamente. Non è che il medico deve valutare i suoi dubbi sulla SM, ci sono mille malattie su cui avere dubbi così a vuoto.
Il medico la valuta e se ha dei dubbi fa esami su ciò che vuole accertare, non è che va dal medico per sapere se ha la SM e il tutto si limita a escludere o meno questo.
Quindi ritiene che questo problema non sia serio ? Inoltre perché mai uno psicoterapeuta, chi lo ha stabilito che la cura di questo suo eventuale stato debba consistere in una psicoterapia ?
[#6]
Utente
"Se lui dovesse avere dubbi sulla SM sarà lui stesso a suggerirmi il percorso. " mi dice gentilmente come è riuscito a ricavare da questa frase che ho intenzione di chiedere al mio medico di valutare in base ai miei dubbi?
Sì, sicuramente non è qualcosa da sottovalutare, ma se permette preferisco un disturbo di ansia o comunque un qualcosa curabile che una malattia neurologica non curabile.
Ho detto psicoterapeuta perché un mio collega universitario ha avuto per mesi il mio stesso problema (associato ad insonnia) e il suo medico (che è anche il mio) gli ha prima prescritto esami tiroidei, visita NEUROLOGICA e , una volta escluse cause organiche, terapia da uno psicoterapeuta. Mi sembra logico dal momento che problemi organici sono riscontrabili con certezza: se nel cervello sono presenti i famosi "buchi", se la tiroide ha dei valori anormali è un esame che da più certezze rispetto a perizia psichiatrica, non trova? Poi se da questi esami di routine non si riscontra nulla è ovvio che si va ad analizzare la mente
Sì, sicuramente non è qualcosa da sottovalutare, ma se permette preferisco un disturbo di ansia o comunque un qualcosa curabile che una malattia neurologica non curabile.
Ho detto psicoterapeuta perché un mio collega universitario ha avuto per mesi il mio stesso problema (associato ad insonnia) e il suo medico (che è anche il mio) gli ha prima prescritto esami tiroidei, visita NEUROLOGICA e , una volta escluse cause organiche, terapia da uno psicoterapeuta. Mi sembra logico dal momento che problemi organici sono riscontrabili con certezza: se nel cervello sono presenti i famosi "buchi", se la tiroide ha dei valori anormali è un esame che da più certezze rispetto a perizia psichiatrica, non trova? Poi se da questi esami di routine non si riscontra nulla è ovvio che si va ad analizzare la mente
[#7]
Gentile utente,
Molto semplice, percè lo ha appunto scritto lei. Uno non va dal medico dicendogli "siccome ho paura della SM, mi dica se ho la SM o no".
Anche perché, per esempio, una presentazione di questo tipo evidenzia un sintomo che è la paura.
Qualunque cosa sia, la visita dovrà considerare i suoi sintomi in maniera da lasciare aperte tutte le ipotesi su cui può sorgere un dubbio, non a priori quella di cui Lei ha paura e solo quella.
"Poi se da questi esami di routine non si riscontra nulla è ovvio che si va ad analizzare la mente"
No, non si ragiona così. Anche perché gli esami non sono un oracolo, non è che dicano tutto il possibile, e se non si sa cosa cercare possono non dire niente di chiaro. La routine è solo un modo per semplificare una serie di controlli orientativi su malattie comuni.
Quindi la visita decide il medico come si svolge, cosa deve essere approfondito etc, è lì apposta per questo. Un paziente che manifesta una paura è evidente come tale, e la visita è uno degli accertamenti che si fanno in prima battuta, compreso il comportamento, quello che uno racconta, come lo racconta, etc.
Lei quando parla di problemi organici ha una sua idea, "buchi", cioè è concentrato sull'oggetto della sua paura. Ci sono cose che si vedono, cose che non si vedono, e poi dipende con quale esame.
Per quanto riguarda il suo collega, non è che tutti debbano fare le stesse cure, le cure si scelgono in base alla diagnosi.
Molto semplice, percè lo ha appunto scritto lei. Uno non va dal medico dicendogli "siccome ho paura della SM, mi dica se ho la SM o no".
Anche perché, per esempio, una presentazione di questo tipo evidenzia un sintomo che è la paura.
Qualunque cosa sia, la visita dovrà considerare i suoi sintomi in maniera da lasciare aperte tutte le ipotesi su cui può sorgere un dubbio, non a priori quella di cui Lei ha paura e solo quella.
"Poi se da questi esami di routine non si riscontra nulla è ovvio che si va ad analizzare la mente"
No, non si ragiona così. Anche perché gli esami non sono un oracolo, non è che dicano tutto il possibile, e se non si sa cosa cercare possono non dire niente di chiaro. La routine è solo un modo per semplificare una serie di controlli orientativi su malattie comuni.
Quindi la visita decide il medico come si svolge, cosa deve essere approfondito etc, è lì apposta per questo. Un paziente che manifesta una paura è evidente come tale, e la visita è uno degli accertamenti che si fanno in prima battuta, compreso il comportamento, quello che uno racconta, come lo racconta, etc.
Lei quando parla di problemi organici ha una sua idea, "buchi", cioè è concentrato sull'oggetto della sua paura. Ci sono cose che si vedono, cose che non si vedono, e poi dipende con quale esame.
Per quanto riguarda il suo collega, non è che tutti debbano fare le stesse cure, le cure si scelgono in base alla diagnosi.
[#8]
Utente
Sì, ma ho detto "se dovesse pensare alla sclerosi multipla" perché è stata la prima malattia neurologica che mi è venuta in mente, come potrebbe anche trattarsi di tiroide o diabete, ma comunque volevo intendere problemi organici del sistema nervoso, stanotte non ho chiuso occhio perché avevo crampi alle gambe, tipo bisogno di stenderle.. non ricordo il nome tecnico, forse sindrome delle gambe senza riposo e oggi quando provo ad alzarmi sento le ginocchia addormentate completamente. Io mi auguro vivamente che siano sintomi di ansia, anche se arrivati a questo punto inizio a pensare che possa essere qualcosa ancor peggipre della sm anche perché da circa 4 giorni non ho più quegli attacchi di ansia, sono molto più serena, forse perché ho ripreso gli orari di sonno normali, mentre invexe per tutta l' estate ho dormito di giorno , il pomeriggio studiavo e la notte uscivo. Comunque fra qualche oretta mi recherò dal mio medico e le farò sapere. A presto, una buona giornata
[#9]
Gentile utente,
"perché è stata la prima malattia neurologica che mi è venuta in mente"
A Lei, ma il medico non parte da questo presupposto. Quindi il suo intervento non sarà di escludere o meno la sclerosi multipla, sarà un po' diverso.
"perché è stata la prima malattia neurologica che mi è venuta in mente"
A Lei, ma il medico non parte da questo presupposto. Quindi il suo intervento non sarà di escludere o meno la sclerosi multipla, sarà un po' diverso.
[#12]
Utente
Non vedo per quale motivo noon dovrei gradire le risposte, anzi io mi auguro vivamente che il problema sia quello indicato da lei, è semplicemente mancaza di empatia che secondo me è fondamentale per chi aiuta le persone in difficoltà e lo ha scelto come mestiere. Ad ogni modo il medico oggi mi ha prescritto analisi tiroidee e controllo della glicemia, mi ha "regalato" un vasetto di valeriana e ha fatto qualche controllo neurologico (camminare ad occhi chiusi con le braccia avanti, stringere il pugno e altri esami simili): ha detto che lui escluderebbe problemi neurologici, ma che se le analisi saranno negative e se dovessi ancora stare male malgrado la valeriana mi indicherà qualcuno per una maggiore conferma
[#13]
Gentile utente,
L'empatia ognuno la vede e non la vede dove vuole.
"escluderebbe" non significa esclude, la medicina non funziona così, non si fanno diagnosi in cui si esclude tutto, non perché non siano state fatte bene, ma perché si cercano dei sintomi e dei segni, e si fanno diagnosi quando si riconosce qualcosa, o si approfondisce perché si dubita della presenza di qualcosa.
Il dubbio è medico, mentre la paura del paziente è un sintomo che non punta il dito verso l'oggetto della paura, ma verso la paura.
Per cui se uno arriva col terrore di avere la malattia x, il medico può benissimo decidere di iniziare una cura psichiatrica, anche senza ritenere di fare altre indagini.
Tutto questo per poi arrivare a un po' di valeriana. Se ha un problema d'ansia che sia data una cura per questo.
L'empatia ognuno la vede e non la vede dove vuole.
"escluderebbe" non significa esclude, la medicina non funziona così, non si fanno diagnosi in cui si esclude tutto, non perché non siano state fatte bene, ma perché si cercano dei sintomi e dei segni, e si fanno diagnosi quando si riconosce qualcosa, o si approfondisce perché si dubita della presenza di qualcosa.
Il dubbio è medico, mentre la paura del paziente è un sintomo che non punta il dito verso l'oggetto della paura, ma verso la paura.
Per cui se uno arriva col terrore di avere la malattia x, il medico può benissimo decidere di iniziare una cura psichiatrica, anche senza ritenere di fare altre indagini.
Tutto questo per poi arrivare a un po' di valeriana. Se ha un problema d'ansia che sia data una cura per questo.
[#14]
Utente
Quindi secondo lei quando un paziente si reca dal medico curante spaventato per qualche sintomo (che può provocare una lecita paura) questi deve subito imbottirlo di psicofarmaci? Tipico degli psichiatri. Io invece ho apprezzato molto come si è comportato: intanto preno la valeriana per rilassarti, faccio accertamenti tiroidei. Dalle analisi si vedrà cosa fare in base alla persistenza dei sintomi. Evidentemente a questo punto è lei che non si rende conto che questi sintomi possono davvero essere dati da un problema del SN, altrimenti il mio medico per prima cosa non mi avrebbe fatto un controllo neurologico. Purtroppo per medici come lei ho perso una cara amica all'età di 13 anni: aveva sempre mal di testa e il medico si ostinava a dire "è stress" visto che aveva da poco perso la mamma, invece era meningite. Troppe volte noi pazienti ci sentiamo dire"colpa dello stress, colpa dell'ansia". Di recente un signore(cugino di un mio amico) si è recato al pronto soccorso per intorpidimento al braccio, la risposta che gli è stata data la può immaginare: tornato a casa è morto di ictus. Vi affidiamo la nostra vita e siamo stanchi della negligenza e imperizia, forse troppo spesso causata dalla presunzione. Ad ogni modo mi ha detto che se dovesse essere ansia di certo non mi farebbe imbottire di psicofarmaci, ma mi manderebbe da una psicoterapeuta e psichiatra che in base alla risposta della terapia deciderà se è il caso di impiegare farmaci o meno.
[#15]
Gentile utente,
Quindi secondo Lei quando uno psichiatra fa una diagnosi e dà una cura, lei definirebbe questo "imbottire" (a fin di male evidentemente) qualcuno di medicinali.
Tipico degli psichiatri che lavorano bene è dare delle cure.
" Troppe volte noi pazienti ci sentiamo dire"colpa dello stress, colpa dell'ansia"."
La colpa non esiste. Lo stress è un modo di dire. Quindi qui non siamo nella psichiatria, ma nei discorsi da bar.
"" che in base alla risposta della terapia deciderà se è il caso di impiegare farmaci o meno."
Non si ragiona così. La scelta non è mica farmaci sì/farmaci no.
Il problema secondo me qui è che ha un pregiudizio e una paura nei confronti di ciò che, dentro questa diffidenza, assume dei connotati assolutamente estranei a quelli reali (i farmaci).
Quel è tipico di chi ha questa impostazione è cercare cure che non considerano invasive, di solito orientandosi verso un "nulla" terapeutico, e perdendo tempo.
Dopo di che, se deve chiedere un consulto a uno psichiatra per poi offendere la categoria, la cosa non ha senso.
Quindi secondo Lei quando uno psichiatra fa una diagnosi e dà una cura, lei definirebbe questo "imbottire" (a fin di male evidentemente) qualcuno di medicinali.
Tipico degli psichiatri che lavorano bene è dare delle cure.
" Troppe volte noi pazienti ci sentiamo dire"colpa dello stress, colpa dell'ansia"."
La colpa non esiste. Lo stress è un modo di dire. Quindi qui non siamo nella psichiatria, ma nei discorsi da bar.
"" che in base alla risposta della terapia deciderà se è il caso di impiegare farmaci o meno."
Non si ragiona così. La scelta non è mica farmaci sì/farmaci no.
Il problema secondo me qui è che ha un pregiudizio e una paura nei confronti di ciò che, dentro questa diffidenza, assume dei connotati assolutamente estranei a quelli reali (i farmaci).
Quel è tipico di chi ha questa impostazione è cercare cure che non considerano invasive, di solito orientandosi verso un "nulla" terapeutico, e perdendo tempo.
Dopo di che, se deve chiedere un consulto a uno psichiatra per poi offendere la categoria, la cosa non ha senso.
[#18]
Utente
allora mi scuso, ovviamente non era mia intenzione.
Comunque se non sbaglio ha detto malattia di Grave e sto prendendo Tapazole. Proprio pomeriggio ho una visita di controllo per verificare se il dosaggio è perfetto, ma io credo di sì perché non sto avendo sintomi particolarmente rilevanti. Ora che ho curato la tiroide mi trovo con il dente del giudizio che fa malissimo, nella mia vita ogni volta si sistema un problema e non fai in tempo a tirare un respiro di sollievo che se ne presenta un altro ahaha. Però dopo aver provato quella brutta ansia preferisco mille volte i dolori fisici, senza nulla togliere alle persone che soffrono di malattie invalidanti non psichiche.
Adesso la saluto, magari le farò avere aggiornamenti di pomeriggio. Ora che sono molto più rilassata vorrei ringraziarla per avermi consigliata per tutto questo tempo, buona giornata
Comunque se non sbaglio ha detto malattia di Grave e sto prendendo Tapazole. Proprio pomeriggio ho una visita di controllo per verificare se il dosaggio è perfetto, ma io credo di sì perché non sto avendo sintomi particolarmente rilevanti. Ora che ho curato la tiroide mi trovo con il dente del giudizio che fa malissimo, nella mia vita ogni volta si sistema un problema e non fai in tempo a tirare un respiro di sollievo che se ne presenta un altro ahaha. Però dopo aver provato quella brutta ansia preferisco mille volte i dolori fisici, senza nulla togliere alle persone che soffrono di malattie invalidanti non psichiche.
Adesso la saluto, magari le farò avere aggiornamenti di pomeriggio. Ora che sono molto più rilassata vorrei ringraziarla per avermi consigliata per tutto questo tempo, buona giornata
[#19]
Gentile utente,
L'ipertiroidismo in questione in che condizione era: gli ormoni tiroide erano alti e producevano quindi una "intossicazione da ormone tiroideo".
Le è stato detto che il suo stato mentale dipendeva da questo, perché in genere non è una ambiguità diagnostica di grande rilievo, voglio dire che i sintomi ansiosi da tiroide non si confondono molto con quelli di un disturbo d'ansia di tipo ossessivo.
L'ipertiroidismo in questione in che condizione era: gli ormoni tiroide erano alti e producevano quindi una "intossicazione da ormone tiroideo".
Le è stato detto che il suo stato mentale dipendeva da questo, perché in genere non è una ambiguità diagnostica di grande rilievo, voglio dire che i sintomi ansiosi da tiroide non si confondono molto con quelli di un disturbo d'ansia di tipo ossessivo.
Questo consulto ha ricevuto 20 risposte e 2k visite dal 20/09/2016.
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