Difficoltà di concentrazione e memorizzazione
Gentili dottori,
Scrivo per un fastidiosissimo e ormai permanente sintomo: la mancanza di concentrazione e la difficoltà a memorizzare. In cura per disturbo bipolare tipo II assumo svariati farmaci che ho più volte indicato qui nei vari post, tra cui litio depakin abilify quetiapina lamictal.. Adesso, sinceramente, non comprendo più se questo sintomo che, per l'appunto, dura da ormai mesi ma che adesso è divenuto piuttosto fastidioso in quanto sto preparando un esame decisamente importante e con molto da memorizzare. Come dicevo, sono piuttosto stufo di questa situazione, anche perchè ricordo di essere stato uno studente brillante, molti esami l'anno con la media del 27..adesso purtroppo non è più così. Sinceramente sono abbastanza perplesso anche dell'atteggiamento del mio curante, che non dà molta importanza alla questione, ma questa è un'altra storia..Quello che mi preme sapere è se questo andazzo possa essere causato dall'eccessiva quantità di farmaci che andrebbero diminuiti perchè troppo sedanti oppure possa essere causato da una condizione depressiva che, sostanzialmente, non se ne è mai andata o infine da una spiacevole tendenza ad "evadere" con il pensiero mentre sto sui libri. Spiego meglio quest ultimo. Dopo poche righe comincio a vagare con la testa, partono pensieri che probabilmente potrebbero essere definiti intrusivi sulle questioni più disparate ma che hanno in comune la preoccupazione verso quella determinata cosa..Io personalmente, da profano, ritengo l'ipotesi della sedazione plausibile ma forse eccessiva, visto che dormo 7-8 ore a notte e durante il giorno porto avanti un numero decente di attività tra cui, recentemente, anche dello sport. L'ipotesi depressiva secondo me andrebbe di pari passo con quella ossessiva, purtroppo il mio curante ritiene di non dovermi curare con antidepressivi che invece coprirebbero la sfera ossessiva e depressiva assieme. Adesso mi chiedo, posto che nelle normali attività del quotidiano metto anche una quota decente di intraprendenza e non mi pare, almeno in questo periodo, di essere in deflessione timica, ci sarebbe un modo per arginare questo meccanismo ossessivo, di pensieri intrusivi, senza l'ausilio di antidepressivi? L'abilify da solo, non come augmentation, potrebbe rivelarsi utile? Ho fatto ques'ultima domanda perchè in terapia c'è abilify e anche a dosaggio congruo 15 mg, allora non mi spiego come si possa fare. Insomma, non c'è soluzione? Mi devo rassegnare ad una vita senza risultati accademici decenti? Non posso proprio permettermi una cosa del genere, in quanto è proprio lo studio la base di quello che andrò un giorno a fare..Grazie per la disponibilità, cordialmente.
Scrivo per un fastidiosissimo e ormai permanente sintomo: la mancanza di concentrazione e la difficoltà a memorizzare. In cura per disturbo bipolare tipo II assumo svariati farmaci che ho più volte indicato qui nei vari post, tra cui litio depakin abilify quetiapina lamictal.. Adesso, sinceramente, non comprendo più se questo sintomo che, per l'appunto, dura da ormai mesi ma che adesso è divenuto piuttosto fastidioso in quanto sto preparando un esame decisamente importante e con molto da memorizzare. Come dicevo, sono piuttosto stufo di questa situazione, anche perchè ricordo di essere stato uno studente brillante, molti esami l'anno con la media del 27..adesso purtroppo non è più così. Sinceramente sono abbastanza perplesso anche dell'atteggiamento del mio curante, che non dà molta importanza alla questione, ma questa è un'altra storia..Quello che mi preme sapere è se questo andazzo possa essere causato dall'eccessiva quantità di farmaci che andrebbero diminuiti perchè troppo sedanti oppure possa essere causato da una condizione depressiva che, sostanzialmente, non se ne è mai andata o infine da una spiacevole tendenza ad "evadere" con il pensiero mentre sto sui libri. Spiego meglio quest ultimo. Dopo poche righe comincio a vagare con la testa, partono pensieri che probabilmente potrebbero essere definiti intrusivi sulle questioni più disparate ma che hanno in comune la preoccupazione verso quella determinata cosa..Io personalmente, da profano, ritengo l'ipotesi della sedazione plausibile ma forse eccessiva, visto che dormo 7-8 ore a notte e durante il giorno porto avanti un numero decente di attività tra cui, recentemente, anche dello sport. L'ipotesi depressiva secondo me andrebbe di pari passo con quella ossessiva, purtroppo il mio curante ritiene di non dovermi curare con antidepressivi che invece coprirebbero la sfera ossessiva e depressiva assieme. Adesso mi chiedo, posto che nelle normali attività del quotidiano metto anche una quota decente di intraprendenza e non mi pare, almeno in questo periodo, di essere in deflessione timica, ci sarebbe un modo per arginare questo meccanismo ossessivo, di pensieri intrusivi, senza l'ausilio di antidepressivi? L'abilify da solo, non come augmentation, potrebbe rivelarsi utile? Ho fatto ques'ultima domanda perchè in terapia c'è abilify e anche a dosaggio congruo 15 mg, allora non mi spiego come si possa fare. Insomma, non c'è soluzione? Mi devo rassegnare ad una vita senza risultati accademici decenti? Non posso proprio permettermi una cosa del genere, in quanto è proprio lo studio la base di quello che andrò un giorno a fare..Grazie per la disponibilità, cordialmente.
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Le sue sono tutte ipotesi plausibili ma andrebbero valutate direttamente dallo specialista che la segue per capire quali strategie possa adottare per migliorare questo stato fastidioso per lei.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
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https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.8k visite dal 24/07/2016.
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