Diagnosticare disturbi d'ansia senza un minimo di esame strumentale

Buongiorno dottori
vi ringrazio in anticipo per la vostra disponibilità e professionalità.
Sono un Ingegnere di 27 anni ed ho sempre goduto di ottima salute, "maniacalmente" sportivo e alimentazione sana. Le visite mediche per me sono sempre state una seccatura. Tuttavia da qualche mese la mia vita ha iniziato a prendere una brutta piega a causa di un presunto attacco d'ansia che una notte ho avuto nella fase di addormentamento. Questa diagnosi fatta al pronto soccorso mi ha molto spiazzato in quanto sono sempre stato un ragazzo molto sicuro di me, con tanta voglia di vivere e fare esperienze e che ha raggiunto tanti traguardi a suon di costanza e forza di volontà.
Il punte centrale del quesito che quest'oggi vorrei porvi è:

E' possibile diagnosticare un disturbo d'ansia senza aver fatto preventivamente degli esami clinici atti ad escludere altre patologie?

Di fatto da quando è iniziato questo calvario mai nessun dottore mi ha prescritto degli esami clinici da effettuare se non quelli del sangue che IO ho richiesto insistendo. Questo mi ha portato a vagare alla cieca tra esami fatti da:
oculista, cardiologo, esami del sangue per tiroide, RM cervicale, Neuropsichiatra, ecografia addominale, esami del sangue per malattie infettive.

Ad oggi il Neurologo/Psichiatra mi ha prescritto una cura di Lexotan 5 gocce al mattino e 5 la sera che sicuramente mi calmano, sulla base di una visita neurologica fatta di riflessi e di equilibri (nulla di strumentale). Tuttavia in modo persistente e "permanente" durante tutta la giornata sperimento un lieve senso di disequilibrio che definirei "soggettivo" in quanto pratico sport e vado in moto senza problemi, senso di calo della vista che definirei anche in questo caso "soggettivo" perchè l'oculista mi ha detto che ho 10/10 e lievi fastidi/formicolii alla testa con rigidezza al collo (no discopatie dalla RM) e sopratutto debolezza, una parola che prima non faceva parte del mio dizionario visto il tipo di vita che ho sempre fatto .
A breve dovrei iniziare una psicoterapia per capire cosa nella mia vita non procede nel modo giusto e quali sono i meccanismi sbagliati che si innescano a causa di brutti pensieri che molte volte mi vengono. Tuttavia mi chiedo come posso affrontare con tranquillità questo percorso di terapia e questo percorso farmacologico (che vorrei interrompere il prima possibile) se prima non ho la sicurezza di essere "sano" a livello organico. Purtroppo a causa del mio MODUS OPERANDI da Ingegnere sono abituato ai concetti concreti e alla carta stampata e nel mio settore vedo molto spesso analisi errate anche da persone che possiedono un minimo di esperienza. Inoltre alle volte leggo di gente alla quale è stata fatta una diagnosi errata , corretta solo quando la malattia "nascosta" non è diventata conclamata.
Non vorrei mai mancare di rispetto con questa domanda che faccio, tuttavia mi piacerebbe avere dei consigli su come poter impostare una strategia da seguire in modo sereno.
Grazie in anticip
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.3k 1k
Attualmente sta assumendo una terapia non efficace pienamente per i suoi disturbi.

Se il medico non lo ritiene necessario non c'è bisogno di effettuare esami che, del resto, lei stesso ha fatto autonomamente e non vi sono risultati patologici.

Sarebbe il caso di trattare farmacologicamente ed adeguatamente i suoi disturbi.

La psicoterapia, inoltre, non è uno strumento che si applica a tappeto per tutti i pazienti ma è necessaria una valutazione delle condizioni di eleggibilità.

Dr. F. S. Ruggiero

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