Quale specialista può aiutarmi in caso di disturbo ossessivo da ossessioni pure?
Salve, sono un ragazzo di 23 anni. Da quando sono piccolo ho problemi nel modo in cui gestisco i miei pensieri e le mie preoccupazioni, che spesso divengono ripetitivi e si ripresentano in maniera intrusiva e indesiderata.
Mi spiego meglio: avendo bassa autostima e essendo eccessivamente sensibile, tendo spesso a darmi colpe spropositate per situazioni passate (che per altri sarebbero banali e ormai concluse), e per scaricare la tensione che ciò mi provoca, ho bisogno di prove "concrete" e razionali del fatto che io fossi nella ragione, o quantomeno non completamente nel torto.. ciò mi provoca una sorta di compulsione, che rimane completamente mentale , e non determina "rituali" concreti, ma solo ragionamenti che comunque sono molto ripetitivi e che non portano a nulla ("non ero nel torto perché... "Ho ragione io per le seguenti ragioni... "non sono una persona negativa perché..." etc.), se non ad ansia e depressione; spesso inoltre attribuisco ad altre persone emozioni forti e negative verso di me che mi provocano un certo disagio (che comunque poi passa).
Ho preso per circa 5 anni zoloft e risperidone, in dosi man mano decrescenti, fino alla totale interruzione nell' aprile scorso. Da allora, noto progressivamente un aumento dello stress che tali pensieri provocano (pensieri d'altronde mai completamente eliminati con la sertralina) e soprattutto un'intensificarsi della loro ripetitività.
Da febbraio sono andato una volta a settimana da uno psicologo, e il parlare di questi pensieri aveva un effetto tranquillizzante, che però col passare di poco tempo passava (ci tengo a dire che vivo una vita normalissima, studio all'università e ho molti amici, e che dai test sulla mia personalità che si effettuano prima di iniziare il percorso psicologico non è risultato nulla di "anomalo" ,solo un eccesso di razionalità a discapito della parte emotiva troppo spesso nascosta).
Documentandomi meglio sul "Disturbo ossessivo compulsivo" ho trovato molti punti in comune con me, a parte il fatto di non dover eseguire compulsioni vere e proprie, ma come ho già detto solo "mentali" (in verità piccole compulsioni le ho avute in passato e le ho ancora oggi, come controllare spesso se il gas sia chiuso o cose simili, ma quasi sempre di poca intensità e comunque non assolutamente invalidanti).
La mia domanda è la seguente: non essendo il mio problema legato a rituali veri e propri, può uno specialista cognitivo comportamentale (TCC) aiutarmi? In caso contrario, a chi potrei rivolgermi? dato che il DOC si risolve "non parlando e non chiedendo rassicurazioni sulle proprie preoccupazioni, ma semplicemente non pensandoci più", come può realmente aiutarmi un percorso psicologico "classico", basato invece sul parlare di queste?
Mi scuso della lunghezza del messaggio,e grazie in anticipo per le eventuali risposte.
Mi spiego meglio: avendo bassa autostima e essendo eccessivamente sensibile, tendo spesso a darmi colpe spropositate per situazioni passate (che per altri sarebbero banali e ormai concluse), e per scaricare la tensione che ciò mi provoca, ho bisogno di prove "concrete" e razionali del fatto che io fossi nella ragione, o quantomeno non completamente nel torto.. ciò mi provoca una sorta di compulsione, che rimane completamente mentale , e non determina "rituali" concreti, ma solo ragionamenti che comunque sono molto ripetitivi e che non portano a nulla ("non ero nel torto perché... "Ho ragione io per le seguenti ragioni... "non sono una persona negativa perché..." etc.), se non ad ansia e depressione; spesso inoltre attribuisco ad altre persone emozioni forti e negative verso di me che mi provocano un certo disagio (che comunque poi passa).
Ho preso per circa 5 anni zoloft e risperidone, in dosi man mano decrescenti, fino alla totale interruzione nell' aprile scorso. Da allora, noto progressivamente un aumento dello stress che tali pensieri provocano (pensieri d'altronde mai completamente eliminati con la sertralina) e soprattutto un'intensificarsi della loro ripetitività.
Da febbraio sono andato una volta a settimana da uno psicologo, e il parlare di questi pensieri aveva un effetto tranquillizzante, che però col passare di poco tempo passava (ci tengo a dire che vivo una vita normalissima, studio all'università e ho molti amici, e che dai test sulla mia personalità che si effettuano prima di iniziare il percorso psicologico non è risultato nulla di "anomalo" ,solo un eccesso di razionalità a discapito della parte emotiva troppo spesso nascosta).
Documentandomi meglio sul "Disturbo ossessivo compulsivo" ho trovato molti punti in comune con me, a parte il fatto di non dover eseguire compulsioni vere e proprie, ma come ho già detto solo "mentali" (in verità piccole compulsioni le ho avute in passato e le ho ancora oggi, come controllare spesso se il gas sia chiuso o cose simili, ma quasi sempre di poca intensità e comunque non assolutamente invalidanti).
La mia domanda è la seguente: non essendo il mio problema legato a rituali veri e propri, può uno specialista cognitivo comportamentale (TCC) aiutarmi? In caso contrario, a chi potrei rivolgermi? dato che il DOC si risolve "non parlando e non chiedendo rassicurazioni sulle proprie preoccupazioni, ma semplicemente non pensandoci più", come può realmente aiutarmi un percorso psicologico "classico", basato invece sul parlare di queste?
Mi scuso della lunghezza del messaggio,e grazie in anticipo per le eventuali risposte.
[#1]
Ha parlato di questi suoi dubbi con il suo terapeuta?
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Utente
No, il consulto psicologico l'ho interrotto a luglio, ho un appuntamento conclusivo a fine settembre, ma la terapia durava 6 mesi.. Al massimo potrei continuare altri 6 mesi, ma essendo un consultorio e quindi un servizio gratuito, passati questi altri 6 mesi, si concluderà. Io comunque gliene parlerò
[#3]
Sarebbe utile che si rivolga ad uno psichiatra per un inquadramento specifico della sua situazione.
Il fatto che il progetto terapeutico sia limitato in quanto gratuito ne compromette anche l'efficacia, ed in ogni caso nel corso del periodo di trattamento doveva essere di indirizzamento verso altri servizi.
Il fatto che il progetto terapeutico sia limitato in quanto gratuito ne compromette anche l'efficacia, ed in ogni caso nel corso del periodo di trattamento doveva essere di indirizzamento verso altri servizi.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.4k visite dal 14/09/2016.
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