Ansia ingestibile legata ad esami universitari
Salve ,
Sono un ragazzo alla soglia dei 30 anni oramai da sei anni in una situazione di stallo estremamente disastrosa per la mia psiche. Sei anni fa circa dopo aver conseguito nei termini e con ottimi risultati la laurea triennale in scienze infermieristiche mi sono iscritto alla facoltà di medicina , mio reale obiettivo procrastinato a causa dei test d 'ingresso. Dopo il sostenimento di due esami iniziali scritti , di cui uno ripetuto più volte x un iniziale voto insoddisfacente , non sono mai riuscito a sostenere alcun esame orale . Ho iniziato a manifestare una sintomatologia simil DOC, nella qualoe riscrivevo e riscrivevo continuamente taluni argomenti concentrandomi sulla sintassi e sull 'ortografia . Settimane intere per portare a termine poche pagine del programma di biologia mai concluso essendo la mia attenzione continuamente rivolta verso una serie di dettagli tra cui i suddetti ( ortografia e sintassi ) . All 'epoca mi sottoposi ad un primo colloquio psichiatrico ove m venne diagnosticato un DOC e prescritti prima sereupin e xanax , successivamente Fluovixamina 50mg . Non sortendo alcun effetto m sono rivolto ad un centro specializzato nella cura del DOC sponsorizzato dall 'AIDOC. Dopo un paio di colloqui psicoterapeutici mi è stato detto che a parer loro non ero affetto da un DOC ma da una forma d perfezionismo patologico . Fui quindi invitato ad una psicoterapia di tipo cognitivo comportamentale che protrassi per due anni . In parallelo sotto invito del terapeuta ( non medico ma non son qui a far polemiche ) ho incrementato il fevarin fino a 300mg. Il risultato è stato un peggioramento del quadro clinico . Sospesi i farmaci x un aumento ponderale eccessivo e per una serie d difficoltà legate all 'uso degli stessi ho iniziato la psicoterapia con la mia attuale psicoterapeuta d stampo sistemico relazionale . In due anni ho ottenuto dei visibili miglioramenti ma ancora non riesco a gestire l 'ansia al punto tale da essere funzionale al sostenimento degli esami . Leggevo su internet Dell 'esistenza d un farmaco noto come buspirone che a differenza delle benzo che hanno effetto sedativo e quindi inadatto allo studio , riduce l'ansia non intaccando in maniera importante le capacità intellettive . Nonostante farò un nuovo consulto psichiatrico onde avere supporto , vorrei dei pareri a riguardo . So che la mia storia può far pensare ad una sorta d ostinazione verso la scelta universitaria , ma io nn voglio che le mie scelte e la mia vita siano condizionate da un disturbo . Inoltre un 'ansia simile si verifica anche nell'esplicitazione di talune attività lavorative ed in genere in tutte le attività ove è palpabile un giudizio rispetto al raggiungimento di un traguardo che io reputo più o meno importante . Ovviamente a tale ansia seguono dei picchi depressivi dovuti ad una frustrazione che s converte spesso in rabbia sfociando talvolta in un moderato autolesionismo . Ringrazio per l 'attenzione . Cordiali saluti .
Sono un ragazzo alla soglia dei 30 anni oramai da sei anni in una situazione di stallo estremamente disastrosa per la mia psiche. Sei anni fa circa dopo aver conseguito nei termini e con ottimi risultati la laurea triennale in scienze infermieristiche mi sono iscritto alla facoltà di medicina , mio reale obiettivo procrastinato a causa dei test d 'ingresso. Dopo il sostenimento di due esami iniziali scritti , di cui uno ripetuto più volte x un iniziale voto insoddisfacente , non sono mai riuscito a sostenere alcun esame orale . Ho iniziato a manifestare una sintomatologia simil DOC, nella qualoe riscrivevo e riscrivevo continuamente taluni argomenti concentrandomi sulla sintassi e sull 'ortografia . Settimane intere per portare a termine poche pagine del programma di biologia mai concluso essendo la mia attenzione continuamente rivolta verso una serie di dettagli tra cui i suddetti ( ortografia e sintassi ) . All 'epoca mi sottoposi ad un primo colloquio psichiatrico ove m venne diagnosticato un DOC e prescritti prima sereupin e xanax , successivamente Fluovixamina 50mg . Non sortendo alcun effetto m sono rivolto ad un centro specializzato nella cura del DOC sponsorizzato dall 'AIDOC. Dopo un paio di colloqui psicoterapeutici mi è stato detto che a parer loro non ero affetto da un DOC ma da una forma d perfezionismo patologico . Fui quindi invitato ad una psicoterapia di tipo cognitivo comportamentale che protrassi per due anni . In parallelo sotto invito del terapeuta ( non medico ma non son qui a far polemiche ) ho incrementato il fevarin fino a 300mg. Il risultato è stato un peggioramento del quadro clinico . Sospesi i farmaci x un aumento ponderale eccessivo e per una serie d difficoltà legate all 'uso degli stessi ho iniziato la psicoterapia con la mia attuale psicoterapeuta d stampo sistemico relazionale . In due anni ho ottenuto dei visibili miglioramenti ma ancora non riesco a gestire l 'ansia al punto tale da essere funzionale al sostenimento degli esami . Leggevo su internet Dell 'esistenza d un farmaco noto come buspirone che a differenza delle benzo che hanno effetto sedativo e quindi inadatto allo studio , riduce l'ansia non intaccando in maniera importante le capacità intellettive . Nonostante farò un nuovo consulto psichiatrico onde avere supporto , vorrei dei pareri a riguardo . So che la mia storia può far pensare ad una sorta d ostinazione verso la scelta universitaria , ma io nn voglio che le mie scelte e la mia vita siano condizionate da un disturbo . Inoltre un 'ansia simile si verifica anche nell'esplicitazione di talune attività lavorative ed in genere in tutte le attività ove è palpabile un giudizio rispetto al raggiungimento di un traguardo che io reputo più o meno importante . Ovviamente a tale ansia seguono dei picchi depressivi dovuti ad una frustrazione che s converte spesso in rabbia sfociando talvolta in un moderato autolesionismo . Ringrazio per l 'attenzione . Cordiali saluti .
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Gentile utente,
Il fevarin ha la sua dose a 300 mg contro il doc piuttosto che non a 50 mg. Se però a distanza di molte settimane uno sta peggio, evidentemente non funziona. Un peggioramento iniziale invece è diverso, è frequente e può essere invece una fase preliminare a una risposta.
Il perfeziosnimo patologico è considerato però una sindrome affine al doc, se non doc propriamente detto.
Non si capisce quindi esattamente perché, fallito il fevarin, non sia stato provato qualcosa di diverso.
In ogni caso adesso sta per essere rivalutato, vediamo che diagnosi le faranno e che cura le proporranno.
Il fevarin ha la sua dose a 300 mg contro il doc piuttosto che non a 50 mg. Se però a distanza di molte settimane uno sta peggio, evidentemente non funziona. Un peggioramento iniziale invece è diverso, è frequente e può essere invece una fase preliminare a una risposta.
Il perfeziosnimo patologico è considerato però una sindrome affine al doc, se non doc propriamente detto.
Non si capisce quindi esattamente perché, fallito il fevarin, non sia stato provato qualcosa di diverso.
In ogni caso adesso sta per essere rivalutato, vediamo che diagnosi le faranno e che cura le proporranno.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
Innanzitutto la ringrazio per l'interessamento.
Inerentemente la terapia con Fevarin al dosaggio di 300mg la stessa è stata protratta per diversi mesi. In associazione alla terapia di tipo cognitivista, la quale prevedeva esposizioni ad oltranza nonostante il sintomo , ho avuto un notevole peggioramento della sintomatologia ansiosa con picchi che ho percepito a un passo dal delirio. Tale situazione si è verificata circa 2 anni or sono. Il successivo terapeuta al quale attualmente faccio capo ha escluso la diagnosi di DOC ma a fini terapeutici ritiene inopportuno riferirmi una diagnosi precisa . In tutta onestà con l'attuale terapeuta in circa due anni ho ottenuto notevoli miglioramenti nonostante l'inutilizzo dei farmaci . Ero oramai incapace anche di prendere un treno , attualmente e nell'anno in corso sono invece addirittura riuscito a seguire diversi corsi universitari. Inoltre l'ansia che dapprima appariva già durante le fasi di lettura attualmente compare solo nelle fasi di esposizione dell'argomento. La sensazione interna è di aver compreso quel che ho letto ma di non riuscire a proferire essendo la mia attenzione volta a futilità ( e la più grande tristezza è la consapevolezza che tali sono futilità) quali la sintassi del discorso e la terminologia più idonea, un po come se autovagliassi ogni minimo dettaglio di quel che mi accingo a produrre . A ciò si aggiungono frequenti episodi depressivi legati alla mancata realizzazione di me , al confronto negativo con l'altro bensì alla mancata risoluzione di tale problema nonostante un cospicuo investimento di risorse mentali e non solo . Il consiglio più incisivo dell'attuale terapeuta ( bensì anche del precedente ) sarebbe di sedermi ad una sessione d'esame e magari farmi bocciare onde recepire inconsciamente che tale condizione non pregiudica la mia esistenza , il mio timore di controparte è un potenziale peggioramento della sintomatologia legato ad una percezione ancora meno autostimata di me, condizione che a detta del mio terapeuta sarebbe tra le papabili cause a cui ascrivere il mio disturbo. Ammetto di essere molto scoraggiato in ragione del tempo che passa e quasi mi dipinge come una sorta di sognatore che non vuole accettare una palese sconfitta. Di controparte sento di non voler lasciar pregiudicare la mia vita da una condizione puramente mentale.
Grazie per l'attenzione e cordiali saluti.
Inerentemente la terapia con Fevarin al dosaggio di 300mg la stessa è stata protratta per diversi mesi. In associazione alla terapia di tipo cognitivista, la quale prevedeva esposizioni ad oltranza nonostante il sintomo , ho avuto un notevole peggioramento della sintomatologia ansiosa con picchi che ho percepito a un passo dal delirio. Tale situazione si è verificata circa 2 anni or sono. Il successivo terapeuta al quale attualmente faccio capo ha escluso la diagnosi di DOC ma a fini terapeutici ritiene inopportuno riferirmi una diagnosi precisa . In tutta onestà con l'attuale terapeuta in circa due anni ho ottenuto notevoli miglioramenti nonostante l'inutilizzo dei farmaci . Ero oramai incapace anche di prendere un treno , attualmente e nell'anno in corso sono invece addirittura riuscito a seguire diversi corsi universitari. Inoltre l'ansia che dapprima appariva già durante le fasi di lettura attualmente compare solo nelle fasi di esposizione dell'argomento. La sensazione interna è di aver compreso quel che ho letto ma di non riuscire a proferire essendo la mia attenzione volta a futilità ( e la più grande tristezza è la consapevolezza che tali sono futilità) quali la sintassi del discorso e la terminologia più idonea, un po come se autovagliassi ogni minimo dettaglio di quel che mi accingo a produrre . A ciò si aggiungono frequenti episodi depressivi legati alla mancata realizzazione di me , al confronto negativo con l'altro bensì alla mancata risoluzione di tale problema nonostante un cospicuo investimento di risorse mentali e non solo . Il consiglio più incisivo dell'attuale terapeuta ( bensì anche del precedente ) sarebbe di sedermi ad una sessione d'esame e magari farmi bocciare onde recepire inconsciamente che tale condizione non pregiudica la mia esistenza , il mio timore di controparte è un potenziale peggioramento della sintomatologia legato ad una percezione ancora meno autostimata di me, condizione che a detta del mio terapeuta sarebbe tra le papabili cause a cui ascrivere il mio disturbo. Ammetto di essere molto scoraggiato in ragione del tempo che passa e quasi mi dipinge come una sorta di sognatore che non vuole accettare una palese sconfitta. Di controparte sento di non voler lasciar pregiudicare la mia vita da una condizione puramente mentale.
Grazie per l'attenzione e cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.8k visite dal 24/08/2016.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.