Disturbo bipolare ii dsm

Gentili medici,

Sono nuovamente a scrivervi per la mia problematica di Disturbo BIpolare tipo II. Assumo molti farmaci senza però evidente beneficio tanto che ho pensato,indirizzato dal mio curante, di rivolgermi ad un ambulatorio per il trattamento della farmacoresistenza ed in un colloquio iniziale, anche loro hanno pensato ad una probabile farmacoresistenza, come peraltro già qui sul sito mi era stato suggerito. Prendo stabilizzatori da quasi due anni pertanto nessuna possibilità che l'umore si possa essere destabilizzato o si stia destabilizzando. Sinceramente ho sempre nutrito più di un dubbio su questa diagnosi e d'altronde al centro in cui ho fatto questo primo colloquio mi è stato detto che si approfondirà l'aspetto diagnostico. Purtroppo, sbagliando, ne sono consapevole, in passato ho fatto autogestione farmacologica cosa che purtroppo può avere portato ad una destabilizzazione al tempo e a dei periodi di agitazione ma mai sopra le righe..Anche il mio attuale psicoterapeuta è dello stesso avviso, secondo lui, quantomeno attualmente, l'assetto è del tipo depressivo e lo è stabilmente ormai da un anno. Inoltre afferma, che da quello che racconto sarebbero evidenti problemi relazionali, ossessivi e ipocondriaci, ma il sottofondo dai racconti è sempre quello: depressivo. Debbo inoltre dire che ogni volta che è stato intrapreso un trattamento antidepressivo non c'era la controparte stabilizzatrice o se c'era (litio, depakin) non è stata mantenuta ai livelli terapeutici adeguati..Mi sono voluto soffermare sui criteri per l'episodio ipomaniacale presenti nel dsm, il quale recita chiaramente che almeno 3 sintomi dei sette elencati debbono essere presenti. Posso riscontrare nei miei precedenti episodi il ridotto bisogno di sonno, una certa aumentata attività dei pensieri ma non certo shopping compulsivo, uso di sostanze nè tantomeno e lo posso dire con assoluto margine di sicurezza che un tale aumento di attività e del tono dell'umore sia stato notato dagli altri!! Io per gli altri sono sempre l'eterno depresso, sono tuttavia consapevole che il bipolare non riconosce mai l'ipomania..quindi posso sbagliarmi. Tuttavia: "I sintomi non sono dovuti all azione fisiologica diretta di una sostanza (per es., una droga di abuso, un farmaco o un altro trattamento), o ad una condizione medica generale (per es., ipertiroidismo).
Nota: Episodi simil-ipomaniacali chiaramente indotti da un trattamento somatico antidepressivo (per es., farmaci, terapia elettroconvulsivante , light therapy) non dovrebbero essere considerati per la diagnosi di Disturbo Bipolare II". Bene, quindi la domanda oltre che, a questo punto, una curiosità. I criteri si applicano pedissequamente o di importanza sono i riscontri clinici del medico? Stando a ciò, io non sarei bipolare a causa del fatto che i miei "episodi ipomaniacali" se mai ve ne fossero stati, sarebbero imputabili all'uso di antidepressivo e non spontanei. Vi ringrazio per la disponibilità, cordialmente.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

I disturbi bipolari prevedono anche fasi indotte da sostanze o antidepressivi. In presenza di questi fenomeni, il sottotipo è stato indicato come III ma assimilato alla famiglia dei disturbi bipolari, poiché ne condivide evoluzioni e prognosi.
Ad esempio la biologia della risposta agli antidepressivi, e quindi la scelta delle cure, tengono conto di questa differenza.

L'evoluzione in una sorta di depressione cronica, soprattutto nella auto-presentazione, è tipica del disturbo bipolare II, e quindi non sarebbe in contraddizione. Nel tempo prevalgono i sintomi depressivi e ansiosi.

Per questo ci sono cure apposite, cioè alcuni stabilizzatori sono particolarmente indicati per le forme a prevalenza depressiva.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
Gentile dott. Pacini, la ringrazio come al solito per la risposta che mi ha chiarito le idee. Se però per stabilizzatori che agiscono sulla prevenzione delle recidive depressive ed in acuto le debbo dire che assumo già litio co. Valori nel range 0,67 lamictal 200mg e quetiapina 300mg dose per depressione bipolare inoltre sono state provate associazioni come litio+valproato ed anche abilify+ quetiapina, che assumo ancora oggi, lyrica per l'ansia...risultato: quasi nessuno. Per questo volevo un parere sull'eventuale farmacoresistenza del mio disturbo e se a questo punto mi conviene rivolgermi a questo centro per la risoluzione di questo problema? Soprattutto le e' capitato nella sua esperienza di avere a che fare con casi di resistenza non solo di depressione o di schizofrenia ma anche di casi come il mio quindi di farmacoresistenza nel disturbo bipolare? Se si, ci sono alternative? Grazie come sempre per la disponibilità, cordialmente.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

La stabilizzazione agisce come bilancio complessivo, sulle ricadute depressive intese come fasi o sulle fluttuazioni depressive spesso non ci sono grandi armi, la terapia è più una strategia per modificare il decorso che non qualcosa per correggere una fase depressiva che magari dura due settimane, per dire.
Ci sono alcuni antidepressivi utilizzabili, alcuni antipsicotici utilizzabili, e in questo senso quetiapina e lamotrigina sono gli agenti un po' più "gettonati" a livello di dati statistici.
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Utente
Utente
La ringrazio ancora per la risposta. L'ultima domanda. Sono rimasto incuriosito quando ha detto che esistono anche alcuni antidepressivi utilizzabili. Le dico incuriosito perché il mio curante non li contempla. Lei si riferisce ai dopaminergici o al bupropione? I dopaminergici li ho provati con scarsi risultati, il bupropione invece no ma non so se lei intendeva questo antidepressivo nello specifico. Come sempre grazie per l'attenzione, cordialmente
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Sì, ad esempio il bupropione.
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Utente
Utente
Scusi dottor. Pacini se le scrivo ancora, ma ho rispulciato qualche vecchio post su cui si parlava di farmacoresistenza per l'appunto in cui lei mi rispondeva ed in particolare così: "Comunque ci sono diverse strategie, diciamo che sono numerose anche perché i meccanismi della resistenza non sono così chiari.
Una cosa importante, che invece si fa poco, è sapere i livelli di farmaci circolanti, così come si fa per il litio, avrebbe senso anche per altri medicinali, prima di esser sicuri che non funzionino." Sul momento non ci ho fatto caso debbo dire la verità, ma poi sono andato ad approfondire la cosa ed ho scoperto che è possibile valutare i livelli ematici dei farmaci circolanti nell'organismo. Mi sembra di aver capito che questa, da come si dice, sia una strategia utile ad evitare sia la tossicità sia dall'altra parte l'inefficacia della cura stessa. Lo stesso che si fa con valproato e litio che ho in cura. A questo punto però mi chiedo, perchè quest'aspetto invece è meno chiaro anche nei siti degli ambulatori universitari, se sia possibile dosare tutti i farmaci nel sangue..vale a dire antipsicotici atipici come quelli che sto prendendo e inoltre, alcuni anticonvulsivanti come lamictal e pregabalin? Mi sembra di aver letto tra l'altro che c'è questa possibilità anche per i triciclici cosa che comunque non mi interessa ma che però può farmi ben sperare che lo si faccia anche per i farmaci che prendo io..Non so cosa poi decideranno all'ambulatorio in cui mi recherò ma a quanto ho capito questo dovrebbe essere uno degli step fondamentali per capire meglio come si metabolizzano i farmaci e la loro eventuale inefficacia. Resto in attesa di un suo cortese riscontro, cordialmente.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Parliamo di due cose diverse. Strategie di trattamento di prima linea della depressione all'interno del disturbo bipolare; e resistenza e soluzioni per la resistenza, che è un discorso diverso.
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Utente
Utente
Gentile dott. Pacini, le riscrivo in relazione alla farmacoresistenza del mio disturbo bipolare. Una prima domanda che vorrei porle riguarda i livelli dei farmaci circolanti: quando si aumenta il litio la concentrazione si stabilizza, come un mese fa a 0,67; ripetuto l'latro ieri sempre con lo stesso dosaggio di 900mg e' stato 0,4 e le posso assicurare chhe ha oscillato cosi per tutto l'anno richiedendo continui aggiustamenti. Le pongo questa domanda perché so che in molte persone la litiEmiA zi stabilizza dopo un po su valori fissi...stesso discorso per il Valproaato, anche esso sempre instabile. Mi chiedevo, alla luce di valori nel sangue cosi instabili questo potrebbe essere sintomo di farmacoresistenza? Altra ed ultima domanda. Ho iniziato a prendere wellbutrin da più o meno una settimana ma non avverto alcun effetto tipo iperattivazione eccitabilità insonnia ecc...non dico che le esperienze con i farmaci sono uguali per tutti ma anzi soggettive..però non percepisco alcun effetto e come al solito so che non reagirò. Insomma dottore io mi sto convincendo sempre di più di essere un no responder oppure che semplicemente la diagnosi sia errata. Un ultimissima cosa su cui la prego vorrei si potesse soffermare: e' possibile che avendo io uun carico di farmaci abtimaniacali molto forte con farmaci prevalentemente sedativi lamictal, lyrica, seroquel, abilify, litio, valproato...io non avvertA i benefici dei farmaci antidepressivi? Perché probabilmente antagonizzati da quelli antimaniacali!? La ringrazio veramente come sempre per l'attenzione, cordialmente
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

I benefici dei farmaci antidepressivi in un disturbo bipolare non è detto ci siano, anzi.

Non si tratta di mettere insieme antidepressivi e antimaniacali, il contrario, si tratta se possibile di modificare il decorso in maniera preventiva, senza spingere in un senso o nell'altro.

Detto questo, la litiemia che oscilla e va sotto a periodi può essere ragione di non risposta, non di resistenza. Sono parole su cui, al di là del senso pratico, si sta fissando.
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