Plagio o rapporto dipendente della personalità?
Buonasera,
vi scrivo per chiedervi un franco parere su una situazione lacerante in seno alla mia famiglia. Circa 25 anni fa i miei si sono sposati, qualche anno dopo sono nato io (figlio unico maschio). Non ho mai saputo granché del passato dei miei, ma crescendo e maturando ho compreso come tutta la mia famiglia sia immersa in un clima malsano e disturbante. Mio padre s'è sposato piuttosto tardi e credo che, almeno inizialmente, sia stato un matrimonio d'amore. Ho saputo ultimamente che i genitori di mio padre, famiglia piuttosto agiata, erano contrari al matrimonio, non tanto per meri motivi economici, quanto per la dipendenza che giudicavano eccessiva di mia madre dalla sua famiglia. Mia madre è una figura dagli orizzonti piuttosto chiusi e ristretti e, col tempo, ha mostrato un sempre più forte attaccamento verso la famiglia d'origine, in particolare i due anziani genitori e un fratello molto invidioso, avido e attaccato ai beni materiale, che, ho motivo di ritenere, abbia completamente plagiato mia madre mettendola contro mio padre. Mio padre, dal canto suo, si è mostrato sempre dipendente da mia madre: è un tipo solitario ma che ha fondato la sua vita sulla moglie. Le confida ogni cosa, ha completa fiducia in lei, mentre lei lo tradisce, sia pur non fisicamente, mentalmente, dedicandosi anima e corpo a questa famiglia d'origine che nutre un senso di profonda invidia e risentimento per motivi imprecisati nei confronti di mio padre.
D'altronde mia madre è una persona in parte generosa (mi aiuta, mi chiama spesso, è attenta a che non mi manchi nulla), ma dall'altro non sente né me né mio padre come parte di lei e se solo le si fa capire che siamo scontenti della sua dipendenza dal fratello o dai genitori, reagisce rabbiosamente. Ha come obiettivo di mantenere la situazione in cui mio padre è completamente sottomesso e ha sempre incolpato me quando questi reagisce e cerca di scrollarsi di dosso questo rapporto di dipendenza. Dovrei poi aggiungere che non mi sono mai capacitato di come lei abbia questa venerazione verso i genitori e il fratello che antepone a qualsiasi altro essere umano. Capisco che è una famiglia tradizionale, di origine contadina, ma come si potrebbe fare sì che si dedichi una buona volta anche alla famiglia che LEI ha costituito? Quale può essere il suo problema a livello psicologico? Ho saputo per vie traverse che fino al matrimonio aveva timore di qualsiasi contatto sessuale, ma ora questo legame morboso col fratello che la manipola e cerca anzi di carpirle informazioni da usare a suo e nostro danno e di danneggiarla a livello materiale, senza che lei se ne dia minimamente conto, ha raggiunto davvero il culmine. Non c'è decisione nella vita senza che lo consulti e penda dalle sua labbra.
Voi come mi consigliate di agire e come potrei uscirne? Sono sì adulto e indipendente ma tutta questa faccenda davvero mi disgusta e ha anche contraccolpi psicosomatici molto forti su di me.
vi scrivo per chiedervi un franco parere su una situazione lacerante in seno alla mia famiglia. Circa 25 anni fa i miei si sono sposati, qualche anno dopo sono nato io (figlio unico maschio). Non ho mai saputo granché del passato dei miei, ma crescendo e maturando ho compreso come tutta la mia famiglia sia immersa in un clima malsano e disturbante. Mio padre s'è sposato piuttosto tardi e credo che, almeno inizialmente, sia stato un matrimonio d'amore. Ho saputo ultimamente che i genitori di mio padre, famiglia piuttosto agiata, erano contrari al matrimonio, non tanto per meri motivi economici, quanto per la dipendenza che giudicavano eccessiva di mia madre dalla sua famiglia. Mia madre è una figura dagli orizzonti piuttosto chiusi e ristretti e, col tempo, ha mostrato un sempre più forte attaccamento verso la famiglia d'origine, in particolare i due anziani genitori e un fratello molto invidioso, avido e attaccato ai beni materiale, che, ho motivo di ritenere, abbia completamente plagiato mia madre mettendola contro mio padre. Mio padre, dal canto suo, si è mostrato sempre dipendente da mia madre: è un tipo solitario ma che ha fondato la sua vita sulla moglie. Le confida ogni cosa, ha completa fiducia in lei, mentre lei lo tradisce, sia pur non fisicamente, mentalmente, dedicandosi anima e corpo a questa famiglia d'origine che nutre un senso di profonda invidia e risentimento per motivi imprecisati nei confronti di mio padre.
D'altronde mia madre è una persona in parte generosa (mi aiuta, mi chiama spesso, è attenta a che non mi manchi nulla), ma dall'altro non sente né me né mio padre come parte di lei e se solo le si fa capire che siamo scontenti della sua dipendenza dal fratello o dai genitori, reagisce rabbiosamente. Ha come obiettivo di mantenere la situazione in cui mio padre è completamente sottomesso e ha sempre incolpato me quando questi reagisce e cerca di scrollarsi di dosso questo rapporto di dipendenza. Dovrei poi aggiungere che non mi sono mai capacitato di come lei abbia questa venerazione verso i genitori e il fratello che antepone a qualsiasi altro essere umano. Capisco che è una famiglia tradizionale, di origine contadina, ma come si potrebbe fare sì che si dedichi una buona volta anche alla famiglia che LEI ha costituito? Quale può essere il suo problema a livello psicologico? Ho saputo per vie traverse che fino al matrimonio aveva timore di qualsiasi contatto sessuale, ma ora questo legame morboso col fratello che la manipola e cerca anzi di carpirle informazioni da usare a suo e nostro danno e di danneggiarla a livello materiale, senza che lei se ne dia minimamente conto, ha raggiunto davvero il culmine. Non c'è decisione nella vita senza che lo consulti e penda dalle sua labbra.
Voi come mi consigliate di agire e come potrei uscirne? Sono sì adulto e indipendente ma tutta questa faccenda davvero mi disgusta e ha anche contraccolpi psicosomatici molto forti su di me.
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La situazione riportata è una delle tante condizioni della vita per cui non è detto che debba essere considerata patologica.
Se lei ha dei disturbi di qualsiasi genere, potrebbe stabilire di farsi visitare.
Il disgusto per una situazione non è però un sintomo di nulla.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Se lei ha dei disturbi di qualsiasi genere, potrebbe stabilire di farsi visitare.
Il disgusto per una situazione non è però un sintomo di nulla.
Dr. F. S. Ruggiero
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https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
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Utente
Grazie della risposta, ma veramente non mi riferivo a un problema mio, ma al problema dei miei. Come si può trattare una persona che ha un rapporto di dipendenza o comunque soggezione ai propri genitori e al fratello (mia madre) , a mio avviso quasi morbosi per una persona ben oltre la cinquantina? Da figlio come potrei comportarmi? Evidenziarle la dipendenza causa reazione vivaci, stare zitto non risolve. Quindi cosa potrei fare?
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.4k visite dal 20/07/2016.
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