Attacchi di panico e conseguenze sull'organismo
Gentili dottori,
ho sofferto per un breve periodo di attacchi di panico, ritengo in maniera abbastanza lieve poichè gli attacchi che sono durati più di qualche decina di secondi sono stati 2 o 3 e anche questi comunque non sono stati molto lunghi. Ad ogni modo sono riuscito a superare la cosa grazie all'aiuto della psicologa dell'università e grazie anche all'aver escluso tramite un completo esame cardiologico qualsiasi patologia in quel senso (la cosa che mi creava il panico infatti era la tachicardia sintomo prevalente nel mio caso). L'altro fattore che mi ha permesso di superare la cosa è stata la rassicurazione da parte sia dello psicologo che del medico che di molti articoli che ho letto che gli attacchi di panico essendo risposte, seppur esagerate, fisiologiche dell'organismo non creano nessun pericolo per la persona sia nel breve che nel lungo termine.
Oggi però purtroppo ho letto in un paio di articoli in internet di alcuni studi che sostengono il fatto che attacchi di panico ripetuti possono aumentano il rischio di infarto (un cardiologo lo scriveva), addirittura un altro articolo che sostiene che nelle 2 ore successive ad un attacco di panico il rischi di infarto aumenta di 9 volte. Adesso pur avendo superato il mio problema diciamo al 90 per cento (cioè non ho più avuto attacchi negli ultimi mesi ma ci penso ogni tanto diciamo), aver letto queste cose mi fa crollare in parte le sicurezze che avevo. Potete tranquillizzarmi in tal senso? Cioè che gli attacchi di panico non sono pericolosi? O devo assumere che sia lo psicocologo che il cardiologo che mi ha visitato sia il 90 per cento degli articoli in internet sull'argomento mentano?
Grazie e cordiali saluti.
Enrico.
ho sofferto per un breve periodo di attacchi di panico, ritengo in maniera abbastanza lieve poichè gli attacchi che sono durati più di qualche decina di secondi sono stati 2 o 3 e anche questi comunque non sono stati molto lunghi. Ad ogni modo sono riuscito a superare la cosa grazie all'aiuto della psicologa dell'università e grazie anche all'aver escluso tramite un completo esame cardiologico qualsiasi patologia in quel senso (la cosa che mi creava il panico infatti era la tachicardia sintomo prevalente nel mio caso). L'altro fattore che mi ha permesso di superare la cosa è stata la rassicurazione da parte sia dello psicologo che del medico che di molti articoli che ho letto che gli attacchi di panico essendo risposte, seppur esagerate, fisiologiche dell'organismo non creano nessun pericolo per la persona sia nel breve che nel lungo termine.
Oggi però purtroppo ho letto in un paio di articoli in internet di alcuni studi che sostengono il fatto che attacchi di panico ripetuti possono aumentano il rischio di infarto (un cardiologo lo scriveva), addirittura un altro articolo che sostiene che nelle 2 ore successive ad un attacco di panico il rischi di infarto aumenta di 9 volte. Adesso pur avendo superato il mio problema diciamo al 90 per cento (cioè non ho più avuto attacchi negli ultimi mesi ma ci penso ogni tanto diciamo), aver letto queste cose mi fa crollare in parte le sicurezze che avevo. Potete tranquillizzarmi in tal senso? Cioè che gli attacchi di panico non sono pericolosi? O devo assumere che sia lo psicocologo che il cardiologo che mi ha visitato sia il 90 per cento degli articoli in internet sull'argomento mentano?
Grazie e cordiali saluti.
Enrico.
[#1]
Mi sembra che i risultati che lei dice di avere letto su internet siano compatibili con il quadro che mi sembra le sia stato dato: gli attacchi di panico di cui ha sofferto possono portare a tachicardia ( tra gli altri segni e sintomi ) che non origina da cause cardiache e che non comporta di per se un danno ischemico in un soggetto giovane come lei ( a meno che lei non soffrisse di patologie cardiache preesistenti ).
È anche vero che in una situazione di iperattivazione neurovegetativa come quella di un attacco di panico, tra una possibile tachicardia e /o un possibile aumento della pressione arteriosa c'e' un maggiore impegno cardiaco e questo in soggetti predisposti può provocare un danno ischemico al muscolo cardiaco, allo stesso modo, a mio parere, in cui potrebbe succedere a un coronaricopatico ( magari inconsapevole ) che si metta a spalare la neve dopo un abbondante pranzo, con la temperatura a sottozero.
Ma in tutto questo discorso una volta che il suo cardiologo non ha riscontrato problemi mi pare che lei possa stare tranquillo ......o quasi tranquillo, perché la mia impressione è che la "spina" ansiogena correlata ai suoi attacchi di panico sia ancora presente , ed è in qualche modo legata anche alla paura di essere in pericolo per qualcosa che ha a che fare con il cuore.
È anche vero che in una situazione di iperattivazione neurovegetativa come quella di un attacco di panico, tra una possibile tachicardia e /o un possibile aumento della pressione arteriosa c'e' un maggiore impegno cardiaco e questo in soggetti predisposti può provocare un danno ischemico al muscolo cardiaco, allo stesso modo, a mio parere, in cui potrebbe succedere a un coronaricopatico ( magari inconsapevole ) che si metta a spalare la neve dopo un abbondante pranzo, con la temperatura a sottozero.
Ma in tutto questo discorso una volta che il suo cardiologo non ha riscontrato problemi mi pare che lei possa stare tranquillo ......o quasi tranquillo, perché la mia impressione è che la "spina" ansiogena correlata ai suoi attacchi di panico sia ancora presente , ed è in qualche modo legata anche alla paura di essere in pericolo per qualcosa che ha a che fare con il cuore.
Dr Giovanni Portuesi
[#2]
Ex utente
La ringrazio dottore per la cortese risposta.
Mi scusi, per "soggetti predisposti" intende soggetti che soffrano di patologie cardiache? In tal caso comunque non mi è stata riscontrata alcuna patologia.
Comunque sì probabilmente sotto sotto c'è ancora qualcosa in me che non mi fa stare tranquillo fino in fondo, diciamo che ogni tanto la paura che in una determinata situazione di particolare stress (esempio esame universitario) possa venirmi un attacco d'ansia c'è ma l'idea che anche se mi fosse venuto questo non mi avrebbe provocato conseguenze negative oltre a quelle direttamente legate all'attacco mi tranquillizzava. Ma quindi mi scusi in definitiva, sapendo che la medicina non è una scienza esatta e che un infarto in linea teorica può venire anche ad una persona sana che non abbia nessun problema di panico, posso stare tranquillo sul fatto che un attacco di panico non mi provochi conseguenze "catastrofiche"?
Grazie e cordiali saluti.
Mi scusi, per "soggetti predisposti" intende soggetti che soffrano di patologie cardiache? In tal caso comunque non mi è stata riscontrata alcuna patologia.
Comunque sì probabilmente sotto sotto c'è ancora qualcosa in me che non mi fa stare tranquillo fino in fondo, diciamo che ogni tanto la paura che in una determinata situazione di particolare stress (esempio esame universitario) possa venirmi un attacco d'ansia c'è ma l'idea che anche se mi fosse venuto questo non mi avrebbe provocato conseguenze negative oltre a quelle direttamente legate all'attacco mi tranquillizzava. Ma quindi mi scusi in definitiva, sapendo che la medicina non è una scienza esatta e che un infarto in linea teorica può venire anche ad una persona sana che non abbia nessun problema di panico, posso stare tranquillo sul fatto che un attacco di panico non mi provochi conseguenze "catastrofiche"?
Grazie e cordiali saluti.
[#3]
Ex utente
P.s. Chiarisco meglio una cosa. Il fatto di sapere che l'eventuale attacco non sarebbe stato di per se una cosa pericolosa più che tranquillizzarmi faceva si che io non prendessi troppo la cosa in modo drammatico, è stato sostanzialmente da quando mi hanno detto che l'attacco di panico non aveva conseguenze negative sul mio cuore che ho risolto il mio problema, quindi anche solo pensare il contrario mi destabilizza abbastanza.
Come dicevo prima, al di là che un infarto può venire a chiunque, posso stare sereno da questo punto di vista ?
GraZie e Cordiali saluti.
Come dicevo prima, al di là che un infarto può venire a chiunque, posso stare sereno da questo punto di vista ?
GraZie e Cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.1k visite dal 08/09/2016.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.