Depressione post creativa
Gentili dottori volevo chiedervi se c'è in letteratura qualcosa riguardo l'oscillazione dell'umore relativamente al processo creativo.
Noto infatti, ormai con una stanca prevedibilità, che nel creare ( scrivo e suono) incorro in tipiche fasi, che purtroppo rendono instabile la mia persona e il mio metro di giudizio rispetto all'opera e a me stessa.
La prima fase è di euforia ( popolarmente intesa) , impellente bisogno di "seguire" l'impulso creativo, intolleranza verso distrazioni (anche solo passaggio di macchine, clacson, sirene) ed enorme fastidio a dover interrompere per cause esterne ( persone, impegni lavorativi).
Se questa fase procede senza intoppi di solito c'è un entusiasmo forse eccessivo (ma questo non saprei giudicarlo avendo un punto di vista troppo coinvolto) nei confronti del prodotto che dunque viene ipervalutato con la sensazione di aver fatto un capolavoro.
L'umore in questa fase è ottimo direi, mi sento una persona valida avendo fatto "un capolavoro". Sono sicura di me e del mio talento. Vorrei farlo conoscere al mondo, in alcune occasioni ho contattato personaggi famosi (perlopiù cantanti) perché sicuramente, pensavo, mi avrebbero chiesto di poter interpretare il pezzo. Ho la tentazione di farlo ascoltare dovunque vada, anche a persone che incontro in metro...
Il tutto può durare dei giorni..
poi fa capolino la luna nera.
Una sorta di senso di svuotamento, una stanchezza mentale e fisica, una subdola tristezza di fondo ma sopratutto (questa è la cosa che più patisco) un disprezzo verso l'opera che vedo con altri occhi, non solo ridimensionanti ma critici, duri, spietati.
Io crollo insieme all'opera, ricordo con vergogna quanto l'avevo sopravvalutata qualche giorno prima, o i momenti in cui (se è capitato) l'ho fatta ascoltare ad altri.
Ho un senso di "inutilità" che dilaga. Ora mi trovo appunto in questa fase. Anche questa dura alcuni giorni. Sentire il brano mi ripugna.
Di solito capita poi che passa anche questa dopodiché o entro in un'altra fase creativa o mi acquieto per un po' e riesco a giudicare il prodotto ( ma deve passare molto tempo, perché mi devo "disintossicare") in modo più lucido..e magari a farci qualcosa..
Ho sempre pensato che sia fisiologico in ogni processo creativo attraversare queste fasi. Ho anche chiesto conferma ad altri e l ho ricevuta, seppure forse le mie fasi sono un po' più radicali.
Ad ogni modo è il periodo creativo che scatena queste fasi, mi pare...
Vorrei un vostro parere, e se qualcuno ne ha scritto qualcosa (vorrei informarmi)
Ho letto di correlazioni tra umore e creatività ma mi pare di aver capito che in tali casi l'umore incida sulla creatività mentre per quanto riguarda me credo sia invece la creatività ad incidere sull'umore non avendo problemi di bipolarismo o altro...
Grazie
p.s. (non sono alta mezzo metro...ho sbagliato a pigiare. né sono obesa...dunque 175 era l'altezza e 50-55 il peso..scusate)
Noto infatti, ormai con una stanca prevedibilità, che nel creare ( scrivo e suono) incorro in tipiche fasi, che purtroppo rendono instabile la mia persona e il mio metro di giudizio rispetto all'opera e a me stessa.
La prima fase è di euforia ( popolarmente intesa) , impellente bisogno di "seguire" l'impulso creativo, intolleranza verso distrazioni (anche solo passaggio di macchine, clacson, sirene) ed enorme fastidio a dover interrompere per cause esterne ( persone, impegni lavorativi).
Se questa fase procede senza intoppi di solito c'è un entusiasmo forse eccessivo (ma questo non saprei giudicarlo avendo un punto di vista troppo coinvolto) nei confronti del prodotto che dunque viene ipervalutato con la sensazione di aver fatto un capolavoro.
L'umore in questa fase è ottimo direi, mi sento una persona valida avendo fatto "un capolavoro". Sono sicura di me e del mio talento. Vorrei farlo conoscere al mondo, in alcune occasioni ho contattato personaggi famosi (perlopiù cantanti) perché sicuramente, pensavo, mi avrebbero chiesto di poter interpretare il pezzo. Ho la tentazione di farlo ascoltare dovunque vada, anche a persone che incontro in metro...
Il tutto può durare dei giorni..
poi fa capolino la luna nera.
Una sorta di senso di svuotamento, una stanchezza mentale e fisica, una subdola tristezza di fondo ma sopratutto (questa è la cosa che più patisco) un disprezzo verso l'opera che vedo con altri occhi, non solo ridimensionanti ma critici, duri, spietati.
Io crollo insieme all'opera, ricordo con vergogna quanto l'avevo sopravvalutata qualche giorno prima, o i momenti in cui (se è capitato) l'ho fatta ascoltare ad altri.
Ho un senso di "inutilità" che dilaga. Ora mi trovo appunto in questa fase. Anche questa dura alcuni giorni. Sentire il brano mi ripugna.
Di solito capita poi che passa anche questa dopodiché o entro in un'altra fase creativa o mi acquieto per un po' e riesco a giudicare il prodotto ( ma deve passare molto tempo, perché mi devo "disintossicare") in modo più lucido..e magari a farci qualcosa..
Ho sempre pensato che sia fisiologico in ogni processo creativo attraversare queste fasi. Ho anche chiesto conferma ad altri e l ho ricevuta, seppure forse le mie fasi sono un po' più radicali.
Ad ogni modo è il periodo creativo che scatena queste fasi, mi pare...
Vorrei un vostro parere, e se qualcuno ne ha scritto qualcosa (vorrei informarmi)
Ho letto di correlazioni tra umore e creatività ma mi pare di aver capito che in tali casi l'umore incida sulla creatività mentre per quanto riguarda me credo sia invece la creatività ad incidere sull'umore non avendo problemi di bipolarismo o altro...
Grazie
p.s. (non sono alta mezzo metro...ho sbagliato a pigiare. né sono obesa...dunque 175 era l'altezza e 50-55 il peso..scusate)
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Non ci sono correlazioni cliniche con quanto descrive e patologie in senso stretto.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1k visite dal 14/08/2016.
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