Demenza senile

Ho una zia di 74 anni la quale, oltre alle note caratteriali quali cocciutaggine, tendenza a dire bugie per il proprio tornaconto, credo soffra di demenza senile. Mi spiego meglio: vive da sola ed ogni volta che andavo a trovarla (io vivo a 10km) trovavo la casa in disordine e cose sparpagliate per casa. Qualche persona mi ha anche detto di averla vista alle 23 andare in giro per il paese. Inoltre ho notato uno scollamento dalla realtà nel senso che lei afferma di poter badare a sè stessa, di stare bene fisicamente, quando invece è piena di acciacchi e dimentica di prendere le medicine, e di non aver necessità di supporti, ed inoltre inventa di incontrare delle persone e di fare cose molto fantasiose. A seguito di vari eventi quali la rottura di una spalla in un incidente domestico, la perdita delle chiavi e simili abbiamo deciso di assumere prima una badante e poi delle persone che andavano a fare semplicemente le faccende di casa. Tutte sono state da lei mandate via alcune anche in malo modo, mettendomi in situazioni imbarazzanti. Ora deve fare una piccola operazione e con il suo consenso (sono trascorsi 3 giorni e già nega di avermelo dato) l'abbiamo portata in un istituto per anziani che si occupa di lei per il periodo post operatorio e con accompagnatori per le visite specialistiche successive. Io sono terrorizzata al pensiero che tra una decina di giorni debba ritornare a casa. Non so cosa fare, lei rifiuta badanti e sà badare a sè stessa, temo possa farsi del male. Cosa posso fare? quali strumento ho a disposizione per tutelare lei e anche me? La mia idea sarebbe di farla rimanere nell'istituto, ma lei è assolutamente contraria. Ho prenotato tra l'altro una visita neurologica nella speranza di capirci qualcosa in più sul suo stato.
Spero qualcuno possa aiutarmi. Grazie.
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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 4.1k 202
Ha fatto bene per la visita neurologica, se il deterioramento mentale sarà confermato il neurologo potrà consigliare la terapia farmacologica più adeguata per rallentare se possibile il disturbo, dipende dalla diagnosi. A volte anche assumere i farmaci irregolarmente peggiora la situazione cognitiva. Per quanto riguarda la badante, dovrebbe essere assunta (e supportata) da una persona diversa dalla zia, magari ottenendo dal giudice la nomina di un amministratore di sostegno, che può essere un familiare, una volta che ci sia una diagnosi di demenza.

Franca Scapellato

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Utente
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La ringrazio ma il problema è proprio la difficoltà nell'assumere badanti e relativi altri supporti perchè come ho scritto lei li rifiuta categoricamente. A questo punto attendo i risultati della visita, sperando di riuscircela a portare.