Una terapia cognitivo-comportamentale, ma io non posso permettermelo
Buongiorno, sono un ragazzo di 22 anni e sono uno studente-lavoratore. A fine aprile ho avuto il mio primo attacco di panico (scoprendo solo dopo che si trattava di questo) e da li sono iniziati una serie infinita di sintomi tutti ricollegabili all'ansia. Di esami medici ho solo fatto le analisi del sangue in riferimento ai livelli utili per la tiroide (tutto in regola). Il mio medico mi prescrisse Xanax (5goccie X3). Ho preso Xanax per circa un mese e poi l ho scalato un po' dal terrore che mi suscitava questo ansiolitico e un po' perché stavo cominciando a sentirmi meglio. Praticando sport, uscendo, lavorando i sintomi si sono un po' attenuati, ma non scomparsi. Il mio medico mi aveva suggerito di fare una terapia cognitivo-comportamentale, ma io non posso permettermelo in termini economici. Così chiedendoli dell'ASL mi ha risposto che uno psichiatra non è la giusta figura per il mio caso. Adesso io mi ritrovo a settembre, con vari sintomi dell'ansia e qualche attacco di panico, che stanno influenzando anche il mio umore in quanto mi sento smarrito e senza sapere a chi rivolgermi. Non faccio altro che cercare come curarmi, ho bisogno del parere di una figura professionale e del suo appoggio.MI sento come se stessi perdendo tempo inutile, e questo non mi rende tranquillo nello studio e nel lavoro. Ritenete che nella mia situazione (per quanto siate riusciti a comprendere dalla mia descrizione) sia utile che io mi rivolga ad uno psichiatra il prima possibile ? E tramite l'ASL è possibile eventualmente seguire un percorso sia farmacologico che psicologico ?
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Lo xanax prescritto dal suo medico era a dosaggio molto basso, se funzionava vuol dire che la suggestione, cioè il pensiero "ho preso i farmaco, starò meglio" la faceva stare meglio. Anche il fatto che lo sport, il lavoro ecc attenuino i sintomi fa pensare che il suo medico abbia ragione e che la terapia cognitivo comportamentale possa funzionare. Si tratta di una terapia di solito breve, una ventina di sedute circa, inizialmente una a settimana e poi più distanziate nel tempo, che danno strumenti pratici per superare ansia e panico. Lo psicoterapeuta può essere un medico o uno psicologo, le tariffe variano parecchio se si rivolge a uno specialista laureato da poco o a un professore universitario. Se ritiene di non poter fare questo investimento per la sua salute, può provare il servizio psichiatrico pubblico, dove ci sono ottimi specialisti, che però devono dare risposte a tutte le situazioni; teoricamente il servizio pubblico comprenderebbe anche la psicoterapia, nella pratica dipende da servizio a servizio.
Franca Scapellato
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Utente
La ringrazio dottoressa per la sua valutazione. Effettivamente anche io sarei molto tentato a cercare un valido professionista per una terapia cognitivo-comportamentale e poi, solo in seguito, se la situazione dovesse peggiorare o non migliorare magari cercare altre alternative. "Strumenti pratici" per superare questa situazione invalidante effettivamente è quello di cui sono alla ricerca, anche se sono un po' preoccupato di ritrovarmi in "mani sbagliate" e quindi perdere tempo prezioso (e soprattutto quelle poche risorse economiche di cui dispongo) senza aver concluso nulla. Per una mia personale opinione, se vogliamo pregiudizio anche infondato, mi sentirei più tranquillo ad essere seguito da uno psichiatra-psicoterapeuta. Ho chiesto aiuto qualche giorno fa al mio medico di famiglia per la ricerca di uno psichiatra-psicoterapeuta ma mi ha risposto che è difficilissimo trovarne, in quanto sono pochi gli psichiatri che si occupano anche di psicoterapia. Dunque, le chiedo: è davvero così difficile trovare uno psichiatra-psicoterapeuta ? (se esistono delle modalità tramite la rete, gradirei molto che lei me le suggerisse); inoltre, è possibile che uno psichiatra-psicoterapeuta opti per un percorso solo psicoterapeutico o generalmente si occupa della combinazione delle terapie farmacologiche e psicoterapeutiche ? La ringrazio in anticipo.
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Se cerca sul nostro sito gli specialisti per regione troverà psichiatri perfezionati in psicoterapia, forse ce n'è qualcuno anche nella sua città o poco lontano.
Se a parere dello psichiatra la psicoterapia è sufficiente a superare i problemi non ci sono motivi per associare farmaci.
Per quanto riguarda la scelta dello specialista bisogna tener presente che la psicoterapia è un lavoro "di coppia", entrambi devono avere la sensazione di lavorare bene insieme.
Il paziente in particolare deve sentirsi libero di parlare non solo dei suoi problemi, ma anche di quello che nella terapia lo mette a disagio o secondo lui manca. Questa "alleanza terapeutica" si crea nelle prime sedute, c'è o non c'è, e se non c'è lo specialista può essere qualificato e bravissimo, ma per QUEL particolare paziente non funziona.
Se a parere dello psichiatra la psicoterapia è sufficiente a superare i problemi non ci sono motivi per associare farmaci.
Per quanto riguarda la scelta dello specialista bisogna tener presente che la psicoterapia è un lavoro "di coppia", entrambi devono avere la sensazione di lavorare bene insieme.
Il paziente in particolare deve sentirsi libero di parlare non solo dei suoi problemi, ma anche di quello che nella terapia lo mette a disagio o secondo lui manca. Questa "alleanza terapeutica" si crea nelle prime sedute, c'è o non c'è, e se non c'è lo specialista può essere qualificato e bravissimo, ma per QUEL particolare paziente non funziona.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.5k visite dal 10/09/2016.
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