Un disturbo bipolare
Salve diversi anni fa ebbi un crisi depressiva. Mi sentivo sempre stanco, apatico,triste senza alcuna energia e non provavo piacere in nessuna attività. Allarmato da questo stato mi rivolsi ad uno psichiatra che mi diagnosticò una depressione maggiore e mi prescrisse una terapia di 20 gocce di paroxetina. Di lì a breve mi ripresi e cominciai a stare molto meglio. Ma con il senno di poi mi sono reso conto che il mio umore era variato troppo verso l'altro. Durante il periodo in cui presi questa dose di antidepressivo che durò circa un anno cominciai a dedicarmi a diverse attività ludiche e feci una spesa sostanziosa acquistando un appartamento con lo scopo di uscire dalla casa dove vivevo con mia madre ed andare a vivere da solo. Più avanti cambiai psichiatra che mi tolse l'antidepressivo. Immediatamente dopo ripiombai nella depressione totale e fui ricoverato in una clinica. Mia madre raccontò ai medici del mio periodo in cui avevo acquistato questa casa che venne scambiato per una crisi maniacale e quindi mi venne diagnosticato un disturbo bipolare. Cominciarono a curarmi con degli stabilizzatori dell'umore ma non ho avuto miglioramenti per anni. Dopo una grande litigata con la mia psichiatra riuscii a convincerla a darmi 5 gocce di antidepressivo (questa volta il cipralex). Dopo breve tempo ricomincia a stare bene e tutt'ora con questa terapia mi sono ripreso e sto benissimo. Possibile che quella che è stata scambiata per una crisi maniacale sia stato uno stato provocato da un eccessivo dosaggio di antidepressivo che ha accentuato una mia già naturale predisposizione a spendere? Ho il sospetto che a causa di questa diagnosi errata io sia stato curato con i farmaci sbagliati per tanti anni e che se invece fossi stato curato da subito con una giusta dose di antidepressivi sarei stato meglio molto prima.
Cosa ne pensa?
Grazie
Cordiali saluti
Federico Dominici
Cosa ne pensa?
Grazie
Cordiali saluti
Federico Dominici
[#1]
Gentile utente,
Non è una quesione quantitativa, o meglio si usa anche un criterio du quantità sui sintomi ma per orientarsi. La mania o ipomania sono caratterizzate da una cecità al rischio e alle proporzioni di ciò che si fa, visto semplicemente come un "investimento" comportamentale giustificato dal tono e dalla prospettiva ottimistica. Fino al delirio nelle forme psicotiche.
Ora, se uno spendesse dei soldi che ha o facendo un mutuo per comprarsi un appartamento, la cosa in sé non è che sia automaticamente indicativa di mania.
Il fatto che sia venuto al termine di una depresione non è chiaro, perché anche chi sta meglio perché non è depresso tende a spendere di più, a prendersi qualche soddisfazione, ad avere più voglia di cambiamenti.
Gli stabilizzatori spesso durante un episodio depressivo non cambiano granché, se mai prevengono l'instabilità a venire.
Nelle forme di tipo II possono anche essere abbinati agli antidedepressivi.
Da quel che risulta la mania indotta da antidepressivi è comunque qualcosa che rientra nella predisposizione al disturbo bipolare, e non è un effetto atteso dell'antidepressivo, anche a dose piena.
Non è una quesione quantitativa, o meglio si usa anche un criterio du quantità sui sintomi ma per orientarsi. La mania o ipomania sono caratterizzate da una cecità al rischio e alle proporzioni di ciò che si fa, visto semplicemente come un "investimento" comportamentale giustificato dal tono e dalla prospettiva ottimistica. Fino al delirio nelle forme psicotiche.
Ora, se uno spendesse dei soldi che ha o facendo un mutuo per comprarsi un appartamento, la cosa in sé non è che sia automaticamente indicativa di mania.
Il fatto che sia venuto al termine di una depresione non è chiaro, perché anche chi sta meglio perché non è depresso tende a spendere di più, a prendersi qualche soddisfazione, ad avere più voglia di cambiamenti.
Gli stabilizzatori spesso durante un episodio depressivo non cambiano granché, se mai prevengono l'instabilità a venire.
Nelle forme di tipo II possono anche essere abbinati agli antidedepressivi.
Da quel che risulta la mania indotta da antidepressivi è comunque qualcosa che rientra nella predisposizione al disturbo bipolare, e non è un effetto atteso dell'antidepressivo, anche a dose piena.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Ex utente
Sono d'accordo con lei quando dice che in una fase in cui una persona comincia a sentirsi meglio è più portata a spendere per togliersi qualche soddisfazione e prendersi cura di se stessi.. Se il periodo in cui ero sotto 20 gocce di paroxetina mi abbia scatenato una fase maniacale è tutto da dimostrare ma nonostante questo i medici si sono espressi dicendo che ero affetto da disturbo bipolare di tipo 2. Quando mi venne tolto l'antidepressivo e ricaddi in depressione e venni ricoverato in una clinica mia madre raccontò ai medici che avevo acquistato un appartamento indebitandomi. Io come le ho detto acquistai questa casa per andarci a vivere e feci diverse ristrutturazioni. Mi fù concesso un mutuo (cosa che come sà bene le banche non concedono a tutti quindi ero in grado di affrontare la rata) ma per quanto riguarda le ristrutturazioni effettivamente mi trovai un po' in difficoltà in quanto non avevo preventivato bene le spese.
Forse è stato un investimento sbagliato ma c'è da considerare anche il fatto che quando l'ho fatto ero molto giovane e inesperto. Fatto sta che da lì in poi per ben 7 anni sono stato in cura da una psichiatra del CIM che mi ha curato con soli stabilizzatori dell'umore e neurolettici senza avere il benché minimo miglioramento. Ero sempre più depresso. Possibile che in un arco di tempo così lungo non gli siano venuti dubbi che forse era il caso di cambiare completamente terapia? Questa psichiatra ha dato per buona la diagnosi che mi fecero in quella clinica ed ha continuato sullo stesso binario per anni. Io solo ora che sto meglio comincio a rendermi conto che sicuramente poteva fare meglio e doveva fare meglio. Per finire le riporto una frase che ho trovato e che secondo me ha molto a che fare con il mio caso: ..."episodi simil-ipomaniacali chiaramente indotti da un trattamento somatico antidepressivo (per es., farmaci, terapia elettroconvulsivante, light therapy), non dovrebbero essere considerati per la diagnosi di Disturbo Bipolare II". In pratica secondo il mio parere il trattamento che ho fatto con antidepressivo all'insorgere della mia depressione ha solo accentuato una mia già naturale inclinazione a spendere ( l'ho sempre fatto nella mia vita avendone la possibilità ).
Forse è stato un investimento sbagliato ma c'è da considerare anche il fatto che quando l'ho fatto ero molto giovane e inesperto. Fatto sta che da lì in poi per ben 7 anni sono stato in cura da una psichiatra del CIM che mi ha curato con soli stabilizzatori dell'umore e neurolettici senza avere il benché minimo miglioramento. Ero sempre più depresso. Possibile che in un arco di tempo così lungo non gli siano venuti dubbi che forse era il caso di cambiare completamente terapia? Questa psichiatra ha dato per buona la diagnosi che mi fecero in quella clinica ed ha continuato sullo stesso binario per anni. Io solo ora che sto meglio comincio a rendermi conto che sicuramente poteva fare meglio e doveva fare meglio. Per finire le riporto una frase che ho trovato e che secondo me ha molto a che fare con il mio caso: ..."episodi simil-ipomaniacali chiaramente indotti da un trattamento somatico antidepressivo (per es., farmaci, terapia elettroconvulsivante, light therapy), non dovrebbero essere considerati per la diagnosi di Disturbo Bipolare II". In pratica secondo il mio parere il trattamento che ho fatto con antidepressivo all'insorgere della mia depressione ha solo accentuato una mia già naturale inclinazione a spendere ( l'ho sempre fatto nella mia vita avendone la possibilità ).
[#3]
Gentile utente,
La citazione ultima è un po'ambigua però, le spiego perché. Si dice episodi simil-maniacali. Ma "simil" non è chiaro cosa significhi. Se invece vuol dire episodi maniacali indotti dall'uso di antidepressivi, allora invece il discorso è un po' l'inverso. Si tende cioè a considerarli per la diagnosi, con la dicitura "bipolare 3".
In questi casi è come se si trattasse di un disturbo attenuato, sia nell'andamento che nelle manifestazioni spontanee, una via di mezzo tra il nulla e il disturbo di riferimento (nel suo caso il 2).
Nella forma 2 non si tratta comunque di mania ma di ipomania, il che equivale a dire fasi anche benigne di eccitamento minore, magari indotte dall'uso di antidepressivi.
Non è detto che in questo caso sia necessario stabilizzare, ma va tenuto presente che l'antidepressivo può indurre l'ipomania.
La citazione ultima è un po'ambigua però, le spiego perché. Si dice episodi simil-maniacali. Ma "simil" non è chiaro cosa significhi. Se invece vuol dire episodi maniacali indotti dall'uso di antidepressivi, allora invece il discorso è un po' l'inverso. Si tende cioè a considerarli per la diagnosi, con la dicitura "bipolare 3".
In questi casi è come se si trattasse di un disturbo attenuato, sia nell'andamento che nelle manifestazioni spontanee, una via di mezzo tra il nulla e il disturbo di riferimento (nel suo caso il 2).
Nella forma 2 non si tratta comunque di mania ma di ipomania, il che equivale a dire fasi anche benigne di eccitamento minore, magari indotte dall'uso di antidepressivi.
Non è detto che in questo caso sia necessario stabilizzare, ma va tenuto presente che l'antidepressivo può indurre l'ipomania.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 4.3k visite dal 17/09/2016.
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Approfondimento su Disturbo bipolare
Il disturbo bipolare è una patologia che si manifesta in più fasi: depressiva, maniacale o mista. Scopriamo i sintomi, la diagnosi e le possibili terapie.