Ansia persistente
Buongiorno,
sono una donna di 40 anni. Da circa dieci anni soffro d'ansia generalizzata, che prima riuscivo a tenere sotto controllo con rimedi omeopatici e integratori, ma negli ultimi cinque anni la situazione è andata via via peggiorando, complice forse la separazione dal mio primo marito, un evento molto doloroso e traumatico, che tra l'altro, ai tempi, mi isolò completamente dalla mia famiglia d'origine che non accettò la mia decisione. Da allora ho cominciato a soffrire di attacchi di panico terribili. Lì per lì ho cercato di tamponare prendendo goccine di En che mi aveva prescritto il medico di base, ma la situazione si trascinava con alti e bassi, senza mai però risolversi completamente. Anche dopo aver trovato un nuovo compagno e aver avuto una bambina bellissima, non ho più ritrovato la serenità di un tempo. Anzi, proprio all'inizio della gravidanza sono stata talmente male che il mio compagno mi ha portato per la prima volta da uno psichiatra che mi ha prescritto Sertralina e alprazolam. Le cose sono migliorate, un grosso aiuto me l'hanno dato gli ormoni della gravidanza, ma una volta nata la bambina punto e da capo. Pur prendendo regolarmente i farmaci non potevo dire di stare bene. Gli attacchi di panico mi venivano lo stesso, anche se più controllabili, e in ogni caso tendevo a evitare tutte le situazioni che mi mettevano più ansia (in genere luoghi in cui dovevo stare ferma troppo a lungo senza far nulla, tipo cinema, teatri, cene ecc. ). Ho fatto anche psicoterapia per tre anni ma senza risultati. Il mio medico di base mi consigliò di cambiare antidepressivo, sostituendo la Sertralina con il Cipralex 20MG, una compressa al giorno. All'inizio sembrò andare meglio, ma dopo qualche mese tutto come prima. Per campare in maniera decente devo prendere 15 gocce di alprazolam 3 volte al giorno, ma se mi trovo in situazioni per me difficili le prendo anche 4 volte. Ora ho ripreso la psicoterapia, con una psicologa che ha un approccio un po' più pratico e cerca di insegnarmi tecniche di rilassamento ecc. Del resto, dopo anni di psico terapia, ho già sviscerato tutto quello che c'era da sviscerare e non credo, del resto, di avere problemi psicologici più gravi di chiunque altro. Non riesco proprio a capire da dove derivi quest'ansia perché questo è un momento molto felice per me. e il fatto di non potermelo godere mi fa impazzire. Poi ci sono periodi in cui sto nettamente meglio e altri nettamente peggio, ma non capisco il perché. Non ci sono fattori scatenanti né niente. Ultimamente sto di nuovo in fase down: già al mattino mi sveglio con tachicardia, nodo alla gola, agitazione ecc. Per non aumentare le dosi di alprazolam sto ricorrendo a integratori fitoterapici, tipo magnesio, tilia, griffonia... mi aiutano, ma da qui a stare bene... Ho paura di rivolgermi ad altri psichiatri perché ho paura di incappare in qualche incompetente che potrebbe peggiorare la situazione... Come se ne esce? Grazie per l'attenzione.
Carla
sono una donna di 40 anni. Da circa dieci anni soffro d'ansia generalizzata, che prima riuscivo a tenere sotto controllo con rimedi omeopatici e integratori, ma negli ultimi cinque anni la situazione è andata via via peggiorando, complice forse la separazione dal mio primo marito, un evento molto doloroso e traumatico, che tra l'altro, ai tempi, mi isolò completamente dalla mia famiglia d'origine che non accettò la mia decisione. Da allora ho cominciato a soffrire di attacchi di panico terribili. Lì per lì ho cercato di tamponare prendendo goccine di En che mi aveva prescritto il medico di base, ma la situazione si trascinava con alti e bassi, senza mai però risolversi completamente. Anche dopo aver trovato un nuovo compagno e aver avuto una bambina bellissima, non ho più ritrovato la serenità di un tempo. Anzi, proprio all'inizio della gravidanza sono stata talmente male che il mio compagno mi ha portato per la prima volta da uno psichiatra che mi ha prescritto Sertralina e alprazolam. Le cose sono migliorate, un grosso aiuto me l'hanno dato gli ormoni della gravidanza, ma una volta nata la bambina punto e da capo. Pur prendendo regolarmente i farmaci non potevo dire di stare bene. Gli attacchi di panico mi venivano lo stesso, anche se più controllabili, e in ogni caso tendevo a evitare tutte le situazioni che mi mettevano più ansia (in genere luoghi in cui dovevo stare ferma troppo a lungo senza far nulla, tipo cinema, teatri, cene ecc. ). Ho fatto anche psicoterapia per tre anni ma senza risultati. Il mio medico di base mi consigliò di cambiare antidepressivo, sostituendo la Sertralina con il Cipralex 20MG, una compressa al giorno. All'inizio sembrò andare meglio, ma dopo qualche mese tutto come prima. Per campare in maniera decente devo prendere 15 gocce di alprazolam 3 volte al giorno, ma se mi trovo in situazioni per me difficili le prendo anche 4 volte. Ora ho ripreso la psicoterapia, con una psicologa che ha un approccio un po' più pratico e cerca di insegnarmi tecniche di rilassamento ecc. Del resto, dopo anni di psico terapia, ho già sviscerato tutto quello che c'era da sviscerare e non credo, del resto, di avere problemi psicologici più gravi di chiunque altro. Non riesco proprio a capire da dove derivi quest'ansia perché questo è un momento molto felice per me. e il fatto di non potermelo godere mi fa impazzire. Poi ci sono periodi in cui sto nettamente meglio e altri nettamente peggio, ma non capisco il perché. Non ci sono fattori scatenanti né niente. Ultimamente sto di nuovo in fase down: già al mattino mi sveglio con tachicardia, nodo alla gola, agitazione ecc. Per non aumentare le dosi di alprazolam sto ricorrendo a integratori fitoterapici, tipo magnesio, tilia, griffonia... mi aiutano, ma da qui a stare bene... Ho paura di rivolgermi ad altri psichiatri perché ho paura di incappare in qualche incompetente che potrebbe peggiorare la situazione... Come se ne esce? Grazie per l'attenzione.
Carla
[#1]
Gentile utente,
varrebbe la pena di tentare qualcosa di diverso, almeno per valutare se c'è qualcosa che le permette di avere migliori risultati.
L'alprazolam, contrariamente a quanto ritiene, non svolge alcuna funzione reale alla dose costante, semplicemente controlla la sua stessa astinenza, e probabilmente peggiora l'efficacia della restante terapia.
Una delle cose da fare sarebbe quella di provvedere al graduale disimpegno dall'alprazolam, usando lo stesso o un sostitutivo per poterlo meglio ridurre.
La terapia di base invece dovrebbe essere potenziata, cosa che con il cipralex non è possibile perché è già alla dose massima.
varrebbe la pena di tentare qualcosa di diverso, almeno per valutare se c'è qualcosa che le permette di avere migliori risultati.
L'alprazolam, contrariamente a quanto ritiene, non svolge alcuna funzione reale alla dose costante, semplicemente controlla la sua stessa astinenza, e probabilmente peggiora l'efficacia della restante terapia.
Una delle cose da fare sarebbe quella di provvedere al graduale disimpegno dall'alprazolam, usando lo stesso o un sostitutivo per poterlo meglio ridurre.
La terapia di base invece dovrebbe essere potenziata, cosa che con il cipralex non è possibile perché è già alla dose massima.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
Capisco, allora forse c'è speranza. Ho dimenticato di dire che sono andata anche da un neurologo, il quale mi ha prescritto lo Xanax, che però non mi ha dato risultati migliori e in più mi intontiva un po'. Così l'ho sospeso gradualmente e sono tornata alla cura di prima. Spero di trovare un bravo psichiatra nella mia zona che sappia dosare bene i farmaci utili al mio caso. Grazie della sua cortese risposta.
[#3]
Utente
Mi scusi se le riscrivo dott. Pacini, ma volevo chiederle un parere anche riguardo alla psicoterapia... secondo lei dovrei
continuarla? Dopo anni non ho avuto nessun risultato, per quanto riguarda la mia ansia, e anche ora con questa nuova dottoressa mi sembra di perdere tempo... lei cosa ne pensa, può davvero essere utile in casi come il mio? Grazie ancora.
continuarla? Dopo anni non ho avuto nessun risultato, per quanto riguarda la mia ansia, e anche ora con questa nuova dottoressa mi sembra di perdere tempo... lei cosa ne pensa, può davvero essere utile in casi come il mio? Grazie ancora.
[#4]
Lo xanax è l'alprazolam, è la stessa cosa.
Una terapia che dopo "anni" (in genere si giudica in mesi) non produce alcun risultato, non capisco in che direzione stia andando. Può essere di supporto, o di monitoraggio (in questo senso non terapia ma se mai appunto seguire il paziente con i suoi sintomi e problemi)
Una terapia che dopo "anni" (in genere si giudica in mesi) non produce alcun risultato, non capisco in che direzione stia andando. Può essere di supporto, o di monitoraggio (in questo senso non terapia ma se mai appunto seguire il paziente con i suoi sintomi e problemi)
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.6k visite dal 19/07/2016.
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